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La sovranità europea per rafforzare la Nato. Macron si è convertito?

Sembrano lontani i tempi delle sentenze di “morte cerebrale”. Durante la visita a Parigi del segretario generale della Nato, Emmanuel Macron ha definito “superato” l’approccio competitivo tra Difesa europea e Alleanza transatlantica. Certo, “servono chiarimenti politici”, con gli occhi puntati sul vertice del 14 giugno, quando a Bruxelles arriverà (anche) Joe Biden

“La sovranità europea è un progetto di responsabilità che rafforza l’Alleanza Atlantica”. Dall’Eliseo, al fianco del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, il presidente di Francia Emmanuel Macron supera definitivamente la sentenza di “morte cerebrale”. Una conversione? Forse no, vista la richiesta di “chiarimenti politici”, ma intanto Parigi incassa la promessa di un’Alleanza più attenta al Sahel. Tutto è andato in scena questa mattina all’Eliseo, quando il numero uno della Nato è stato ricevuto dal presidente francese nel consueto tour che precede i vertici di capi di Stato e di governo. Il prossimo è in programma il 14 giugno, a Bruxelles, il primo con Joe Biden.

IL RUOLO DI PARIGI

“La Francia è al centro della nostra alleanza transatlantica e contribuisce alle sue attività rispettando l’obiettivo del 2% delle spese per la difesa”, ha detto Stoltenberg nel punto stampa organizzato dopo l’incontro. Il segretario generale, come di consueto per vertici di questo tipo, ha sottolineato i punti di forza della partecipazione della Francia alla Nato: l’impegno dei militari transalpini in Estonia (per l’Air policing) e il ruolo di leadership nel Sahel. A tal proposito, Stoltenberg ha detto che l’Alleanza aumenterà la sua presenza nella regione, rispondendo così alla richiesta che la Francia ha presentato da tempo a partner e alleati per avere supporto nel contrasto al terrorismo jihadista.

LE LODI DI STOLTENBERG

“La Francia è anche un forte sostenitore della partnership tra Nato e Ue”, ha detto Stoltenberg, con un riferimento che non sembra casuale a Parigi. La Francia è d’altra parte anche il Paese che ha sostenuto la lettura più radicale di “autonomia strategia europea”, presentata spesso oltralpe come capacità di indipendenza rispetto all’alleato d’oltreoceano (e la Nato). Su questa lettura Parigi ha basato anche l’ambizione di guidare la nascente Difesa europea, elemento che ha creato negli anni qualche incomprensione a Washington. Al momento gli elementi di attrito sembrano comunque superati, anche considerando che la Pesco ha ammesso la partecipazione degli Stati Uniti al progetto sulla “mobilità militare”, facendo la gioia della Nato che tiene in maniera particolare a tale aspetto.

LA CONVERSIONE DI MACRON

Oggi Macron sembra aver ufficializzato la sua conversione: “La sovranità europea è un progetto di responsabilità che rafforza l’Alleanza Atlantica”. Di più: “So che alcuni vedono ancora le cose in termini di competizione”, ma “credo che questo atteggiamento sia superato”. E poi: “Abbiamo bisogno di ricostruire una stabilità strategica in Europa contro il disgregamento dell’architettura di sicurezza creata dopo la Guerra fredda”, e “voglio fortemente che l’Alleanza sia il luogo di questo coordinamento e di questa discussione”. Resta comunque l’approccio critico: “Vogliamo rivitalizzare l’Alleanza Atlantica e per questo abbiamo bisogno di chiarimenti sulla coesione e sulla responsabilità”.

VERSO IL SUMMIT

Nell’autunno del 2019, nel pieno del rischio di escalation tra Grecia e Turchia, fu la sentenza di “morte cerebrale” di Emmanuel Macron a scuotere la Nato. Nel successivo vertice di Londra, la critica fu accolta dall’Alleanza con il lancio dell’iniziativa “Nato2030”, una riflessione strategica affidata al segretario generale che ora sarà la base del prossimo summit di Bruxelles, il 14 giugno, quando si lancerà il prossimo Concetto strategico. Dell’agenda del vertice hanno parlato Macron e Stoltenberg: “Rafforzeremo l’unità e la solidarietà, riaffermando i nostri valori”, ha detto il segretario generale della Nato, ricordando l’impegno a un’Alleanza più “politica e globale”. Secondo Macron, “prima di tutto”, il vertice dovrà offrire “un chiarimento politico sul ruolo e sulle priorità strategiche che diamo all’organizzazione”.

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