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Il Galateo delle donne imperfette di Elvira Frojo al Circolo Funzionari Polizia di Stato

Chi c’era e cosa si è detto a Roma, presso il Circolo Funzionari della Polizia di Stato, alla presentazione del libro “Il tempo del cuore. Il Galateo delle donne imperfette” (edizioni San Paolo) di Elvira Frojo, avvocato, già dirigente della carriera prefettizia, giornalista e scrittrice

Può l’accettazione della fragilità e dell’imperfezione essere la vera rivoluzione della società? Quale la forza dirompente delle emozioni e dei sentimenti per un’inversione di marcia, in un mondo disorientato e più che mai sospeso, alla ricerca di relazioni perdute e di un’umanizzazione da riconquistare?

A Roma, presso il Circolo Funzionari della Polizia di Stato, donne di successo in ruoli di significativa responsabilità professionale hanno raccontato l’universo femminile. Sogni, potenzialità, delusioni, traguardi, difficoltà tra lavoro, famiglia, società, oltre pregiudizi e stereotipi, attraverso il libro “Il tempo del cuore. Il Galateo delle donne imperfette” (edizioni San Paolo) di Elvira Frojo, avvocato, già dirigente della carriera prefettizia, giornalista e scrittrice, Commendatore al Merito della Repubblica italiana.

Ha moderato la presentazione Marida Lombardo Pijola, giornalista e scrittrice di vasta esperienza e professionalità. Relatrici Eufemia Esposito, direttore servizio relazioni internazionali dell’Ufficio Coordinamento e Pianificazione delle Forze di Polizia, Maria Laura Aversano, magistrato, Gabriella Biondi, diplomatico, vicedirettrice generale vicario per Asia e Oceania, Giuseppina di Foggia, amministratore delegato e vicepresidente Nokia Italia, Serena Ricciardi, medico oncologo e Afdera Albertazzi, filosofa.

Un incontro di empatia, un esempio di valori e linguaggi comuni possibili tra donne di diversa formazione professionale ma legate da un medesimo linguaggio del sentire. Donne che affermano nella quotidianità un modello di leadership che guarda agli obiettivi con la complessa sensibilità, gli orizzonti e la creatività femminile.

Un’atmosfera coinvolgente per il pubblico intervenuto, non solo femminile, Autorità, giornalisti, rappresentanti di associazioni, amici, uniti in un’autentica partecipazione emotiva, nella bella cornice del Circolo ospitante.

Elvira Frojo, già autrice de “Il sorriso delle donne imperfette”, ha spiegato il “filo rosso” dei suoi libri, la fragilità e l’imperfezione come strumenti e punti di partenza per vivere “una vita spesso sconosciuta agli altri ma che non è mai banale”, per recuperare forza interiore, autostima e benessere. Un percorso di viaggio tra passioni e sentimenti, solitudini e affetti, spiritualità ed eticità, vissuto anche da donne incontrate dall’autrice. Donne che soffrono, sognano, amano e che vivono, comunque, con gioia in ogni stagione della vita. E, ricordando Seneca, “Non possiamo dirigere il vento ma possiamo orientare le vele”.

Nelle suggestioni delle relatrici, per il magistrato Maria Laura Aversano, il libro di Elvira Frojo è “una passeggiata lungo il fiume in un giorno di sole”, mentre per il ministro plenipotenziario Gabriella Biondi è un richiamo alla “ricerca di equilibrio in una difficile quotidianità tra lavoro e famiglia” e una riflessione sul difficile percorso per il riconoscimento delle donne in ruoli di responsabilità.

Eufemia Esposito, Dirigente Superiore della Polizia di Stato, “padrona di casa” dell’evento, nel sottolineare la forte componente femminile, oggi, ai vertici dell’amministrazione dell’Interno e il ruolo della Polizia quale Amministrazione capofila nell’attenzione alle donne nelle Forze dell’ordine, ha ribadito che “accettare l’imperfezione è un punto di forza” auspicando un’autentica “solidarietà tra donne che ritrovano qualcosa di comune nell’anima, amicizie reali del cuore”.

Per la manager Nokia Giuseppina di Foggia, “guardando alle imperfezioni è possibile costruire un nuovo modello di leadership e per vivere meglio, per non sentirsi ‘fuori contesto’, è necessario accettare limiti e imperfezioni”.

Serena Ricciardi, medico oncologo, ha evidenziato che la presenza di una donna può cambiare tutto. “Riempio i silenzi con le parole, basta sfiorare la mano di qualcuno per essergli vicino, occorre imparare a volersi bene” e per la filosofa Afdera Albertazzi, “la verità è la corrispondenza tra realtà e concetto/idea. L’imperfezione del nostro essere rende possibile un amare vero perché reale e la fragilità di cui parla l’autrice è davvero quella crepa dalla quale può filtrare la luce”.

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