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Il Covid, l’informazione e l’etica della responsabilità. Parla Luciano Fontana

Le nuove sfide del mondo dell’informazione nel variegato panorama odierno presuppongono la necessità, per il giornalista, di destreggiarsi tra una pluralità di notizie e la capacità di sceglierle. I media, infatti, rappresentano un acceleratore di fiducia, necessaria per la formazione di una coscienza critica collettiva come fattore irrinunciabile per i processi democratici e il rilancio dell’Italia. Questi i temi principali affrontati da Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera e Valerio De Luca presidente di Task Force Italia

La pandemia ha funzionato come acceleratore di processi già in atto e, come tale, ha messo in luce le criticità legate alle notizie false che si diffondono sempre più rapidamente a causa della pluralità dei mezzi di informazione.

Recuperare la fiducia nei media, attraverso un lavoro rigoroso da parte del giornalista ma anche uno spirito critico diffuso del lettore è una sfida da vincere per sfruttare lo slancio dato all’informazione dal mondo del web. Di questi temi cruciali hanno dibattuto Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera e Valerio De Luca, presidente di Task Force Italia nel corso dell’intervista svolta durante il web talk “Rilanciare il potenziale dell’Italia”.

Tra i partecipanti al successivo dibattito, moderato da Dina Ravera vice presidente di Task Force Italia, Elena Bottinelli ceo di Irccs Ospedale San Raffaele, Stefano Caselli pro rettore per gli Affari internazionali presso l’Università Bocconi, Federico Fabretti partner Comin & Partners e Roberto Sergio direttore Radio Rai e consigliere di amministrazione di Radioplayer Italia.

INFORMAZIONE E INFORMAZIONI

Parlare di “mondo dell’informazione” oggi significa parlare di tanti mondi diversi, ha ricordato il direttore del Corriere della Sera, la rivoluzione digitale e l’avvento dei social network hanno comportato un bombardamento di notizie che arrivano da fonti diverse. E queste notizie non sono sempre esatte.

Il contesto è diametralmente opposto rispetto al passato, nel quale le informazioni arrivavano direttamente dalla televisione in maniera costante e dai quotidiani che uscivano il giorno seguente in edicola. Il mestiere del giornalista deve confrontarsi con un lavoro di verifica e selezione delle notizie che diventa fondamentale.

L’atteggiamento di sufficienza verso i social network, ha sottolineato Luciano Fontana, è sbagliato e per questo le redazioni ormai sono integrate e seguono sia la carta sia il web. La necessità diventa dunque quella di velocizzare la qualità e il livello di verifica delle notizie, per le quali rimane un tempo brevissimo.

“Il primo lavoro per combattere un contesto di diffusione di notizie false è la professionalità, la serietà, la correttezza e l’onestà con le quali i giornalisti fanno il proprio mestiere. C’è poi una questione di responsabilità editoriale dei social network e delle Ott che va posta” ha detto Fontana.

Se alcuni Stati stanno cercando di porre in essere leggi per andare incontro a un maggiore controllo delle notizie che circolano sul web è cruciale che non mettano in discussione il principio fondamentale della libertà di informazione, come ricordato dal direttore del Corriere della Sera. I punti cruciali rimangono la serietà con cui il giornalista lavora e il processo educativo e di formazione dei lettori.

ETICA DELLA RESPONSABILITÀ

Da questo punto di vista la pandemia ha fatto fare uno scatto di sensibilità rispetto a questi temi, considerata l’importanza delle notizie date e ricevute. Un giornale, sistema informativo che può essere declinato su più piattaforme, ha una sua forza se riesce a essere oggettivo, serio e riscontrato per quello che riguarda le notizie e originale e sorprendente per quello che riguarda le opinioni, secondo Luciano Fontana.

“La facilità con cui si affronta il tema di vaccinazioni, mascherine, misure con l’idea che andremmo a finire in una società orwelliana che limita la libertà significa intanto non conoscere bene il concetto di libertà in una società complessa ed è anche un modo di non prendere atto della gravità della pandemia”, ha sottolineato Fontana.

All’interno di questa logica comunicativa discordante, parte della responsabilità è sicuramente dei giornalisti, ma la comunicazione comprende poi diverse fasi, c’è chi comunica e chi si prende in carico il fatto di diffondere ciò che viene comunicato.

Tutte le persone che in ogni ambito della loro professione hanno una responsabilità si trovano a comunicare con degli individui che le considerano attendibili, questo senso della responsabilità è la chiave di tutto e va esercitata nel modo giusto.

I giornali oggi si stanno rinnovando attraverso la creazione di contenuti multimediali che rappresentino uno strumento di rinascita possibile del Paese contro il dilagare delle fake news e il pericolo di analfabetismo di ritorno, secondo Federico Fabretti.

SANITÀ, ISTRUZIONE E GIUSTIZIA

Il tema economico della crescita del Pil è strettamente legato al destino del Paese, che ha perso oltre dieci punti percentuali di prodotto interno lordo e sta iniziando una scalata molto difficile ma senza un recupero pieno di questo dato è complicato parlare di benessere della collettività, redistribuzione e riduzione della povertà ha ricordato Stefano Caselli.

I due fronti di intervento importanti riguardano in primo luogo le regole, sul tema della finanza e delle infrastrutture con la fiscalità da utilizzare come strumento di incentivo che spinga gli operatori economici ad avere dei comportamenti virtuosi. Un’altra questione riguarda le dimensioni delle imprese, nelle prime 500 aziende del mondo l’Italia ne ha solo 6, la Francia 31, la Germania 27, la Spagna 11, servono più aziende globali.

Il secondo fronte è il tema dell’integrazione: sanità, istruzione e giustizia sono tre ambiti essenziali senza i quali è molto difficile rilanciare il Paese, serve un dibattito che riconosca questi tre temi come parte integrante del grande progetto di paese di cui abbiamo bisogno, ha sottolineato Caselli.

“Non capisco quale sia il momento in cui, nella storia di questo Paese, si è perso il valore che l’istruzione aveva anche nella promozione individuale e nel famoso ascensore sociale” ha aggiunto Luciano Fontana, ricordando come la logica di ripartenza non debba basarsi unicamente sul recupero degli ultimi diciotto mesi.

È fondamentale utilizzare questa lezione e i fondi europei per progettare e ricostruire le fondamenta di una società che dalla fine degli anni 80 in poi ha perso molti elementi indispensabili.

EQUILIBRIO PUBBLICO-PRIVATO

Il sistema sanitario non produce solo benessere psico-fisico nei cittadini ma rappresenta anche un fattore di sviluppo economico irrinunciabile, con il suo investimento in ricerca e sviluppo e l’incremento della capacità degli individui di contribuire al prodotto nazionale grazie al miglioramento della salute pubblica, ha ricordato Elena Bottinelli.

Tutti questi progetti, secondo l’ad di Irccs Ospedale San Raffaele, possono beneficiare dei contributi privati sia in termini di finanziamento sia in termini di capacità di realizzazione. Un sistema in cui vivano e coesistano il pubblico e il privato, in particolare in sanità è un sistema sano e un modello da esportare nel resto del Paese, secondo Luciano Fontana.

Le principali priorità da affrontare riguardano l’organizzazione della sanità pubblica e il ripensamento della medicina territoriale come strumento di protezione per i cittadini. Il ruolo importante della sanità privata va rivisto soprattutto rispetto alle necessità che non sono state soddisfatte dal sistema durante la pandemia.

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