L’aria pulita, fresca e non contaminata è un fattore che determina la trasmissione del Covid-19. Inizialmente l’Oms si è fissata sui droplets e non sull’aerosol, ora è chiaro che gli ambienti chiusi, soprattutto scuole e uffici, necessitano di purificazione e filtraggio dell’aria. Per evitare future pandemie e migliorare la qualità della vita
Alcuni ricercatori hanno scoperto che l’attenzione cognitiva delle persone in uffici ben ventilati è del 61% più alta di quella dei lavoratori in uffici convenzionali. Questo studio vale anche per le scuole, luoghi spesso con il più alto livello di cattiva ventilazione. Con l’arrivo del Covid-19, in molti hanno compreso l’importanza di un ambiente con una buona circolazione di aria per evitare il contagio. Ma ciò non significa che dimenticheremo l’importanza di una buona qualità dell’aria una volta sconfitto il virus, conoscendone oggi la rilevanza.
Inizialmente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva annunciato che il Covid-19 non era un virus trasmissibile facilmente a distanze superiori a due metri, ma solo in prossimità di una persona infetta. Recenti studi, riportati anche da The Economist, riportano invece il contrario.
Le particelle respiratorie, o droplets, non rimangono nell’aria per molto tempo. Ma se più piccole di cinque micron sì, e possono fluttuare nell’ambiente per moltissime ore, viaggiando per altri spazi o accumulandosi nell’aria di una stanza con scarsa ventilazione. Queste mini goccioline, note come aerosol, sono in grado di infettare più persone in ambienti chiusi, ma basterebbe migliorare il sistema di ventilazione per evitare un possibile contagio di massa.
Dopo molte pressioni da parte di medici, ricercatori scientifici ed esperti in materia, l’Oms ha modificato le linee guida sulla trasmissione del Covid-19 via aria e introdotto nuove direttive sull’importanza della qualità di questa in ambienti chiusi. Quindi non è più un obiettivo che migliora l’attenzione dei dipendenti a lavoro e dei ragazzi a scuola, ma uno da cui dipende la sanità pubblica nazionale ed internazionale.
Negli Stati Uniti, il presidente Biden ha recentemente introdotto il Rescue Plan (piano di sostegno) all’interno del quale $123 miliardi verranno indirizzati alle scuole e in particolare per migliorarne le infrastrutture. La cosa più interessante però, è che la ventilazione degli istituti scolastici è l’obiettivo numero uno per la riqualificazione degli edifici, e costerà solo il 0,1% del budget. Una somma, quindi, piccola rispetto al totale. Se tutti investissero come gli USA, la possibilità di trasmissione del virus Covid-19, o da qualsiasi altro virus, scenderebbe drasticamente.
Secondo lo studio condotto da Martin Bazant e John Bush, rispettivamente ingegnere chimico e matematico presso il Massachusetts Institute of Technology (Mit), in una classe di 19 alunni, tra cui uno infetto da Covid-19, tutti senza mascherine e con una cattiva ventilazione nell’aula, dopo 72 minuti verrebbero tutti esposti al virus. Se si migliorasse la tecnologia per favorire una buona ventilazione, la trasmissione avverrebbe dopo 7 ore. Se, invece, oltre a migliorare la qualità dell’aria, ogni studente indossasse la mascherina, i ragazzi non sarebbero esposti al virus per circa 80 ore, che, calcolando una giornata scolastica da 6 ore e i weekend, risulterebbe in 14 giorni.
Un altro studio, sempre riportato da The Economist e condotto da Jiarong Hong, un ingegnere meccanico all’Università del Minnesota, sottolinea come pure la presenza di filtri e di ventilatori siano fondamentali per evitare la trasmissione del virus. Infatti, considerando sempre una classe di alunni, se ad essere infetta fosse la maestra, i droplets o gli aerosol andrebbero dritti verso gli studenti. Ma, se la posizione dei ventilatori e dei filtri fosse davanti all’insegnante, ciò eviterebbe il contagio.
La qualità dell’aria è dunque fondamentale per sconfiggere il Covid-19 negli ambienti al chiuso, come lo è anche la ventilazione e l’utilizzo di filtri. Gli Stati Uniti attualmente stanno cercando di fronteggiare questa necessità, introducendo piani di sostegno rivolti alle strutture scolastiche, ma a livello mondiale non tutti hanno compreso il bisogno di migliorare l’aria e di quanto essa sia legata non solo al contagio da Covid-19 ma anche all’attenzione cognitiva delle persone e al loro benessere.
La tecnologia sarà, però, la risposta a tutto. Con la ricerca si troveranno nuovi modi per sanificare l’aria e già oggi vi sono molti progetti, come i murales che assorbono particelle inquinanti e i purificatori sempre più all’avanguardia. Per molti ricercatori il futuro sarà tech, e sarà proprio la tecnologia a migliorare non solo l’aria, ma anche la qualità della vita.