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Vaccini, riaperture e turismo. Cosa ha detto Draghi alla Camera

Il presidente del Consiglio oggi alla Camera dei Deputati ha risposto alle interrogazioni dei gruppi parlamentari. Tra i temi toccati, le riaperture, i ristori per settori in difficoltà come turismo e comparto dei matrimoni, ma anche vaccini e regole di bilancio europee. Ecco cosa ha detto Draghi

Riaperture, turismo, vaccino italiano. sono solo alcuni dei temi toccati nella giornata odierna dal premier Mario Draghi nel corso del question time alla Camera. Il premier Draghi ha risposto alle interrogazioni dei gruppi parlamentari, sottolineando, come già fatto in passato, la necessità di procedere in modo responsabile: “Dobbiamo  essere attenti a bilanciare le ragioni dell’economia con quelle della salute”.

A chiedere risposte sull’indotto dei matrimoni e sul comparto del turismo gli esponenti di Forza Italia e Partito democratico. “La questione del settore delle cerimonie sarà all’attenzione della prossima Cabina di regia a Palazzo Chigi che si terrà lunedì 17 maggio”, ha spiegato Draghi. “Quella sarà l’occasione per dare maggiori certezze a tutto il comparto che ha subito danni economici significativi”. Ed è proprio qui che il premier ha spiegato che le ragioni dell’economia devono essere bilanciate con quelle della salute, e che “il Governo intende adottare un approccio graduale e allentare le restrizioni a seconda dell’andamento epidemiologico e della campagna vaccinale”. L’esecutivo ha poi stanziato nell’ultimo decreto Sostegni “200 milioni per l’anno in corso a favore anche delle imprese operanti nel settore dei matrimoni. Ulteriori misure d’indennizzo sono previste nel nuovo decreto Sostegni la settimana prossima” proprio per restare vicino agli operatori del settore. “È fondamentale però – ha aggiunto – avere ancora un po’ di pazienza, per evitare che quella che deve essere un’occasione di gioia e spensieratezza si trasformi in un potenziale rischio per i partecipanti”.

Stesso approccio per quanto riguarda il turismo. In risposta all’interrogazione di Debora Serracchiani, Draghi ha chiarito che “il nostro obiettivo è riaprire al più presto l’Italia al turismo nostro e straniero” e “siamo all’opera per permettere agli operatori turistici di ripartire il prima possibile e con il massimo della sicurezza” e in questo senso è strategico il completamento della campagna vaccinale”. “Secondo le stime del commissario tra fine giugno e inizio luglio avremo vaccinato almeno con una dose le persone fragili e quelle che hanno più di 60 anni che sono quelle più a rischio. In questo modo ci sarà una graduale e progressiva riapertura” e “l’Italia si riaprirà al mondo e ai turisti in condizioni di sicurezza”.

Novità anche sul vaccino italiano Covax. Il presidente del Consiglio ha detto che “l’Italia ha stanziato 86 milioni e nel prossimo decreto Sostegni ci sarà un aumento significativo del nostro contributo”. Ma il tema vaccini è caldo anche dal punto di vista internazionale. Dal gruppo del Movimento 5 Stelle è arrivata la richiesta di una presa di posizione chiara sul dibattito relativo alla possibile sospensione dei brevetti, aperto dal presidente Usa Joe Biden e sostenuta da tempo da M5S. “La posizione degli Stati Uniti si chiarirà nei prossimi giorni – ha spiegato Draghi -, ma vi è un sostanziale sbilanciamento tra la posizione di alcune grandi case farmaceutiche, che hanno ricevuto imponenti sovvenzioni governative, e quella dei Paesi più poveri al mondo, che o non hanno accesso o non hanno denaro per poter comprare i vaccini. L’indirizzo verso cui si muove questa dichiarazione degli Stati Uniti va condiviso, secondo me. C’è ovviamente un rischio che va evitato, e cioè che la sospensione dei brevetti rappresenti un disincentivo alla ricerca e alla produzione di altri vaccini. Come ho detto, una sospensione temporanea, circoscritta, ben definita – mi dicono gli esperti del settore – non dovrebbe costituire un disincentivo. Però, vorrei anche indicare la complessità di questa situazione”.

Dai banchi della Lega, poi, una richiesta di chiarimento sulla questione migrazioni, soprattutto in relazione ai numerosi sbarchi degli ultimi giorni, complice l’arrivo della bella stagione. “La politica sull’immigrazione del governo vuole – come ho avuto occasione di affermare in altra circostanza – essere equilibrata, efficace ed umana”, ha chiarito il premier, aggiungendo che “nessuno deve essere lasciato solo nelle acque territoriali italiane. Riteniamo il rispetto dei diritti umani una componente fondamentale di qualsiasi politica sull’immigrazione. La priorità – ha aggiunto – nel breve periodo è il contenimento della pressione migratoria nei mesi estivi. Siamo impegnati a ottenere dai Paesi di partenza, in particolare da Libia e Tunisia, una collaborazione più intensa ed efficace nel controllo delle loro frontiere marittime e terrestri e nel contrasto alle organizzazioni dei trafficanti”. Per Draghi “una leva necessaria di governo dei flussi migratori è costituita, inoltre, dall’azione di rimpatrio dei migranti che non hanno titolo a rimanere sul nostro territorio, in mancanza dei presupposti per il riconoscimento della protezione internazionale. Abbiamo da tempo rafforzato gli sforzi sul fronte dei rimpatri, compresi quelli volontari e assistiti, con la collaborazione delle Agenzie delle Nazioni Unite OIM e Unhcr”.

Rassicurazioni poi sul versante europeo, relativamente alle regole del bilancio Ue. “Il 3 marzo di quest’anno la Commissione europea ha adottato una Comunicazione che fornisce alcune indicazioni sugli orientamenti in materia di politica di bilancio a un anno dall’esplosione della crisi pandemica. Questa Comunicazione delinea l’approccio che la Commissione intende seguire circa la disattivazione della cosiddetta clausola generale di salvaguardia – che ha permesso agli Stati membri di utilizzare politiche di bilancio espansive per fronteggiare la crisi. La Commissione intende ancorare la disattivazione della clausola a quando l’economia dell’Unione europea tornerà ai livelli pre-crisi. Secondo le attuali previsioni, questo non dovrebbe accadere prima del 2023”.

Secondo Draghi, “le regole dovranno cambiare”, anche se il dibattito su questo tema ancora non è partito. “La mia linea – e non è da oggi, ma da diverso tempo su questo tema – è che le attuali regole di bilancio erano inadeguate e sono ancora più inadeguate per un’economia in uscita da una pandemia. Nei prossimi anni dovremo concentrarci soprattutto su un forte rilancio della crescita economica, che è anche il modo migliore per assicurare la sostenibilità dei conti pubblici” e “devono anche puntare a ridurre le crescenti divergenze tra le economie degli Stati membri e a completare l’architettura istituzionale europea”. Un dibattito a cui l’Italia intende partecipare tenendo conto dei contributi del mondo accademico e di altri soggetti istituzionali.

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