Fincantieri ha vinto la maxi gara della Marina indonesiana. Fornirà sei Fremm e due fregate (ammodernate) di classe Maestrale. Battuta la concorrenza di Olanda, Giappone e Uk. Il contratto lancia la cantieristica italiana nell’Indo-Pacifico, l’area su cui si concentra il confronto geopolitico globale. Coinvolte Leonardo e molte Pmi italiane. E c’è anche un accordo in Corea del Sud…
Fincantieri vola nell’Indo-Pacifico, uno dei mercati in più rapida crescita (e a più forte competizione) per il settore militare. Il contratto siglato con il ministero della Difesa dell’Indonesia comprendere sei fregate classe Fremm, l’ammodernamento e la fornitura di due fregate classe Maestrale e il relativo supporto logistico. Coinvolta anche Leonardo, che fornirà il sistema di combattimento, oltre a numerose Pmi della Penisola. “L’acquisizione di un ordine di tale portata consente a Fincantieri di assumere anche la leadership globale nel settore delle navi di superficie”, ha commentato l’ad del Gruppo di Trieste Giuseppe Bono.
IL VALORE DELL’INTESA
La firma, ha aggiunto, “è la conferma del primato tecnologico di un progetto ritenuto ancora una volta il più innovativo sul mercato che, tra ordini e opzioni, ha portato a venti navi per diverse Marine straniere”. Di più: “Questo programma ha una rilevanza strategica straordinaria, sia per il ritorno economico per il nostro Paese e per la filiera della difesa italiana, sia perché assicura a Fincantieri un forte posizionamento nell’area, aprendo di fatto la strada per la finalizzazione di ulteriori importanti trattative per altri programmi in fase di discussione anche nel settore civile”.
IL PRODOTTO
“Voglio rivolgere un riconoscimento alla nostra Marina – ha rimarcato Bono – che ha contribuito in maniera determinante a realizzare assieme all’industria del Paese una nave apprezzata in tutto il mondo e che soddisfa in pieno le proprie esigenze operative”. Il prodotto è d’altra parte indiscutibile a livello di apprezzamento internazionale. Un progetto basato sulle Fremm usate dalle Marine di Italia e Francia ha convinto persino gli Stati Uniti ai tempi del “buy American”, con l’aggiudicazione, a maggio 2020, della gare Ffg(x) della US Navy, con il contratto per la prima unità e opzioni per altre nove (in un requisito per venti navi). È di un paio di settimane fa il contratto per la seconda unità del programma, teso a identificare la prossima generazione di fregate missilistiche multiruolo.
LA GARA
Le Fremm hanno convinto anche l’Indonesia. A sei di loro si affiancheranno due fregate classe Maestrale, che Fincantieri acquisirà dalla Marina militare italiana una volta dismesse, per ammodernarle (in Italia) e inviarle alla Marina indonesiana. Nell’esecuzione del programma è comunque prevista anche la collaborazione con il cantiere locale di PT-PAL, sull’isola di Giava. Il progetto presentato da Fincantieri ha battuto una concorrenza agguerrita. Secondo quanto riportato a marzo dal sito specializzato Janes, nella short list finale erano state ammesse, oltre a quella italiana, le proposte dal Giappone per le fregate di classe Mogami, dall’Olanda per una versione potenziata della classe Martadinata (attualmente usata dalla Marina indonesiana) e dal consorzio multinazionale Babcock per le Arrowhead. Solo tre anni fa sono entrate in servizio per la Marina indonesiana le prime due (di quattro) fregate di classe Martinada, di produzione olandese (cantieri Damen), da aggiungere alle unità Van Speijk ormai prossime al pensionamento. Visto le esigenze operative, già prima dell’entrata in servizio delle sue Martinada la Marina indonesiana aveva fatto richiesta per ulteriori (e più potenti) fregate da affiancarvi. Le esigenze in questione riguardano le turbolenti acque dell’Indo-Pacifico, nuovo focus della competizione internazionale.
NELL’INDO-PACIFICO
Il riferimento di Bono sul “forte posizionamento nell’area” è proprio al mercato dell’Indo-Pacifico. Secondo l’ultimo report annuale dell’autorevole Stockholm International Peace Research Institute (Sipri), l’Indonesia ha speso 9,4 miliardi di dollari nel 2020 per la propria Difesa, un incremento del 5,4% su base annuale, e dell’83% su base decennale. Si inserisce in un trend regionale di forte crescita, frutto della crescente competizione che attraversa l’area. Secondo gli esperti, sono soprattutto le ambizioni egemoniche della Cina (252 miliardi di euro in Difesa, +1,9% sul 2019) a generare l’effetto traino sugli altri: India, (72,9 miliardi, +2,1%), Giappone (49,1 miliardi, +1,2%), Corea del Sud (45,7 miliardi, +4,9%), Taiwan (12,2 miliardi, +5,5%), Singapore (10,9 miliardi, +3,4%) e così via.
IL VALORE PER L’ITALIA
Il nuovo contratto per Fincantieri rappresenta dunque un segnale incoraggiante per l’export italiano, soprattutto a fronte del campanello d’allarme suonato nell’ultima “Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”, presentata al Parlamento dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, e redatta dall’Uama, l’Unità della Farnesina responsabile per le autorizzazioni dei materiali di armamento. Registra 4,6 miliardi di euro di vendite registrati nel 2020, a conferma del trend negativo degli ultimi anni, facendo registrare un -10% sul 2019. Pesa, tra l’altro, soprattutto la vendita delle due fregate di Fincantieri all’Egitto, pari a quasi un miliardo. Sul fronte delle destinazioni dell’export italiano, tra quelle in “fortissimo aumento” si notava proprio l’Indonesia (quattordicesimo compratore di prodotti e servizi italiani, per 79,5 milioni di euro). Nel complesso, l’Asia ha assorbito nel 2020 il 9,48%, (372,21 milioni) dell’export italiano, rispetto a 335,73 milioni del 2019.
IL SUPPORTO ALLA COREA DEL SUD
A supportare la ambizioni di crescita di Fincantieri in Asia si è aggiunto oggi l’accordo siglato con la sudcoreana DSME per il supporto al “conceptual design” della nuova classe di portaerei CVX destinata alla Marina militare di Seul. Il programma relativo all’unità capoclasse prevede la gara per il “basic design” a partire dalla seconda metà del 2021, mentre la progettazione di dettaglio e la costruzione prenderanno avvio negli anni successivi. L’accordo è stato siglato nel corso di Madex, uno dei principali saloni navali dell’Asia-Pacifico, in corso in questi giorni a Busan, alla presenza dell’ammiraglio Dario Giacomin, vice segretario generale della Difesa e vice direttore nazionale armamenti, e di Federico Failla, ambasciatore d’Italia a Seul. Fincantieri fornirà a DSME una consulenza sulla base dell’esperienza maturata con la costruzione di Nave Trieste, la “landing helicopter dock” che verrà consegnata il prossimo anno alla Marina italiana. Il Gruppo italiano ha già rapporti consolidati in Corea del Sud ed è a bordo del programma per le fregate classe Daegu. Con la nuova intesa, spiega in una nota, compie “un passo importante per stabilire una cooperazione strategica con DSME, che in un Paese con elevate capacità costruttive navali militari potrebbe assicurare rilevanti forniture per questa unità e in futuro potrebbe essere estesa ad altri prodotti o altri ambiti”.