Uscirà venerdì l’ultima edizione della testata, bastione della libertà di espressione nell’ex colonia britannica. Dietro alla decisione l’impossibilità di pagare personale e fornitori, in seguito alle accuse delle autorità cinesi
Come si era previsto, Apple Daily, ultimo bastione della critica contro Hong Kong a Pechino, chiuderà le attività sabato prossimo. In seguito agli arresti dei giornalisti (qui l’articolo di Formiche.net), e il congelamento dei beni, la società di Next Digital è costretta a fermare le pubblicazioni.
Giovedì sono stati arrestati il direttore della testata, Ryan Law; il vicedirettore, Chan Puiman; il caporedattore, Cheung Chi-wai; l’amministratore delegato, Cheung Kim-hung e il direttore operativo, Chow Tat-kuen.
Questa mattina, alla lista si è aggiunto l’editorialista Yeung Ching-kee, che scriveva articoli per Apple Daily sotto lo pseudonimo di Li Ping. L’accusa, anche per lui, è di “collusione con forze straniere” nell’ambito della nuova legge sulla sicurezza nazionale. Li Peng ha scritto circa 800 articoli negli ultimi cinque anni. Uno dei più recenti riguarda le libertà accademiche in Cina.
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— Apple Daily HK 蘋果日報 (@appledaily_hk) June 22, 2021
Sui beni e conti congelati, le autorità cinesi hanno bloccato circa 2,3 milioni di dollari, impedendo di fatto l’operatività della testata. Impossibili il pagamento di stipendi ai giornalisti e personale amministrativo, nonché i servizi dei fornitori. Ed è per questo che, se non verranno sbloccati almeno in parte, quella di venerdì sarà l’ultima edizione sul mercato editoriale.
Fondato dall’imprenditore e attivista pro-democrazia a Hong Kong, Jimmy Lai, agli arresti dallo scorso anno, Apple Daily era una delle poche voci di dissenso nell’ex colonia britannica. Mark Simon, uno dei principali collaboratori di Jimmy Lai, aveva avvertito di questo rischio lunedì, ma l’amministrazione locale di Carrie Lam non vuole cedere e non valuta alternative tranne l’imminente chiusura.
