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BoJo va in autoisolamento ma rilancia sulle aperture. Domani “liberi tutti”

Dietrofront del premier britannico: dopo un contatto con un positivo al Covid-19, prima dice no, poi sì all’autoisolamento. Domani è il Freedom day e lui non arretra. Ecco perché 

È la viglia del Freedom day e il governo britannico è finito nel mirino anche della stampa amica. È sufficiente dare un’occhiata alla homepage dello Spectator, settimanale conservatore diretto in passato dall’attuale prima ministro Boris Johnson: “È difficile entrare nella top ten mondiale degli atti politici insopportabilmente arroganti”, scrive il commentatore Patrick O’Flynn, già eurodeputato eletto nelle file dello Ukip poi passato con i socialdemocratici. “Devi fare qualcosa di veramente memorabile, qualcosa che come la collezione di scarpe di Imelda Marcos, messa assieme mentre il marito governava un Paese sempre più povero”. Ma il primo ministro e il cancelliere Rishi Sunak “potrebbero esserci riusciti”.

Come? Dopo essere stati in contatto con persone risultate positive al Covid-19, i due avevano deciso di non mettersi in autoisolamento continuando a lavorare in quanto rientranti in uno “schema pilota” per cui sarebbero stati sottoposti a test quotidiani andando in isolamento solo qualora fossero risultati positivi. Ma a seguito delle proteste dell’opposizione (la numero due del Labour, Angela Rayner, scusando per “il linguaggio poco parlamentare” ha parlato di “presa per i fondelli”) e ai malumori interni al Partito conservatore, ecco il dietrofront: un portavoce di Downing Street ha annunciato che primo ministro e cancelliera non prenderanno parte allo “schema pilota”. Johnson rimarrà in autoisolamento nella residenza di campagna del capo del governo a Chequers, nel Buckinghamshire.Continuerà a effettuare gli incontri con i ministri da remoto”, ha aggiunto il portavoce, chiarendo che anche Sunak seguirà una procedura simile. L’annuncio segue quello di ieri della positività al Covid-19 del ministro della Salute, Sajid Javid. “Fortunatamente ho fatto le mie dosi del vaccino e i sintomi sono lievi”, aveva dichiarato il ministro invitando a vaccinarsi gli abitanti del Paese, alle prese con la diffusione della variante Delta.

Limitate le polemiche con un dietrofront deciso in poche ore, il primo ministro Johnson si prepara al “liberi tutti” (con stop all’uso obbligatorio della mascherina e al distanziamento sociale) che scatterà tra poche ore, una scelta definita “pericolosa e immorale” per tutto il mondo da 1.200 scienziati che hanno attaccato con durezza il leader britannico sottoscrivendo una lettera della rivista Lancet. E lo fa tenendo il punto sulla sua scommessa – molto simile a quella di Singapore – su un virus libero di circolare finché gli ospedali non vanno in sofferenza.

Uno studio dell’Imperial College datato marzo 2020, cioè a poche settimane dall’inizio dell’epidemia, parlava proprio di questo: di uno scenario apri-e-chiudi nel quale soltanto in presenza di eccessiva pressione sul sistema sanitario andavano reintrodotte restrizioni.

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