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Cos’è il portafoglio digitale europeo. Dall’identità alla laurea, tutto in un “wallet”

Margrethe Vestager e Thierry Breton presenteranno oggi in Commissione il “wallet” digitale europeo. Ecco come funzionerà

Un portafoglio digitale è la proposta dei commissari europei Margrethe Vestager e Thierry Breton: creare un sistema online, come una app, che possa affiancare tutti i sistemi nazionali dei paesi membri Ue. L’idea, che verrà presentata oggi, è quella di dare ai cittadini un’applicazione nella quale possano raccogliere tutti i loro dati, e non solo il documento d’identità, ma anche certificati, diplomi, lauree, patente e qualsiasi altro documento. Insomma, tutto in un portafoglio (digitale) unico. 

L’utilità del “wallet” digitale? Avere tutto alla portata di un click. Un sistema che, secondo Vestager e Breton, potrà aiutare i cittadini ma anche il sistema dell’Unione europea. Il portafoglio online non sarà solo un semplice contenitore di dati, ma un qualcosa di simile allo Spid italiano. Si potrà usare il “wallet” per richiedere documenti, aprire un conto corrente in Europa, e perfino noleggiare un automobile. Gli utenti potranno anche pagare le bollette tramite la app, salvare le proprie password e usare il sistema per tracciare qualsiasi attività economica. 

“Le persone avranno anche il potere di decidere quante informazioni fornire, mentre le grandi piattaforme non ti lasciano decidere quanti e quali dati stai diffondendo” ha sostenuto un funzionario europeo al Financial Times. 

La privacy dei cittadini che utilizzeranno, volontariamente, questo sistema sarà rispettata in maniera molto rigida. Sarà l’utente a decidere quali dati inserire e quali documenti allegare, e lo Stato non potrà in alcun modo accedere a queste informazioni. Per Vestager e Breton, l’entità giuridica che realizzerà il “wallet” e quella che lo gestirà, dovranno essere diverse, tutto per garantire la privacy degli utenti. 

Come ha spiegato un funzionario Ue a Il Foglio, “la barra sulla cyber-sicurezza sarà molto alta,” i dati non potranno essere incrociati con altri servizi e la piattaforma non potrà essere usata da nessuno se non dall’utente. 

La speranza è quella di unire gli stati membri Eu sotto una stessa applicazione, senza che ognuno introduca solo alcune raccomandazioni, come nel caso del sistema di tracciamento Covid europeo e del Certificato Digitale Covid.

La proposta, andrà a modificare l’attuale sistema di riconoscimento digitale Eu (regole eIDAS), cadrà all’interno del piano per una transizione tecnologica europea e presenterà i termini per il futuro post-Covid.

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