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Al comando della stazione spaziale. Ecco il nuovo primato di AstroSamantha

Ancora prima di tornare oltre l’atmosfera, Samantha Cristoforetti ha segnato il suo nuovo primato. Sarà infatti la prima donna europea al comando della Stazione spaziale internazionale, frutto dell’accordo tra tutti i partner coinvolti. L’astronauta dell’Esa partirà sulla Crew Dragon di SpaceX. Tutti i dettagli…

Un nuovo primato attende Samantha Cristoforetti nel suo secondo viaggio oltre l’atmosfera, in programma nel 2022. L’astronauta italiana sarà infatti la prima donna europea al comando della Stazione spaziale internazionale (Iss), l’avamposto che orbita a 400 chilometri dalle nostre teste. L’annuncio è arrivato oggi dopo l’intesa raggiunta tra i partner del programma Iss: Esa, Nasa, la russa Roscosmos, la giapponese Jaxa e la canadesa Csa. È arrivato insieme a nuovi dettagli sulla missione: AstroSamantha viaggerà sulla Crew Dragon di SpaceX (sarà la prima italiana a farlo) insieme agli astronauti della Nasa Kjell Lindgren e Bob Hines.

“Ritornare sull’Iss per rappresentare l’Europa è già un onore in se”, ha detto l’astronauta dell’Esa. “Sono onorata della nomina a comandante e non vedo l’ora di attingere all’esperienza accumulata nello Spazio e sulla Terra per guidare in orbita un team dalle grandi capacità”, ha aggiunto. Tra i primi complimenti sono arrivati quelli del presidente dell’Asi Giorgio Saccoccia: “La prima donna europea al comando della Stazione Spaziale Internazionale! Siamo orgogliosi di questa scelta che arriva a coronamento di un percorso professionale ineccepibile e a riconoscimento dell’eccellenza nello spazio dell’Italia e dell’Europa”.

Per AstroSamantha sarà infatti un ritorno sull’Iss dopo la missione Futura dell’Asi tra 2014 e 2015. La notizia dell’assegnazione alla Expedition 42/43 per la Cristoforetti era arrivata già nel 2012, facendo esultare tutto il Paese per la prima donna italiana destinata a entrare nello spazio, nonché la prima donna europea a compiere una missione di lunga durata. E infatti, il 23 novembre 2014 è iniziata la missione “Futura”, partita dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakhistan, e terminata circa sei mesi dopo. Duecento giorni densi di attività scientifica, durante i quali Samantha ha raggiunto nuovi record quali la più lunga permanenza a bordo in unica missione per un astronauta dell’Esa in generale e tra gli astronauti donna. L’attività dell’astronauta italiana è poi proseguita a Terra, tra il centro astronautico di Colonia (dove ha guidato il team SpaceShip sulle sfide tecnologiche) e le esercitazioni costanti, come quella sottomarina Neemo23, nel 2019, di cui è stata comandante.

A novembre di quello stesso anno, a fronte del consolidato impegno dell’Italia nell’Esa (con 2,3 miliardi di euro in un budget complessivo di 14,4, pari al 16%, terzo contributore), AstroSamantha ha ottenuto un nuovo biglietto per lo Spazio, accolto “con soddisfazione come astronauta Esa e, soprattutto, come italiana”. È stata lei stessa, poco dopo, a spiegarci che la nuova missione partirà “non prima della fine del 2022”. Bisognerà infatti attendere “l’andare a regime, in tempi più o meno rapidi, dei nuovi veicoli americani”, a partire dalla Crew Dragon di SpaceX. Proprio la Crew Dragon è stata utilizzata lo scorso mese da Thomas Pesquet per arrivare la Iss. Più avanti sarà la volta del tedesco Mattias Maurer, ultimo ingresso della “classe del 2009”, quella che ha visto l’ingresso anche di Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti. Classe destinata ad accogliere una nuova generazione di viaggiatori extra-atmosferici.

Lo scorso febbraio in occasione del lancio del nuovo bando per astronauti europei, AstroSamantha spiegava: “Diventare un’astronauta è stato un sogno che si è avverato; riunisce molte delle mie passioni: scienza e tecnologia, macchinari complessi, impegnativi ambienti di lavoro, team internazionali, preparazione fisica, risonanza pubblica; e, naturalmente, ogni tanto ti capita di fare un giro su un razzo per lavoro”.

Circa le attività che realizzerà nella nuova missione, aggiungeva a marzo, ci saranno “attività di ricerca scientifica e sviluppo tecnologico in microgravità” che puntano ai ritorni diretti a Terra, come le nuove attività sul modulo Columbus e il debutto di Bartolomeo installato al suo esterno. Ci saranno progetti educativi volti a “ispirare le nuove generazioni”, ma cresceranno anche le attività funzionali all’esplorazione oltre l’orbita terrestre. “Tutto sarà in continuità”, ha spiegato l’astronauta. Si lavorerà ad esempio sulla manifattura additiva, la stampa 3D in orbita, e poi sulla “spirulina, utile per i sistemi di supporto alla vita a ciclo chiuso”. Si tratta di tecnologie, ha notato AstroSamantha, “che spianano la strada in futuro a missioni di lunga durata oltre l’orbita bassa, in cui bisogna essere più autonomi su logistica e supporto alla vita”.

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