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Biden vuole parcheggiare Putin (ma non sarà facile). Il corsivo di Lucas

Di Edward Lucas

Il G7 in Cornovaglia e il summit Nato a Bruxelles dimostrano che il clima è cambiato, America is back grazie a Joe Biden. Ora però bisogna passare dalle parole ai fatti contro le autocrazie. E il presidente Usa deve evitare di fare un assist a Vladimir Putin. Il corsivo di Edward Lucas, vicepresidente del Center for European Policy Analysis

Il più grande vantaggio di Joe Biden è che lui non è Donald Trump.

Negli ultimi quattro anni gli alleati degli americani hanno sussultato alla vigilia dei vertici internazionali, temendo una lavata di capo o una sgradevole sorpresa.

Lo stile allegro e il multilateralismo sincero del presidente Biden hanno garantito un vertice del G7 amichevole e produttivo in Cornovaglia. Il presidente americano ha anche preparato il terreno per un incontro della Nato altrettanto promettente a Bruxelles.

Le parole costano poco, i fatti no. Fra tanta bonarietà, rimane una grande domanda di fondo: gli Stati Uniti sono in grado di mettere insieme una coalizione delle democrazie efficace per fare i conti con la Russia e la Cina?

Gli avversari dell’Occidente sono ancora convinti di poter operare impuniti. Ci aspettiamo un seria risposta al crimine cibernetico (particolarmente di casa in Russia), alle intimidazioni militari e alle prepotenze della Marina militare cinese.

All’assenza di qualsiasi stato di diritto e alla repressione in Russia e Bielorussia. E, prossimamente, al ricatto energetico contro l’Ucraina, proclamato da Putin al Summit economico di San Pietroburgo la scorsa settimana.

Biden vuole parcheggiare la questione russa. Il problema è che la Russia non ha alcuna intenzione di essere parcheggiata. Vuole guidare al centro della carreggiata, lampeggiando gli abbaglianti, con la musica al massimo, attirando l’attenzione dei presenti e bloccando il traffico.

Il pericolo è si inizi a pensare che il focus degli Stati Uniti sulla Cina sia al prezzo del loro impegno per la sicurezza europea. Questo crea uno spazio di manovra per il Cremlino – e dà alla Russia una leva.

Si chiederanno: cosa possiamo ottenere? L’America quanto è disposta a pagare per prevenire l’eruzione di una crisi? Lo scopriremo presto – probabilmente prima di quel che pensiamo.

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