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Haber e l’esistenzialismo portato alla ribalta cinematografica

Va in scena in questi giorni “Mascherine”, il nuovo cortometraggio, scritto e diretto da Alessandro Haber, di recente premiato ai Nastri d’Argento e al Cortinametraggio. Un Haber che, come suo solito, regala lucide riflessioni e grandi emozioni che, nel mainstream in cui siamo immersi, fanno la differenza

Tra i principali rappresentanti dell’esistenzialismo all’interno del cinema italiano, vi è Alessandro Haber, tra gli artisti più “introspettivi” del nostro panorama, uno che, artisticamente parlando, porta sulla scena da attore o da regista (sia teatrale che del piccolo e grande schermo) temi importanti e spesso poco trattati. Tanti i film in cui ha recitato per registi come Leonardo Pieraccioni, Pupi Avati, Bernardo Bertolucci.

Ha lavorato anche con una pietra miliare del cinema italiano, Mario Monicelli, per cui ha vestito, in un capolavoro quale “Le rose del deserto”, i panni del Maggiore Stefano Strucchi, ufficiale medico e comandante (e per certi aspetti figura paterna) di una piccola unità del Regio Esercito dislocata in Libia, tra antiche vestigia romane e oasi, durante la Seconda Guerra, una figura in quel film in realtà d’indole troppo romantica e ingenua per quel ruolo da ufficiale, sempre pronto ad ascoltare ed aiutare i suoi sottoposti, cosa che, nel film, gli permetteva di essere amato come un “papà” dai suoi soldati.

Adesso un nuovo successo: stavolta è in arrivo un cortometraggio. Va in scena in questi giorni “Mascherine”, il nuovo cortometraggio, scritto e diretto da Alessandro Haber, di recente premiato ai Nastri d’Argento e al Cortinametraggio. A produrlo Carla Finelli insieme a Sergio Romoli e Christine Reinhold con la compartecipazione di Stefano Giuliani e col supporto di Sonia Giacometti, in veste invece di executive producer.

Il titolo stesso è già un chiaro riferimento ai drammatici giorni segnati dall’indossare mascherine sanitarie, ma il “dramma” è il fil rouge del corto: la vicenda è incentrata su un uomo che, in tempi di Covid, incontra casualmente sua moglie in strada intenta a frequentare uno sconosciuto. La scoperta sconvolgerà il mondo del protagonista e lo porterà a varcare una soglia dalla quale non vi è ritorno. Con Mascherine, Haber racconta un altro aspetto di umanità che fuoriesce da questa crisi pandemica della quale (anche se ora ne avvistiamo una fine lontana) le ferite interiori si vedranno anche nei tempi a venire. Nel cast prestigioso, figurano inoltre Antonella Bavaro e Alessandro Tedeschi, rispettivamente nei panni della moglie e del marito. Un Haber che, come suo solito, regala lucide riflessioni e grandi emozioni che, nel mainstream in cui siamo immersi, fanno la differenza.

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