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Spazio all’equilibrio di genere. Le novità di eGeos secondo Saccoccia (Asi)

Intervista al presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia, sulle novità del Cda di eGeos, la partecipata attiva nella commercializzazione di dati spaziali. Fabrizia Buongiorno è la nuova presidente. Entra anche Sabrina Corpino, pronta a fornire expertise sul crescente segmento dei satelliti di piccole dimensioni. E poi la Luna, il comando di AstroSamantha e Jeff Bezos…

Messaggio dallo Spazio: l’equilibrio di genere passa dalla valorizzazione delle professionalità e dall’equo accesso alle posizioni di vertice. È così che Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), spiega a Formiche.net le novità sulla partecipata eGeos (all’80% di Telespazio), attiva da oltre dieci anni nella commercializzazione di dati spaziali in tutto il mondo. Ieri l’assemblea dei soci di eGeos ha nominato il nuovo consiglio d’amministrazione, a maggioranza composto da donne, compresa la presidente, Fabrizia Buongiorno. Confermato nel ruolo di amministratore delegato Paolo Minciacchi. Con loro, nel cda ci sono Sabrina Corpino, Letizia Colucci e Giuseppe Aurilio.

Presidente, eGeos lancia un “segnale dallo Spazio” sull’equilibrio di genere?

Descrive sicuramente un bel momento per la professionalizzazione delle figure femminili nello Spazio. Ed è ancora più rilevante che il messaggio arrivi da eGeos, un’azienda che di per sé rappresenta il “New Space”, occupandosi dei servizi legati all’osservazione della Terra, della commercializzazione dei dati spaziali, generando ritorno economico, e dell’utilizzo dei Big data per applicazioni al servizio dei cittadini. L’Asi partecipa con orgoglio con una quota minoritaria (20%), avendo fortemente voluto entrare in questo settore tutt’ora ritenuto strategico per il futuro. Ieri, al termine di un ottimo periodo di crescita, attestazione che il Cda uscente ha fatto davvero un lavoro eccezionale, si è riunito il consiglio d’amministrazione a maggioranza femminile, con una presidente donna di altissima professionalità. Ritengo sia un bel segnale di come il nuovo Spazio guardi a 360 gradi all’ingresso nel futuro. Ciò significa valorizzare tutte le figure professionali presenti nel Paese.

Arriviamo alle nomine…

All’Asi spetta la scelta del presidente e di un consigliere del Cda di eGeos. Abbiamo scelto di proporre per la presidenza la dottoressa Fabrizia Buongiorno, che vanta oltre trent’anni di attività nel settore dell’osservazione della Terra e dell’utilizzo di dati per attività scientifica, che ha portato avanti all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia con diverse proposte vincitrici di gare internazionale, anche per il Jpl della Nasa. Per la posizione di consigliere abbiamo scelto la professoressa Sabrina Corpino, del Politecnico di Torino, che ha invece un notevole expertise in sistemi aerospaziali, con esperienza internazionale e specializzazione su nano satelliti e cubesat. Rappresenta il valore aggiunto che vorremo dare al futuro di eGeos.

Sfruttare i dati di satelliti più piccoli?

Sì. Al momento eGeos basa la sua grande esperienza e i suoi servizi sui dati raccolti da grandi macchine, come Cosmo-SkyMed, Prisma e Copernicus. Riteniamo che ci siano per il futuro importanti opportunità anche con i satelliti di piccole dimensioni, una prospettiva molto moderna. Questo dà l’idea del contributo che mi aspetto dalle due professioniste scelte dall’Asi per il Cda di eGeos, un’occasione utile per lanciare un segnale, come altri magari meno noti, di come lo Spazio possa stimolare anche un maggiore equilibrio nella professionalizzazione scientifica.

Tra i segnali più noti è da poco arrivata l’ufficialità sul comando della Iss per Samantha Cristoforetti, che il prossimo anno sarà la prima donna europea a guidare la stazione…

Sì. Non vorrei sembrare auto-celebrativo, ma ho accolto la notizia con orgoglio personale. Abbiamo ottenuto il volo di Samantha alla ministeriale di Siviglia dell’Agenzia spaziale europea (Esa) nel 2019. Ricordo bene la serata di intensa discussione con il direttore generale dell’Esa, alla fine della quale ottenemmo l’impegno dell’agenzia a far volare Samantha entro il 2022. Ora le è stato proposto anche il comando della Iss, un nuovo riconoscimento per l’unica figura femminile del Corpo astronautico europeo (Eac) per cui dobbiamo essere particolarmente soddisfatti. Ritengo, infatti, che sia un segnale di un certo occhio di riguardo per il nostro Paese.

Gli Stati Uniti vogliono far arrivare sulla superficie lunare la prima donna. È un obiettivo anche italiano?

Ci sarà sicuramente un momento in cui gli astronauti europei (e italiani) arriveranno intorno alla Luna e sulla superficie. È un percorso o, come dicono gli americani, un “journey”, nel quale stiamo facendo la nostra parte in maniera importante. I mattoni sono stati posti proprio alla ministeriale di Siviglia, dove abbiamo deciso di partecipare in modo significativo al Gateway e poi ad Artemis, sia all’interno dell’Esa, sia in bilaterale con la Nasa. Un percorso che vogliamo confermare per posizionare il nostro Paese a poter ottenere ritorni rilevanti in termini di attività industriale, scientifica e know-how, anche con i nostri astronauti.

Torniamo ad eGeos. L’azienda rappresenta il “New Space” pure per la natura pubblico-privata della sua proprietà. È un percorso da proseguire?

Le partnership pubblico-private stanno alimentando ovunque la Space economy. Lo dimostrano i grandi nomi privati, SpaceX su tutti, partiti comunque grazie ai fortissimi contributi istituzionali. Noi lo facciamo sostenendo il mondo privato con i nostri programmi, ma già da tempo abbiamo attivato la formula di partecipazioni come eGeos. Abbiamo anche Altec, attiva ad esempio nel settore dei servizi all’esplorazione. Ne abbiamo un’altra con Avio, SpaceLab, che ritengo possa essere importante in questa fase di definizione dell’evoluzione dei lanciatori europei.

Ritiene cioè che SpaceLab possa guidare l’Italia per l’accesso allo Spazio?

Ritengo che dovremmo utilizzarla al meglio per immaginare, creare e sostenere il futuro dell’Italia in questo settore. Chiaramente dovrà essere fatto nel contesto europeo e nei programmi dell’Esa, ma su tante cose dovremmo potenziare la componente nazionale e mi piacerebbe un ruolo maggiore per SpaceLab. D’altra parte, le partecipate sono nate proprio per questa funzione: lasciare alla componente privata l’obiettivo della crescita economia e fare in modo che l’agenzia (e quindi il governo) potesse dare la direzione strategica per creare valore aggiunto al futuro del Paese.

Un modello da replicare?

Non escludo che ne possano nascere altre, in altri settori e in altre forme. Ormai nascono quotidianamente start-up, alimentare da business incubator con partecipazioni istituzionali, nazionali o regionali. C’è una ricchissima opportunità di crescita e noi stiamo cercando di coglierla al meglio. Lo farà anche eGeos, con il notevolissimo contributo femminile. Su questo le generazioni future saranno senza dubbio molto più equilibrate.

Chiudiamo con Jeff Bezos, che ha annunciato da poco che volerà nello Spazio a luglio con la sua Blue Origin. Come commenta?

Il fatto che i grandi tycoon che stanno impegnando tante risorse nel settore si impegnino loro stessi a volare sulle macchine che hanno fatto sviluppare credo sia il massimo segnale di fiducia sul futuro delle potenzialità dello Spazio. Un bel messaggio.

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