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Niente Sputnik agli Europei. Se Russia-Danimarca diventa un caso politico

I tifosi russi non potranno raggiungere Copenaghen per via delle restrizioni anti-Covid, anche se vaccinati con Sputnik. E Mosca tuona: “Chiaro esempio di russofobia”. Ma le fan zone allestite nella capitale russa per seguire gli Europei nel frattempo sono state chiuse in seguito all’esplosione di numerosi contagi da Covid-19

C’è entusiasmo in Italia per le imprese della Nazionale di Roberto Mancini, che passa il girone di Euro 2020 da imbattuta e a punteggio pieno, risultando probabilmente la selezione più in forma di tutta la competizione fino a questo momento. Ci sarebbe entusiasmo anche intorno alla Russia, che sta sgomitando nel girone B di questi Europei per guadagnarsi l’accesso agli ottavi di finale, ma la Nazionale del Ct Stanislav Cherchesov questa sera a Copenhagen non avrà il sostegno dei suoi tifosi e dovrà affrontare la Danimarca davanti a uno stadio di soli tifosi locali.

Può sembrare una questione “di campo” o di attaccamento alla maglia, ma in realtà c’è di più. Perché 2.500 supporter russi avevano già comprato il biglietto per la partita di questa sera, ma allo stadio Parken non potranno presentarsi a causa delle restrizioni dovute al Covid-19. La Danimarca ha infatti adottato un sistema di classificazione per i Paesi esteri in base alla situazione del contagio, stabilendo regole diverse per i viaggiatori a seconda del colore assegnato alla nazione da cui si proviene. In questo sistema attualmente la Russia è considerata Paese arancione, il che significa che chi voglia viaggiare da Mosca alla Danimarca deve necessariamente osservare un periodo di autoisolamento di cinque giorni.

C’è un caso però in cui la quarantena preventiva all’arrivo non è obbligatoria, ossia quando il viaggiatore che arriva dal Paese arancione abbia completato il ciclo vaccinale: una condizione in cui si trovano molti dei tifosi russi che vorrebbero affrontare il viaggio. Il vero nodo della questione, tuttavia, è che la Danimarca – come il resto dell’Unione Europea – riconosce come sieri efficaci Pfizer, AstraZeneca, Moderna e Johnson&Johnson, con il russo Sputnik che figura da tempo come il grande escluso della campagna vaccinale europea. Da tempo l’Ema attende da Mosca l’invio di dati riguardanti i risultati delle sperimentazioni cliniche su Sputnik, un impegno che aveva il 10 giugno come data di scadenza e che come ha riportato Reuters è stato disatteso, facendo slittare la possibile approvazione almeno a fine settembre.

Nel frattempo, allo stadio di Copenaghen ci saranno solo danesi e quei (pochi) russi che si trovano in città già da tempo o che siano lì per motivi di lavoro. E il rifiuto dei cittadini vaccinati con Sputnik non è stato preso alla leggera a Mosca, che ha mobilitato anche la politica per cercare di rispondere alla decisione del governo danese, sia sul piano calcistico che su quello diplomatico. La Rfu, la Federazione calcistica russa, ha infatti scritto alla Uefa una dura lettera a firma del segretario Alexander Alaev, chiedendo un intervento deciso che risolvesse la situazione; al contempo, l’ambasciata russa di Copenhagen ha parlato di “lampante esempio di russofobia”, esortando il governo danese a “eliminare ogni tipo di restrizione”.

Appelli caduti nel vuoto: le disposizioni anti-Covid danesi restano e i tifosi russi rimasti a casa potranno al massimo vedersi rimborsato il prezzo del biglietto. Una situazione che ovviamente non farà piacere al Ct Cherchesov, che in conferenza stampa ha dichiarato: “Un’ingiustizia, la situazione nel mondo al momento è ambigua. Non possiamo farci nulla, purtroppo non avremo i nostri tifosi allo stadio”. Il tutto, tra l’altro, in un momento in cui il livello di contagio a Mosca ha toccato di nuovo i livelli di dicembre, con le fan zone allestite nella capitale russa per seguire gli Europei che sono state chiuse in seguito all’esplosione di positività al Covid-19.


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