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Huawei non si arrende e va a caccia di talenti in Europa e Canada

Il colosso cinese, in difficoltà nei settori smartphone e tlc dopo la stretta Usa, punta su ricerca e sviluppo. Caccia ai migliori talenti in Europa e Canada: sul piatto stipendi più alti di quelli di Google

“Il 2021 e il 2022 saranno i due anni più critici e impegnativi per Huawei per cercare la sopravvivenza e lo sviluppo strategico. Il talento è la chiave decisiva”. Così ha detto Ren Zhengfei, fondatore del colosso cinese, secondo la trascrizione di un discorso interno rivelata da Nikkei Asia.

Parole che sembrano confermare quanto scriviamo ormai da mesi su queste pagine. In particolare, dalla pubblicazione del suo rapporto sull’attività 2020, il primo dopo le sanzioni di Donald Trump (che Joe Biden non appare intenzionato a rimuovere), e dei numeri del primo trimestre 2021 (fatturato in calo del 16,5%). In quest’ultima occasione il presidente del gruppo Eric Xu spiegava che “qualunque siano le sfide che dobbiamo affrontare, rimarremo resilienti. Non solo per sopravvivere, ma per durare”. Per Huawei, dunque, resilienza è diventata la parola d’ordine, nella speranza che intanto l’industria europea non inizi a correre per davvero attirando anche investimenti dagli Stati Uniti.

Così, Huawei ha deciso di puntare sui talenti per ampliare la sua forza lavoro che oggi conta 190.000 assunti in tutto il mondo. Lo dimostra l’indagine di Nikkei Asia sugli annunci di lavoro pubblicati dalla società cinese su LinkedIn ma non solo: “Centinaia di posizioni in tutta Europa e in Canada relative agli algoritmi di intelligenza artificiale, ingegneria dei veicoli autonomi, software e infrastrutture di calcolo, sviluppo di chip e calcolo quantistico – tutte aree in cui anche gli Stati Uniti stanno investendo molto”, scrive il quotidiano giapponese. In particolare sul quantum computing è sfida aperta con i colossi Ibm, Intel e Google.

A Monaco di Baviera, dove ha sede il colosso Bmw, Huawei cerca ingegneri per lo sviluppo dei chip per le autovettura a guida autonoma. A Istanbul sviluppatori di software. In Canada esperti di intelligenza artificiale.

Inoltre, l’azienda sta ancora assumendo centinaia di ingegneri in Cina. Ed è disposta a pagare bene per i migliori talenti. Un ingegnere senior di Huawei guadagna in media 191.024 dollari all’anno, compresi i bonus. Lo stipendio medio di base per un ingegnere senior di Google, invece, è di 161.733 dollari, secondo un sondaggio della piattaforma di reclutamento Glassdoor.

Ciò conferma la volontà di concentrarsi su ricerca e sviluppo, ambito non colpito dalle sanzioni statunitensi che hanno inflitto un duro colpo a smartphone e telecomunicazioni del gruppo. Stephane Teral, analista capo di LightCounting Market Research, ha evidenziato come gli Stati Uniti stiano fornendo finanziamenti per aiutare Paesi africani e mediorientale a sostituire le apparecchiature Huawei, oltre a invitare gli alleati europei a fare lo stesso. “Ma Huawei continuerà comunque a prosperare in Cina, il più grande mercato 4G e 5G del mondo, e questa tendenza continuerà”, ha detto l’analista a Nikkei Asia.

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