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Caro Grillo, la ricreazione (cinese) è finita. Firmato Cicchitto

Di Fabrizio Cicchitto
Beppe Grillo, co-founder of the Five Star Movement

Qualcuno avvisi Beppe Grillo: la ricreazione è finita. Le sbandate filocinesi del Movimento Cinque Stelle sono durate anche troppo. Al G7 in Cornovaglia Draghi e Biden suonano la campanella. Adesso rientrino in classe. Il corsivo di Fabrizio Cicchitto

Esistono pochi dubbi che la politica estera ha un rigore che la politica interna può facilmente evitare. Però la politica estera italiana è stata in libera uscita almeno dal 2018 fino alle nuove elezioni americane per una ragione assai seria: a Putin era riuscito un colpo eccezionale avendo capito per primo nel mondo le possibilità straordinarie offerte dall’uso politico di internet.

Nel 2016 egli ha concentrato tutto il fuoco dei suoi hackers contro la Clinton e quindi di fatto ha dato una mano enorme a Trump. In più i democratici americani lo avevano sottovalutato e solo tardivamente hanno capito l’opera di manipolazione in atto da parte dei russi.

Così, nel 2016 è diventato presidente degli Usa un personaggio che è stato contro tutti i capisaldi tradizionali della politica estera americana, dal multilateralismo alla Nato e al Patto atlantico, che era esplicitamente filo russo e contraddittoriamente anticinese (contraddittoriamente perché Fabrizio Gatti nel suo bellissimo libro “L’infinito errore” prova, testi alla mano, che Trump si era raccomandato anche con Xi Jinping perché gli desse un aiuto per la successiva campagna elettorale, quella del 2020).

Allora in un contesto del genere in Italia c’è stata una sorta di tana libera tutti, specie per le forze politiche prive di storia e di tradizioni, prime fra tutti il Movimento 5 stelle e le Lega nella versione di Salvini.

Così in Italia in parte dal 2013, ancor di più dal 2018, è successo di tutto. Salvini è stato filo Putin da tutti i punti di vista (ripetiamo: da tutti i punti di vista), combinando insieme una miscela infernale: fuori dall’euro, rapporti preferenziali con Putin e con i movimenti sovranisti dalla Le Pen a Orban.

I grillini, a loro volta, non si sono fatti mancare nulla. Nella legislatura 2013-2018 hanno presentato una mozione per l’uscita dell’Italia dalla Nato, erano favorevoli a Maduro e a Cuba. Per di più, dopo il 2018, il vero rappresentante del governo cinese in Italia, cioè il sottosegretario Geraci, ha trascinato Di Maio per la adesione, unico paese del G7, alla nuova via della Seta.

Su questo terreno c’è stato insieme un eccesso di zelo e una straordinaria ingenuità da parte italiana: mentre i tedeschi e i francesi facevano affari con i cinesi senza tradurre queste operazioni economiche in operazioni geopolitiche, gli italiani, più zelanti e più sprovveduti, facevano esattamente l’opposto, meno affari e più geopolitica.

Tutto ciò con i servizi allo sbando in mano a Conte e a Vecchione ha avuto anche risvolti assai delicati e imbarazzanti (altro che i colloqui fra Renzi e Mancini in un distributore di benzina seguiti da qualcuno che probabilmente aveva nel suo mirino l’esponente dei servizi: la storia della professoressa che per caso ha fotografato i due ha la stessa verosimiglianza della seduta spiritica di Prodi che ebbe come risultato via Gradoli o Gradoli).

Comunque, adesso la ricreazione è finita per tutti. Con Biden l’America è tornata in campo da tutti i punti di vista: può piacere o non piacere, ma si tratta dall’America. Questa America si scontra sia con la Cina, sia con la Russia per la semplice ragione che mai come da un certo tempo a questa parte in modo diverso la Russia e la Cina puntano a disgregare l’Occidente.

Fortunatamente in Italia come presidente del Consiglio non c’è più un parvenu, ma una grande personalità europea che è anche atlantico e riformista, ai servizi ci stanno due grandi professionisti che hanno alle spalle la guida della Polizia e la segreteria generale della Farnesina: è finita l’epoca durante la quale Barr, cinesi di tutte le risme, medici cubani, generali russi provenienti dal teatro bellico della Siria scorrazzavano per l’Italia come volevano.

A questo punto sia Salvini, sia il variopinto mondo grillino (Di Maio, che si sta ricordando in ogni occasione di essere ministro degli Esteri, Conte e Grillo) o si danno una regolata oppure devono fare i conti con il fatto che possono pure prendere un pacco di voti, ma non sono credibili per il sistema Italia che è collocato nell’Occidente, ovviamente quando l’Occidente è in campo e si fa sentire.

Un’ultima notazione divertente. Putin è indubbiamente un genio della geopolitica, ma il troppo stroppia. Sono note le sue preferenze per i grandi imprenditori, da Trump (che ha molto aiutato) a Berlusconi (che non ha aiutato in nulla, lettone a parte, perché non poteva farlo), però quando Putin esalta Trump come grande imprenditore e sfotte Biden perché nella sua vita ha fatto solo politica si espone a una piccola domanda: ma il presidente Putin che cosa ha fatto nella vita, dai tempi dell’URSS alla sua permanenza in Germania, alla Russia?

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