In una dichiarazione comune i presidenti delle commissioni Esteri dei parlamenti di Italia, Francia, Spagna e Germania invocano il rispetto della costituzione tunisina
L’Europa è preoccupata per quanto sta accadendo in Tunisia. Ad esprimere questa preoccupazione è una dichiarazione comune del Presidente della Commissione Affari esteri dell’Assemblea Nazionale francese, Jean-Louis Bourlanges, del Presidente della Commissione Affari esteri della Camera dei Deputati italiana, Piero Fassino, del Presidente della Commissione Affari esteri del Bundestag tedesco, Norbert Rottgen, e del Presidente della Commissione Affari esteri della Camera dei Deputati spagnola, Pau Marì Klose.
Si legge nella dichiarazione che “seguiamo con attenzione e preoccupazione l’evoluzione dei recenti avvenimenti in Tunisia, nazione alla quale i nostri Stati sono legati da profondi legami di amicizia e di cooperazione”. Secondo i rappresentanti delle Commissioni Esteri dei parlamenti di questi quattro paesi europei “il destino della Tunisia appartiene soltanto ai tunisini e ai loro rappresentanti democraticamente eletti. Reputiamo che la situazione attuale debba essere trattata nel pieno rispetto della Costituzione e nel rispetto dei diritti politici, civili e umani che le leggi riconoscono ai cittadini e alle cittadine della Tunisia”.
Si chiede inoltre che la società tunisina possa “essere messa al sicuro rispetto a qualsiasi processo di radicalizzazione e di divisione traumatica e che, d’altro canto, un dialogo nazionale costruttivo e rispettoso di ciascuno sia messo in campo tra tutte le componenti politiche, sociali e culturali del Paese. Nello stesso tempo, esortiamo i nostri Governi e l’Unione europea ad assumere le iniziative necessarie per accompagnare la Tunisia in questo passaggio delicato”.
La preoccupazione è alta anche per la crisi sanitaria in corso nel Paese. Occorre in particolare “garantire l’accesso ai vaccini e alle strutture sanitarie indispensabili per la protezione dei cittadini contri i pericoli del Covid19; di mobilitare le risorse finanziarie necessarie alla ripresa economica; e, infine, di contribuire al dialogo politico indispensabile nell’emergenza di una soluzione stabile e condivisa della crisi attuale. In qualità di Presidenti delle Commissioni per gli Affari esteri dei nostri rispettivi Parlamenti, siamo pronti ad assumere ogni iniziativa di dialogo parlamentare che possa facilitare una fuoriuscita dalla crisi rapida e consensuale”, conclude il documento.