Merkel raccoglie le istanze delle Big Pharma e si schiera contro l’abolizione dei brevetti. Ma tra i partiti di maggioranza e opposizione non tutti la pensano così (e c’è chi sta nel mezzo)
Il tema principale al centro del vertice Ue di Porto, che si concluderà oggi, è la sospensione dei brevetti dei vaccini proposta dal presidente Joe Biden. La presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, ha detto che l’Ue è “pronta a discutere sul tema”. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dichiarato che il vaccino è un “bene comune globale”. Anche Emmanuel Macron e Vladimir Putin si sono detti favorevoli. La proposta non ha visto l’unanimità di tutti i leader europei. Angela Merkel, grande assente a Porto, si è fatta portavoce delle proteste delle aziende Big Pharma e frena. Ma all’interno del governo che guida non tutti la pensano così.
I PERCHE’ DI MERKEL
“La protezione della proprietà intellettuale è una fonte di innovazione e deve rimanere tale anche in futuro”, dice la Cancelliera tedesca. E anche Spiegel riporta che c’è stata una telefonata tra Merkel e il fondatore di Biontech, Ugur Sahin, in seguito alla quale la Cancelliera ha parlato della questione come di priorità assoluta. “Il fattore limitante nella produzione di vaccini è la capacità di produzione e gli alti standard di qualità, non i brevetti – ha detto una portavoce del governo alla Süddeutsche Zeitung – stiamo lavorando per migliorare le capacità di produzione all’interno della Germania, dell’Unione europea e a livello globale, come stanno facendo anche le aziende”.
La portavoce ha continuato spiegando che la proposta degli Stati Uniti ha “implicazioni significative per la produzione di vaccini nel suo complesso”. Anche il ministro tedesco dello Sviluppo Gerd Müller (Csu) ha criticato la mossa di Washington. Müller ha chiesto che gli Stati Uniti aiutino a garantire che i vaccini possano essere prodotti. Insomma secondo Merkel togliere il brevetto non vuol dire aumetarne la produzione.
DISSIDI INTERNI
Ma all’interno della maggioranza non tutti la pensano così: l’Spd si è detta favorevole alla proposta americana, come anche i Verdi. Il partito ambientalista ha chiesto un rapido accordo per revocare i brevetti sui vaccini: “Ora il governo tedesco e la Commissione UE devono occuparsi dei paesi emergenti e in via di sviluppo e sospendere i brevetti per i vaccini contro il Covid-19”, ha detto la vicepresidente dei Grüne Jamila Schäfer.
C’è un partito che invece ha preso una posizione mediana. Il leader di Fdp Christian Lindner ha esortato alla cautela nel togliere i brevetti sui vaccini Covid. “Questo non eliminerà la carenza globale dei vaccini, e certamente non lo farà nel breve termine. Sarebbe molto più importante mettere tutta la nostra energia nella produzione, perché mancano le materie prime, il personale qualificato e gli impianti di produzione.” Lindner conferma poi quanto detto da Merkel: “Chiunque interferisca con la protezione della proprietà intellettuale indebolisce lo sviluppo di futuri vaccini” e consiglia piuttosto di parlare con i produttori affinché venga facilitata la produzione su licenza.
COSA PENSA BIONTECH
Anche Biontech, con sede a Mainz, in Germania, non crede il rilascio dei brevetti sia la soluzione al problema. “Il processo di produzione dell’mRNA è un complesso ed è stato sviluppato in più di un decennio. Questo – spiega Biontech – richiede personale esperto e materie prime che devono essere reperite e qualificate per l’uso. Se uno di questi requisiti non fosse soddisfatto, la qualità, la sicurezza e l’efficacia del vaccino non potrebbero essere garantite né dal produttore né dallo sviluppatore. Questa situazione potrebbe mettere a rischio la salute dei vaccinati”. Tra i vari rischi la società paventa anche quello delle limitate e importanti materie prime non sarebbero state utilizzate in modo efficiente, riducendo la quantità di dosi di vaccino prodotte in “reti di produzione stabilite”.