Ancora una volta regime e opposizione tentano la strada politica con l’iniziativa Accordo di Salvezza Nazionale, sostenuta dalla comunità internazionale
Ancora una volta il regime di Nicolás Maduro e l’opposizione tentano la strada politica per risolvere la crisi del Venezuela. Il presidente ad interim Juan Guaidó ha proposto un piano chiamato Accordo di Salvezza Nazionale con il quale sarebbero revocate progressivamente le sanzioni internazionali in cambio di una ripresa della democrazia nel Paese sudamericano.
Attraverso i social network, Guaidó ha spiegato le condizioni dell’avvio di questa nuova fase di negoziazione con Maduro. La mediazione sarebbe in mano ad altri Paesi – tra cui probabilmente anche il Vaticano – e l’obiettivo è sempre quello di svolgere elezioni generali, parlamentari, regionali e municipali, con la partecipazione di osservatori internazionali e garanzie di trasparenza, equità e libertà. Tra le altre condizioni dell’iniziativa c’è la liberazione dei prigionieri politici e il coordinamento per l’ingresso massiccio di aiuti umanitari e vaccini contro il Covid-19.
Nuestro objetivo es salir de la tragedia y recuperar la democracia. En eso debemos mantener el foco.
Nuestro adversario hoy es la brutal dictadura que enfrentamos.
Este es mi mensaje al país: pic.twitter.com/NjNH7Csu3z
— Juan Guaidó (@jguaido) May 11, 2021
“Il Venezuela sta vivendo la peggiore crisi della sua storia – ha scritto su Twitter il leader dell’opposizione venezuelana -. Sosteniamo un processo di negoziato globale che ci permetta di raggiungere una soluzione […] Stiamo utilizzando tutti i meccanismi e le capacità che dipendono da noi, ma dobbiamo ancora raggiungere l’obiettivo fondamentale: recuperare la nostra democrazia. Non c’è nessun accordo o negoziato oggi che stabilisca ciò. Il Venezuela ha bisogno di un Accordo di Salvezza Nazionale”.
Maduro, da parte sua, ha dichiarato che il governo ha già avuto contatti con l’opposizione e ha ricevuto la richiesta di partecipare alle prossime elezioni amministrative. “Benvenuti. Terremo un dialogo con tutti i settori […] Guaidó si mette ora a dire che vuole il dialogo perché è rimasto fuori da tutto, isolato e sconfitto. Nessuno gli chiede niente mentre la strada è già fissata per un grande appuntamento elettorale. Se vuole aggiungersi alle conversazioni già in corso, su tutti i temi, è benvenuto. Ma che non si creda di essere il capo o il leader supremo di un paese che non lo riconosce”.