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Lo Spazio a Palazzo Chigi. La riunione del Comint presieduta da Tabacci

Si è riunito questa mattina, per la prima volta nell’era del governo di Mario Draghi, il Comitato interministeriale per le politiche spaziali. Presieduto dal sottosegretario Bruno Tabacci, si è dotato di un nuovo regolamento per garantire “più coordinamento”. Via libera anche alla Giornata nazionale dello Spazio

Lo Spazio è tornato a Palazzo Chigi. Questa mattina si è riunito per la tredicesima volta dalla sua istituzione il Comitato interministeriale per le politiche spaziali (Comint), l’organo introdotto nel 2018 per dare maggiore coordinamento alla governance nazionale, al debutto con il governo di Mario Draghi. La riunione è stata presieduta dal sottosegretario Bruno Tabacci, delegato dal premier per il settore, è ha visto l’adozione di un nuovo regolamento.

Si torna a una lettura più stringente del dettato della legge 7 del 2018 (la legge di riforma), al fine di “rendere maggiormente efficace e incisiva l’azione di coordinamento politico”, si legge nella nota stampa dell’incontro odierno. L’obiettivo è evitare ulteriori strutture e duplicazioni, ragion per cui si prevede il format originario, con autorità politica (il sottosegretario delegato), il cosiddetto “braccio operativo”, cioè l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e il raccordo garantito dal Comint stesso, che coinvolge ben dodici ministeri, tutti con interessi e impegni oltre l’atmosfera, oltre al presidente della Conferenza dei presidenti di Regioni e province autonome. Nel corso della riunione è stato inoltre nominato il segretario del Comint. La carica verrà ricoperta (come già in passato) dal consigliere militare del presidente del Consiglio, il generale Luigi Francesco De Leverano.

Ora l’attesa è per la relazione che il Comitato dovrà fornire al Parlamento entro fine giugno, come previsto dalla legge, relativamente alle attività svolte e ai risultati conseguiti nel settore dello spazio e dell’aerospazio nell’anno 2020. Oggi il Comint ha delegato a tal proposito il sottosegretario Tabacci, che si presenterà dunque prossimamente alle Camere. È in tale contesto che la riunione a palazzo Chigi ha toccato oggi marginalmente i grandi temi dello Spazio per l’Italia, dalla partecipazione al programma Artemis per tornare sulla Luna, al ruolo (da protagonista) che il Paese vuole avere nell’Agenda 2025 dell’Esa e nella nuova governance europea (visto l’accresciuta ambizione dell’Ue). Su tutto questo il punto l’ha fatto lo stesso Tabacci a fine maggio intervenendo, insieme al presidente dell’Asi Giorgio Saccoccia, a un evento all’Ambasciata di Francia.

Sul fronte interno il Comitato ha discusso “l’assegnazione di risorse all’Asi per il finanziamento di programmi spaziali nazionali”. Tra le novità c’è il via libera all’istituzione di una Giornata nazionale dello Spazio. Dovrebbe tenersi per la prima volta già quest’anno, forse il 16 dicembre, nei giorni dell’anniversario del lancio del primo satellite italiano, il San Marco, nel 1964 (dopo Usa e Urss, l’Italia fu il terzo Paese a superare l’atmosfera). La Giornata è “volta a promuovere la consapevolezza della cittadinanza sulle attività spaziali, che vada oltre le spettacolari attività di esplorazione e che dia enfasi alla pervasività nella vita quotidiana dei servizi generati nello Spazio e dei ritorni che il settore offre in termini di crescita economica, tecnologica e di prestigio internazionale del Paese”.

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