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Merkel va a Londra (per l’ultima volta) e rilancia l’asse con Uk

La cancelliera a Londra: prima l’incontro con il premier, poi l’udienza dalla regina. Ecco cosa prevede il nuovo dialogo strategico tra Regno Unito e Germania

Se si pensa ai negoziati per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea verrebbe da pensare che Boris Johnson e Angela Merkel sono due figure agli antipodi. Dunque, verrebbe anche da stupirsi per la calda accoglienza riservata oggi dal primo ministro britannico alla cancelliera tedesca, a Londra per uno dei suoi ultimi viaggi di Stato prima di lasciare la guida della Germania e la politica a settembre.

Ricevimento delle grandi occasioni: l’incontro tra i leader è avvenuto ai Chequers, la residenza di campagna del premier; dopo, l’udienza privata al Castello di Windsor con la regina Elisabetta. In passato la cancelliera è stata ricevuta due volte a Buckingham Palace e ha incontrato la sovrana britannica anche in occasione della visita di Stato di quest’ultima in Germania. L’ultimo incontro è avvenuto a inizio giugno, in occasione del G7 di Carbis Bay, in Cornovaglia. In quell’occasione Merkel si era rivolta alla regina Elisabetta chiamandola “Her Majesty”, in inglese, (cioè “Sua Maestà): “Suonava un po’ imbarazzante, ma era un segno del profondo rispetto” che nutre, ha commentato Politico.

A prima vista, Merkel ha più in comune con la sobria regina che con il carismatico Johnson, che è il quinto primo ministro britannico con cui ha a che fare in 16 anni di cancellierato (prima di lui: Tony Blair, Gordon Brown, David Cameron e Theresa May). In realtà, come ha raccontato James Forsyth sul Times, Merkel e Johnson “fanno lo stesso gioco astuto”: “sono entrambi abili a monopolizzare il centro e a negare spazio elettorale agli avversari”.

L’incontro di commiato ai Chequers ha a che fare anche con l’eredità. Prima della visita, Johnson ha cercato di mettere la strada in discesa. Lui, che in passato, come ricorda il Financial Times, aveva chiesto ai funzionai informazioni circa un presunto coinvolgimento di Merkel nella Stasi, ha dichiarato che “durante i 16 anni del mandato della cancelliera Merkel, la relazione tra Regno Unito e Germania è stata rivitalizzata e rinvigorita per una nuova era”. L’ufficio di Merkel, invece, ha sottolineato che il viaggio è “espressione dell’importanza delle relazioni strette e cooperative della Germania” con il Regno Unito, e il suo obiettivo era di “approfondire ulteriormente” la relazione con decisioni concrete.

Per il quotidiano tedesco Handelsblatt quella di Merkel è una “missione delicata”, viste le questioni spinose sul tavolo, dal contenimento della variante Delta del Covid-19 al il protocollo sull’Irlanda del Nord, allegato all’accordo sulla Brexit tra Unione europea e Regno Unito. Ma allo stesso tempo, la visita sancisce il rafforzamento dei rapporti tra Berlino e Londra istituendo istituisce un dialogo strategico regolare tra i due Paesi, con incontri annuali a livello di governo, sul modello del Consiglio dei ministri franco-tedesco.

Come hanno spiegato i due ministri degli Esteri, il britannico Dominic Raab e il tedesco Heikko Maas, firmando una dichiarazione d’intenti congiunta nei giorni scorsi in cui si parla di “spirito europeo”, il dialogo servirà a una comprensione comune delle sfide di politica estera. In particolare, si tratta di “impegno per il multilateralismo, obiettivo di rafforzare l’ordine internazionale basato sulle regole, impegno per l’unità strategica dell’Europa e la sicurezza euroatlantica, difendendo la pace e la sicurezza nel mondo, nonché la democrazia, lo stato di diritto e i diritti umani, compresa l’uguaglianza di genere”. Per questo, Germania e Regno Unito “si batteranno in maniera congiunta a livello globale per questi valori e, in questo senso, si sosterranno a vicenda in contesti multilaterali”. E nella partita rientra anche il sostegno britannico alla Germania, impegnata a ottenere un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Il perno è la Nato, definita nella dichiarazione d’intenti “la pietra miliare della sicurezza euroatlantica” e “il fondamento della nostra difesa collettiva”. Sulla Russia i due Paesi appaiono allineati: oltre alla forte condanna del “comportamento destabilizzante” il documento sostiene gli sforzi di Berlino per un dialogo con Mosca, un’idea respinta dai leader europei durante l’ultimo vertice di Bruxelles la scorsa settimana. In realtà, rimangono distanze nei fatti, visto che per il Regno Unito la Russia rappresenta “il pericolo maggiore” mentre la Germania insiste su progetti come il gasdotto Nord Stream 2.

Sulla Cina, invece, le sintonie possono essere maggiori. Berlino non vuole rinunciare al mercato cinese. E lo stesso sembra non voler fare Londra, da cui il cancelliere Rishi Sunak ieri ha dichiarato che “troppo spesso, il dibattito sulla Cina manca di sfumature” e sostenuto che il Regno Unito potrebbe denunciare le violazioni dei diritti umani a Hong Kong e nello Xinjiang, pur approfondendo i legami economici con Pechino. In questo senso, la Brexit potrebbe addirittura finire per avvicinare Regno Unito e Germania.

(Foto: Twitter, @Boris Johnson)


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