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Il ruolo del Casd nella cyber italiana. L’intervento del sottosegretario Mulè

Di Giorgio Mulè

Pubblichiamo il saluto istituzionale di Giorgio Mulè, sottosegretario di Stato alla Difesa, in occasione dell’avvicendamento alla guida del Centro alti studi per la Difesa

Generale Vecciarelli, Generale Giancotti, Ammiraglio Ottaviani e il personale tutto del Centro Alti Studi per la Difesa, vicepresidente Castaldo.

Concludo con piacere questa toccante, incisiva, profonda cerimonia per salutare e complimentarmi col Generale Giancotti per lo straordinario lavoro di questi anni con visione e coraggio.

Avete portato a termine una sfida che oggi, col suo traguardo raggiunto, è patrimonio di tutta la Difesa.

Il CASD non è diventato solamente Scuola Superiore ad Ordinamento Speciale, ma oggi, è un centro d’eccellenza nella formazione, è un punto di riferimento per la NATO, per la Difesa italiana e per tutto il Sistema Paese.

La pandemia ci ha insegnato, come non mai, il valore delle competenze, il bisogno di affidarsi a persone esperte e capaci per fronteggiare minacce sempre più complesse.

Non a caso, ne stiamo uscendo con l’aiuto della scienza ma anche con quello insostituibile delle Forze armate e dei militari.

Quei soldati, piloti, marinai e carabinieri che da subito hanno messo a disposizione le loro energie, e in troppi casi anche le loro vite, per guidarci fuori dall’emergenza.

Militari di cui il CASD è riferimento per la ricerca, per la formazione sulla leadership e sul change management ma anche sull’innovazione e, da non trascurare, sulla logistica.

Il nostro futuro ha bisogno di maggiori competenze ma anche di visione, di quella visione che ha ispirato e ispira il lavoro di questo centro.

Leggere la vostra offerta formativa e i piani di studio è davvero entusiasmante perché ci sono proprio quegli insegnamenti che oggi sono cruciali: insegnamenti che guardano oltre i confini della semplice istruzione e puntano a formare una classe dirigente con competenze a 360 gradi con l’obiettivo di migliorare il background professionale e culturale degli ufficiali di alto rango e dei funzionari civili della difesa, di perfezionare la formazione professionale e la preparazione culturale degli ufficiali in uno spirito interforze ed elaborare studi relativi alle problematiche inerenti l’organizzazione della difesa nazionale e la preparazione dello strumento militare.

Ho accolto con grande piacere la delega del Ministro Guerini alla formazione perché questo è un ambito importantissimo per la Difesa ma in generale per il futuro del Paese.

Il piano che è il centro dell’azione di tutti i governi d’Europa è chiamato Next Generation EU.

È una grande sfida per chi fa politica perché abbiamo l’opportunità di ripartire ridisegnando il futuro per noi e per le nuove generazioni.

E qui viene l’indispensabile contributo che gli uomini in uniforme possono dare alla ripresa, oltre a quanto già stanno facendo.

Si, perché alla Difesa il modello “next generation” c’è sempre stato.

I percorsi di carriera, di crescita e anche di formazione non sono basati su attività estemporanee ma, come sento spesso, c’è un progetto per ognuno: “dal reclutamento al congedo”. Voi accompagnate ogni militare in un cammino di intelligenza e resilienza. Intelligenza intesa nel senso più alto del termine, dall’avverbio latino intus = dentro e dal verbo latino legere = leggere, comprendere. Leggere dentro e leggersi dentro, comprendere, andare a fondo nello studio e nella ricerca per essere individui consapevoli in grado di prendere scelte e decisioni cruciali, non per sé ma per gli altri.

Resilienza, una parola che nella sua etimologia stava a significare “saltare su una barca alla ricerca della salvezza” un’immagine chiara che porta al significato attuale, ossia la capacità duttile mai ferma, di saper affrontare e superare le avversità. Di sapersi adattare.

Ed è questo che dobbiamo diffondere. Il senso di formare uomini e donne completi: intelligenti e resilienti. Ed è con questi presupposti che si cresce sia dal punto di vista tecnico ma anche e soprattutto dal punto di vista umano, spirituale, imparando a lavorare in gruppo, a sfidare se stessi e a credere nella comunità alla quale si appartiene. Capaci di poter affrontare sfide mutevoli e trasversali attraverso la conoscenza di sé prima ancora che attraverso la conoscenza delle nozioni didattiche.

Fra di voi vedo uniformi che rappresentano diverse tradizioni ma che, ancora una volta, al CASD rappresentano l’eccellenza del lavoro interforze. Un lavoro che si sviluppa attraverso la collegialità delle scelte e delle azioni, dell’operatività e della sostanza degli studi affrontati. Interforze come la condivisione di un bagaglio di esperienze talvolta diverso ma che se messo a sistema crea basi solide sulle quali costruire altezze: e quando dico questa parola non bisogna avere, come voi non avete paura del vuoto, paura del precipizio, senso della vertigine perché se le fantasie nostre son basse a tanta altezza, non è maraviglia; ché sopra ‘l sol non fu occhio ch’andasse. Perché noi siamo al Centro Alti Studi della Difesa, in quell’altezza, nella ricerca continua pervicace, ostinata di misurarsi, di non accontentarsi, di puntare all’alto c’è l’essenza di questa istituzione.

Per questo credo fortemente nel CASD e nella missione che vi siete dati. Da parte mia sto già lavorando, sia per il riconoscimento effettivo di ogni percorso, seppur breve come quello dei VFP, ma anche per diffondere i nostri modelli di sviluppo delle risorse umane e renderli disponibili nei percorsi di formazione dei prossimi dirigenti del Paese. Dobbiamo insegnare agli altri, alle altre amministrazioni italiane, ad essere interforze! Così come per il settore cyber del quale mi sto occupando fin dal mio insediamento che reputo strategico nello scenario geopolitico e internazionale attuale dove anche in questo il CASD contribuisce in maniera significativa all’analisi normativa del progetto che oramai sta prendendo forma adeguando l’Italia agli standard degli altri Paesi europei.

Concludo con il mio augurio all’amm. Ottaviani di buon lavoro e a tutti voi rinnovo i miei complimenti per l’impegno straordinario portato avanti fin qui.

Perché esiste solo un bene, la conoscenza, ed un solo male, l’ignoranza.

Viva il CASD. Viva la Difesa. Viva l’Italia.

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