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WhatsApp fa causa al governo Modi che vuole “intercettare” i messaggi

WhatsApp ha citato in giudizio il governo indiano di Modi dopo l’annuncio di una nuova legge che andrebbe contro la privacy degli utenti, costringendo anche altre piattaforme, come Twitter e Google, a consegnare informazioni private

Nel mese di febbraio il governo indiano ha domandato ad alcune piattaforme di bloccare qualsiasi contenuto sui tentativi dell’amministrazione Modi di censurare le notizie sulle proteste degli agricoltori. Una richiesta non assecondata dal colosso statunitense di Twitter, non essendo fake news, e con conseguenze irreversibili per tutti i social.

Pochi giorni fa, il governo Modi ha annunciato l’entrata di in vigore di una nuova legge che andrà a modificare i termini sulla privacy e altre condizioni imposte dalle piattaforme social. In particolare, come riportato da Business Insider, le aziende dovranno nominare un responsabile locale, e residente in India, per la conformità e la gestione dei reclami, interrompere i modelli di crittografia end-to-end ed utilizzare l’intelligenza artificiale per monitorare i “termini discutibili.”

Facebook e Google hanno deciso di conformarsi alla legge, mentre WhatsApp (parte del gruppo Facebook) e Twitter hanno detto no, tanto che il primo ha citato in giudizio il governo indiano.

La crittografia end-to-end viene considerata “la parte migliore” di WhatsApp, ciò che protegge gli utenti e la loro privacy. Per Modi, invece, è un modo per “nascondere” l’identità di chi fa circolare fake news e osteggia il governo.

Proprio per questo motivo, WhatsApp ha deciso di portare in tribunale il governo indiano e sollecitare la corte a classificare questa norma come illegale. Gli avvocati di WhatsApp hanno anche sottolineato come l’India sia l’unico paese che abbia mai fatto una richiesta del genere sostenendo che la legge “viola il diritto fondamentale alla libertà di parola e di espressione, in quanto indebolisce anche il dialogo legittimo.”

Una fonte del governo indiano ha riferito a Reuters che WhatsApp potrebbe trovare altri modi per rintracciare l’origine di un messaggio con contenuti falsi senza interrompere la crittografia end-to-end. Ma, secondo i legali di WhatsApp, questo non è possibile.

In India, WhatsApp ha circa 400 milioni di utenti mensili. Interrompere i modelli di crittografia end-to-end significherebbe mettere a rischio non solo i cittadini, ma anche i giornalisti e gli attivisti che sostengono idee non conformi a quelle del governo.

Anche i dirigenti di Twitter sono preoccupati per questa nuova legge e per la sicurezza degli utenti. In seguito ad una “visita” della polizia negli uffici a Nuova Delhi, le tensioni si sono intensificate, tanto da mettere in discussione la sicurezza dello staff.

La nuova legge toccherà principalmente WhatsApp, ma tutte le piattaforme social avranno delle conseguenze irreversibili. È curioso sottolineare la tempistica di questa norma, dato che l’annuncio e l’entrata in vigore avviene proprio quando molti utenti di WhatsApp indiani hanno iniziato ad utilizzare Signal e Telegram – i due concorrenti principali del colosso statunitense di messaggistica. Ed è altrettanto interessante evidenziare come una citazione in giudizio da parte di WhatsApp deciderà il destino dei social media in India, mettendo in discussione il rapporto tra Big Tech, valori democratici e controlli da parte del governo. Nei prossimi giorni, la corte emetterà la sua decisione.


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