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Che futuro hanno Zoom e le altre piattaforme di video-conferenza?

Zoom, Google Meets e le altre piattaforme di video-conferenza hanno conquistato il mondo in questi ultimi due anni, ma quando torneremo a lavorare in presenza (o almeno in modo ibrido) che fine faranno questi sistemi? Numeri, previsioni e preferenze degli utenti

Le piattaforme online hanno facilitato il lavoro per migliaia di aziende che, con la pandemia da Covid-19, hanno dovuto chiudere le porte dei propri uffici e ricorrere al distanziamento sociale e al lavoro da remoto.

Per alcuni, Zoom, Google Meet, Microsoft Teams, Cisco Webex e i diversi sistemi di video-conferenza subiranno un declino man mano quando le restrizioni saranno allentate definitivamente, per altri invece siamo entrati in una nuova era digitale che sarà costruita anche intorno e grazie a questi programmi.

Come riportato da Generation Digital, un report di Forst and Sullivan sul sistema di Zoom, “oltre l’88% dei decisori di livello-C dicono che il video rende le riunioni più efficaci, l’84% che riduce i tempi, l’86% che accelera il processo decisionale e l’83% che migliora la produttività.” Dati che non possono essere ignorati, e proprio per questo motivo Zoom ha deciso di fare un salto di qualità per continuare a crescere e non subire danni economici post-pandemici.

Già ad inizio giugno, Dan Gallagher del Washington Street Journal aveva riportato la notizia sui nuovi servizi di Zoom: lo “Zoom Phone” e gli “Zoom Rooms.” Il primo volto a modernizzare i sistemi di telecomunicazione negli uffici, il secondo a creare una stanza-conferenza utile e appetibile anche per gli ambienti di lavoro ibridi (metà da remoto e metà in presenza). Ma Zoom non ha solo lanciato dei nuovi servizi, ha anche appena acquisito Five9 per 14,7 miliardi di dollari. Tutti in azioni, zero contanti.

Five9 è una delle aziende statunitensi leader nel mondo del cloud e nei servizi di call center, un ambiente di lavoro nuovo per Zoom ma anche un semplice modo per diversificare i propri servizi e non puntare più solamente sulle video-conferenze. L’acquisizione di Five9 è dunque uno sforzo per continuare a crescere come azienda in modo efficace senza “soffrire” dal ritorno in ufficio e il conseguente abbandono del lavoro da remoto che ha portato Zoom in cima alle classifiche.

L’acquisto di un’azienda grande quanto Five9 segnala, inoltre, che Zoom prevede una crescita costante delle proprie attività, e lo dimostra anche una recente indagine commissionata alla Qualtrics Research con l’intento di scorpire quali attività virtuali dell’era Covid-19 le persone vorrebbero continuare ad usare.

Il risultato di questo sondaggio ha mostrato come circa due terzi delle 7.689 persone selezionate da tutto il mondo, che hanno utilizzato Zoom a lavoro, vorrebbe operare in un ambiente ibrido utilizzando le piattaforme virtuali; chi lo ha usato per visite mediche e/o specialistiche vorrebbe tornare ad essere un “vero” paziente; mentre chi invece ha usato Zoom per la scuola/università preferirebbe tornare in presenza ma fare anche qualche lezione online. Risultati che dimostrano come le piattaforme di video-conferenza hanno davanti un futuro di crescita (e di concorrenza spietata).



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