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Un nuovo modo di volare e vivere l’aeroporto. Conversazione con Isgrò (Enav) e Ventola (Aeroporto Bologna)

Le sfide del futuro per il trasporto aereo e l’infrastruttura aeroportuale passano attraverso la digitalizzazione e l’innovazione del settore. Parola di Francesca Isgrò, presidente di Enav e Nazareno Ventola, ceo Aeroporto G. Marconi di Bologna i quali, intervistati da Valerio De Luca presidente di Task Force Italia, hanno tracciato le linee guida per la ripartenza del settore

Lo sviluppo e il rilancio delle infrastrutture aeroportuali rappresentano il fattore strategico per la ripresa del settore logistico, potenziale unico del sistema Paese in Europa e nel mondo. Partendo da questo assunto fondamentale Valerio De Luca, presidente di Task Force Italia, ha intervistato Francesca Isgrò, presidente di Enav e Nazareno Ventola, ceo Aeroporto G. Marconi di Bologna.

Tra i partecipanti al successivo dibattito, moderati da Simone Basili, responsabile Infrastrutture & Settore Pubblico di Intesa San Paolo, Gianluca Brancadoro, commissario straordinario Alitalia e Università di Teramo, Patrizia Giangualano, consigliere di amministrazione di Leonardo, Saipem, Sea Aeroporti, Ferragamo, Eugenio Sidoli consigliere di amministrazione società Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna SpA e Dina Ravera, vicepresidente di Task Force Italia.

NUOVI MODELLI DI BUSINESS

L’impatto del settore del trasporto aereo nell’ambito delle trasformazioni post-pandemia, in termini numerici, è devastante visto che rientra tra i settori più colpiti, toccando picchi di -90% di traffico. Nel corso del 2021 ci si aspettava un recupero importante che nella realtà si è tradotto in un aumento del traffico cargo mentre il traffico passeggeri ha registrato una ulteriore contrazione, come spiegato dalla presidente di Enav.

Le prospettive future sono di una ripresa, anche se lenta, nel trasporto aereo turistico mentre, studiando l’evoluzione del settore, si prevede una flessione stabile per quella che è la parte di trasporto aereo legato al business.

Nell’attesa di una effettiva ripartenza che i dati stimano arriverà a partire dal 2024-2025, Enav sta lavorando per diventare più flessibile nella gestione dell’infrastruttura, con una digitalizzazione che garantisca un servizio continuo in tutti gli aeroporti e un margine di flessibilità maggiore.

Il tema centrale, secondo il ceo di Aeroporto di Bologna, è che la crisi odierna non può essere paragonata a quelle passate, per questo è importante valorizzare le difficoltà rinnovando il business al fine di uscire dalla crisi più rispondenti al mercato, forti e capaci di reagire alle eventuali crisi del futuro.

In questo senso, le soluzioni utilizzate per la pandemia, con un dispiegamento significativo di innovazione, continueranno a essere impiegate anche in futuro.

LE DECLINAZIONI DELLA SOSTENIBILITÀ

Il trasporto aereo negli ultimi tempi sta risentendo di una percezione negativa in tema di emissioni. Ma vediamo i dati: nel settore dei trasporti, le emissioni di Co2 derivano per il 75% dal trasporto sia passeggeri sia merci e nell’ambito dei trasporti quello aereo pesa tra l’11 e il 12%.

Nel tempo c’è stata una progressione positiva legata all’innovazione tecnologica che ha permesso di ridurre, dagli anni 60 a oggi, le emissioni di Co2 per km/passeggera di 10 volte, nonostante il traffico sia cresciuto, ha rilevato Nazareno Ventola.

Enav dedica grande attenzione al tema della sostenibilità a 360 gradi che comprende anche la parità di genere, i diritti umani, la responsabilità sociale e un’attenzione anche al business. Da questo punto di vista, la società ha già lanciato due progetti importanti: Free Route 2016 per il risparmio del carburante consumato dagli aerei, e un altro sistema ideato di recente che riguarda la gestione degli aerei in sosta all’aeroporto e il loro impatto ambientale.

I fenomeni legati ai cambiamenti climatici e i loro impatto sulle infrastrutture sono strettamente collegati se si pensa agli aumenti delle temperature, le variazioni delle precipitazioni, dei livelli del mare: sono tutti temi che richiedono una forte attenzione riguardo ai possibili rischi per le infrastrutture, ha ricordato Patrizia Giangualano.

Questi aspetti infatti hanno effetti sia dal punto di vista degli insediamenti degli aeroporti e quindi sul come devono essere strutturati, sia sul tema delle operazioni aeroportuali. Bisogna considerare che gli aeroporti svolgono un ruolo molto importante come infrastrutture modali nell’ambito del sistema dei trasporti, ma anche intermodali.

In sostanza, secondo Giangualano, gli interventi non devono essere unicamente all’interno delle infrastrutture ma è necessario arrivare a utilizzare carburanti più ecologici e attrezzare gli aeroporti in questo senso. Se finora il settore aereo non è stato considerato come prioritario nelle pianificazioni governative deve adesso essere analizzato all’interno di una revisione delle mobilità sostenibili.

LE PROPOSTE DI TASK FORCE ITALIA

“Il tavolo di lavoro di Task Force Italia nasce con l’intento di sostenere e sviluppare una visione strategica lungimirante per il settore aeroportuale ma non solo, Enav può svolgere un ruolo importante di supporto e sviluppo di sistemi aeroportuali minori” ha detto Simone Basili. Alcuni aspetti strategici fondamentali sono stati individuati e sintetizzati al fine di supportare al meglio il settore aeroportuale.

Un aspetto strategico importante rientra nella ricerca di un modello che consolidi i network di aeroporti come necessari per garantire una business continuity al nostro Paese che dia solidità al settore. L’impegno risiede nel trovare un nuovo approccio e soprattutto, attraverso questo consolidamento, si potranno salvaguardare le risorse che le regioni spendono a favore degli operatori low-cost per trattenerli e portarli verso il loro territorio, secondo Basili.

Infine, i contratti di programma vanno estesi, uniformati a un arco temporale molto più ampio per tutti i gestori aeroportuali, al fine di assicurare una maggiore certezza negli investitori, ma anche una remunerazione adeguata di tutti gli investimenti passati, presenti e futuri.

Uno dei grandi problemi legato agli aeroporti è nel rapporto tra le linee ad alta velocità e gli aeroporti stessi, metropolitane leggere per esempio che hanno ancora delle strutture antiche e non aiutano il nostro Paese ad avere infrastrutture né efficienti né sostenibili, secondo Eugenio Sidoli.

RIPENSARE GLI AEROPORTI

Il modello di trasporto aereo va rivisto, ad esempio immaginando aerei di taglia più piccola e una minore frequenza di voli da qui ai prossimi anni, ha rilevato Gianluca Bracandoro. E di conseguenza il modello di business della gestione aeroportuale va rivisto immaginando che l’aeroporto diventi non soltanto un luogo di transito ma un hub qualificato di flusso turistico che permetta anche la permanenza di turisti per diverse ore.

Quindi sicuramente l’aeroporto può diventare un’area di intrattenimento, perché ci saranno orari molto sfalsati e soprattutto l’aeroporto dovrebbe diventare capofila di uno snodo del trasporto multimodale. Pensare a una rete integrata dei trasporti anche su terra di cui siano protagonisti gli aeroporti. Si va verso una nuova descrizione del modello di business degli aeroporti?

Quel che è certo è la necessità di una visione d’insieme: non è sufficiente pianificare una rete di aeroporti ottimali se poi gli altri mezzi non sono di per sé adeguati a quel modello, secondo Dina Ravera. È fondamentale concentrarsi sull’opportunità unica di garantire un turismo di qualità verso l’Italia. Il turismo diventerà la grande fonte di sviluppo per aeroporti, alberghi e per tutte le città italiane.


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