Skip to main content

La vaccinazione eterologa? Quando l’emozione vince sulla scienza

Il vaccino AstraZeneca comporta rischi per gli under 60, ma va benissimo in un mix vaccinale (eterologo). La pandemia è incerta e complessa ma servono scelte che poggiano sul metodo sperimentale della scienza. A rischio è la salute dei cittadini. Il commento di Pietro Paganini, Competere

Il governo decide improvvisamente di passare alla vaccinazione eterologa (mix di vaccini) per gli under 60 che hanno ricevuto la prima dose del vaccino prodotto da AstraZeneca. La scelta segue alcuni casi (tra cui un decesso) di effetti collaterali imputabili al vaccino di AstraZeneca. Preoccupa che il governo continui ad agire emotivamente evitando di affidarsi alle evidenze scientifiche.

Le scelte politiche di un governo dovrebbero fondarsi sui fatti e i risultati del metodo sperimentale della scienza. Così non è. Sempre più governi e rappresentanti politici sono inclini a soddisfare l’emotività dei cittadini, continuando ad evitare il difficile percorso della scienza.

I cittadini vogliono certezze è parte della natura umana. La scienza per sua natura invece, si nutre di dubbi e di verifiche. È solo grazie al metodo critico che la scienza può incrementare la conoscenza e quindi promuovere soluzioni sempre migliori ai problemi dei cittadini.

Compito della politica è perciò quello di garantire ai cittadini soluzioni efficaci che però, richiedono tempo, riflessioni e sacrifici.

  • Nel momento attuale, come spesso nel passato, la politica ha poco tempo e scarse capacità di dialogare con i cittadini. Perciò, preferisce prometter loro quelle certezze che nel tempo non produrranno risultati e quindi si riveleranno delle illusioni.

La gestione dei vaccini ne è un esempio. I tecnici del governo hanno (i) sospeso AstraZeneca in fase di avvio della campagna vaccinale; (ii) lo hanno riabilitato per tutte le fasce di età; (iii) lo hanno addirittura somministrato ai giovani; (iv) lo hanno limitato agli over 60; (v) hanno promosso il mix vaccinale per chi ha ricevuto solo la prima dose di AstraZeneca; (vi) chi vuole può farne richiesta. Tutto questo è avvenuto in tre mesi.

L’incertezza della fase pandemica che stiamo vivendo amplifica il margine di errore delle scelte politiche. Questo deve e può essere comunicato ai cittadini che lo comprenderanno pienamente. Per farlo ci si dovrebbe affidare alle evidenze che il metodo sperimentale della scienza aiuta a produrre.

  • Così non è anche per il nostro attuale Governo che con questo continuo cambio di decisioni ha dimostrato di essere confuso, di agire emotivamente per interesse di potere politico e di manipolare la scienza a proprio uso e consumo.

Secondo i consulenti del governo gli studi (sono 4) di questi mesi e le esperienze passate con altre patologie (Hiv, Ebola, tubercolosi, etc.) sono sufficienti a dimostrare che la vaccinazione eterologa (mix di vaccini) garantisce una maggiore copertura contro il virus Covid-19 e comporterebbe meno rischi (per gli under 60) rispetto al vaccino prodotto da AstraZeneca.

  • Se così fosse, il Governo dovrebbe spiegare (i) perché non è stata proposta sin da subito la vaccinazione eterologa; (ii) perché la somministrazione (della prima dose) di AstraZeneca è stata sospesa agli under 60; (iii) quali potrebbero essere gli effetti collaterali del mix vaccinale (considerando l’impiego di due vaccini potenzialmente pericolosi); (iv) quali rischi corre chi (sotto i 60 anni) ha ricevuto due dosi di AstraZeneca. E infine, se AstraZeneca è sconsigliato agli under 60, anche il mix vaccinale andrebbe scoraggiato, cioè è solo un ripiego di emergenza per garantire la piena copertura a chi ha ricevuto – per sbaglio politico, a questo punto – la prima dose di AstraZeneca.

Il mix di vaccini ha funzionato in passato, ma non ci sono prove che funzioni anche adesso senza effetti collaterali. Gli studi menzionati dal Governo sono ancora pochi e riguardano una casistica molto limitata.

  • Questo modus operandi crea un precedente molto pericoloso che in futuro potrebbe essere di nuovo impiegato per altre terapie, in modo altrettanto sconsiderato.

Il mix vaccinale potrebbe essere un’opportunità come sostiene il governo. Ma nel nostro caso è un ripiego per rimediare ad un errore. Il governo ha dimostrato di agire emotivamente, mettendo a rischio la vita dei cittadini per avallare scelte politiche di altra natura (vaccinare rapidamente per spingere i numeri in alto).

Auspichiamo che si agisca con maggiore razionalità usando la scienza per trovare le soluzioni migliori e non manipolandola per confermare le proprie contingenze politiche del momento.

×

Iscriviti alla newsletter