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La pazza idea di Salvini e la discriminante europeista. Scrive Vito (Forza Italia)

“La discriminante europeista (di un sincero, autentico e completo europeismo) sarà sempre più la base sulla quale dovranno formarsi i governi, non solo in Italia ma in tutta Europa”. Il corsivo di Elio Vito, deputato di Forza Italia

Il leader della Lega, Matteo Salvini, partecipando recentemente a una riunione del gruppo europeo di cui fa parte (che contiene le principali formazioni estremiste di destra d’Europa) ha fatto una strana proposta: unire quel suo gruppo con i Popolari (dove siede stabilmente Forza Italia) e i Conservatori europei (presieduti dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni).

Che la strana proposta fosse destinata all’insuccesso e a essere respinta dai destinatari, anzi a non essere presa nemmeno in considerazione, era chiaro sin dall’inizio, immagino anche a Salvini, che sa come in Europa la politica sia una cosa seria e quanto contino le identità, i valori, le storie di riferimento.

La vera questione, allora, è che se i tre principali partiti del centrodestra italiano sono collocati in famiglie europee così diverse e incompatibili, è perché anche le identità, i valori e le storie di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia sono diverse.

A questa realtà non si può sfuggire invocando una generica storica vocazione unitaria del centrodestra italiano, fondato da Silvio Berlusconi, perché il centrodestra originario era tutt’altra cosa rispetto a quello attuale, non solo per i rapporti di forza interni, che in politica contano, ma per i contenuti e i programmi che quel centrodestra esprimeva e, mi sia consentito, pure per la maggiore credibilità e autorevolezza, proprio a livello europeo e internazionale, del suo leader e fondatore.

La domanda da porsi è quindi come, con una politica e con governi che sempre più dovranno guardare all’Europa e saranno guardati dall’Europa, possono seriamente candidarsi a governare l’Italia forze che in Europa sono lontane se non avversarie.

La discriminante europeista (di un sincero, autentico e completo europeismo) sarà sempre più la base sulla quale dovranno formarsi i governi, non solo in Italia ma in tutta Europa, e le appartenenze europee faranno senza dubbio parte di questa discriminante.

E a voler essere onesti, non si può non osservare come, a differenza di quanto riportato in questi giorni dalla cronaca politica italiana, le minori differenze valoriali e la maggiore compatibilità politica (espressa anche dal voto sulla presidente della Commissione europea) siano tra i Popolari ed i Conservatori europei, quindi tra i gruppi ai quali appartengono Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Di questo occorre prenderne atto, occorre che lo facciano soprattutto i dirigenti di Forza Italia e dei partiti del centrodestra, quando invece la narrazione attuale vorrebbe una impossibile fusione o federazione tra FI e Lega, i partiti che appartengono alle famiglie europee più distanti.

Naturalmente, i ravvedimenti sono sempre benvenuti, anche quelli politici, ma non è possibile dimenticare che, non casualmente, in questa stessa legislatura, la Lega ha dato vita, con il Movimento 5 Stelle, al governo che più ci ha allontanato dall’Europa (e dagli Stati Uniti) con chiare, ripetute, concrete aperture alla Russia e alla Cina, i cui valori e i cui interessi sono opposti e contrari a quelli europei (e atlantici).

Per questo, a differenza di quanto accaduto sulla giustizia, non ho ancora visto lettere di scuse.



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