Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Draghi e Biden, vi spiego l’alleanza (anti-austerity). Scrive La Palombara

Di Joseph La Palombara

Mario Draghi e Joe Biden hanno bisogno l’uno dell’altro. Italia e Stati Uniti possono dare insieme l’ultimo colpo all’austerity e cambiare volto all’Ue. È una chance che Roma non può e non deve sprecare. L’editoriale di Joseph La Palombara, politologo americano e luminare di Yale

Nonostante la natura informale del G7, l’Italia mi sembra ben posizionata per quel che riguarda i suoi rapporti con gli Stati Uniti, e questo per molte e diverse ragioni.

Prima di tutto, come abbiamo intuito dai primi discorsi del presidente Joe Biden, lui e il suo Paese sono determinati a curare, per quanto possibile, il danno all’immagine americana nel mondo inflitto dalla precedente amministrazione. Biden non sta semplicemente riportando gli Stati Uniti al tavolo con nazioni democratiche e sane. Ha anche intenzione di riguadagnare la leadership che un tempo gli Stati Uniti esercitavano in Europa.

In poche parole, gli Stati Uniti vogliono tornare a “mostrare la via”. Sul fronte politico, certo, ma anche quello economico. L’approccio di Biden alla finanza pubblica, ad esempio, dovrebbe essere gradito e applaudito dall’Italia. Senza un massiccio intervento finanziario dello Stato, come quello che ovviamente difende oggi il presidente americano, saremmo probabilmente sull’orlo di un disastro.

L’Italia non fa eccezione. Con la Brexit ormai consumata, la salute finanziaria del Belpaese è vitale per la sopravvivenza dell’intera Unione europea. Chiunque conti nel mondo sa che questa è una realtà innegabile, e l’Italia dovrebbe apertamente trarne vantaggio.

Questa premessa ci aiuta a capire quali sono gli umori di Washington DC nei confronti del governo italiano in carica. Non è un mistero che Mario Draghi ottenga e incuta un grande rispetto non solo in Europa ma anche negli Stati Uniti. La sua leadership coraggiosa e determinata da presidente della Banca centrale europea è ancora oggi molto nota e rispettata.

A differenza della Germania, da quando c’è Draghi il Paese è impegnato a favore di un più deciso intervento pubblico nel settore finanziario. Questo è un punto di forza. La promessa del premier di fare “tutto ciò che serve” per evitare il disastro finanziario può e deve avvicinare Roma e Washington. Un italiano al comando pronto a intervenire per salvare l’euro e l’Ue è certamente una buona notizia per l’amministrazione Biden.

Per questo motivo, ora che Angela Merkel sta abbandonando la leadership europea aprendo a un ritorno delle politiche di austerity, la sponda italiana su questo fronte sarà sempre più attraente per gli Stati Uniti. Roma dovrebbe seguire Washington DC schierandosi contro la crescente paura dell’inflazione. Di fronte alla crisi finanziaria, seguire Draghi e ricordare qual è il vero peso sul Pil globale che esercita un fronte compatto fra gli Stati Uniti e una Unione europea coesa sarebbe un’ottima strategia.

L’Italia ha una sola chance da sfruttare. Questo nulla toglie alle altre preoccupazioni nei rapporti fra Washington DC e Roma, a partire dall’aggressività economica e politica di Russia e Cina. Si tratta di un cruccio destinato a restare. E ad aumentare, qualora Mario Draghi dovesse lasciare Palazzo Chigi per salire un colle più alto e approdare al Quirinale.

×

Iscriviti alla newsletter