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Ecco come è vista da Madrid l’alleanza con l’Italia per la pace in Medio Oriente

Il ruolo di Di Maio nella riattivazione del dialogo tra palestinesi e israeliani, e la necessità di un contributo da parte di Germania e Francia per il successo dell’iniziativa, secondo la stampa spagnola

Una grande sintonia, che potrebbe aiutare la pace in Medio Oriente. L’alleanza tra Spagna e Italia per il processo di dialogo tra palestinesi e israeliani è sul tavolo. Il ministro degli Esteri della Spagna, Arancha González Laya, ha confermato il sostegno politico a questa iniziativa, per riportare al centro del negoziato il Quartetto, “che venne creato proprio a Madrid, perché sostenga questo sforzo. Siamo due Paesi mediterranei, impegnati nel Medio Oriente, due Paesi dell’Unione Europea che vogliono aiutare in questo negoziato tra Israele e Palestina”.

Un’alleanza strategica per affrontare insieme una grande sfida. Il sito spagnolo El Confidencial descrive così l’accordo siglato dalla Spagna con l’Italia con l’obiettivo di rilanciare il processo di pace tra Israele e Palestina.

“Il ministro degli Esteri italiano, Luigi di Maio, è stato incaricato di annunciare la missione congiunta di entrambi i ministri degli Esteri a Israele e Palestina, come punta di lancio mediterraneo nell’obiettivo di rivitalizzare il ruolo dell’Unione europea nella risoluzione del conflitto”, si legge sul sito.

“Tuttavia – prosegue El Confidencial -, secondo alcuni dettagli che ha anticipato la ministra González Laya, l’iniziativa ha molto a che vedere con la Spagna e con l’anniversario della Conferenza di Pace di Madrid. Ma, nonostante le buone intenzioni, il processo nasce con una limitata ambizione e senza proposte concrete da mettere sul tavolo”.

La negoziazione della Spagna con l’Italia per spingere il processo di rivitalizzazione del dialogo tra israeliani e palestinesi non è nuovo. Come ricorda il giornale, le trattative sono partite “da più di un anno. Sarebbero cominciate con il secondo esecutivo Conte, ma si sono mantenute senza ostacoli dopo l’arrivo di Mario Draghi, con cui c’è una ‘visione condivisa’”.

E conclude: “Al momento non si sa se ci sono altri sforzi per coinvolgere, dentro al contesto dell’Unione europea, ad altri pesi massimi nella difficile politica estera comunitaria, come la Francia o la Germania”.

QUARTETTO DI MADRID

Il quotidiano El Mundo sottolinea il ruolo di Di Maio, che “si è dimostrato sostenitore di una ‘rigenerazione’ del Quartetto di Madrid, anche chiamato Quartetto per la Pace in Medio Oriente, un meccanismo guidato dall’Ue, Usa, Onu e Russia. Creato nella capitale spagnola nel 2002, la divisione di opinioni tra i suoi membri lo fece diventare non operativo, e dopo le dimissioni di Tony Blair come inviato speciale, nel 2015, è scomparso dalle scene anche se ufficialmente è ancora attivo”.

Il processo di pace in Medio Oriente “è a un punto morto dal 2014 – continua El Mundo – e anche per il vuoto di dialogo, l’amministrazione di Donald Trump ha attivato altre iniziative. Tra queste, gli Accordi di Abramo, che hanno sostenuto la normalizzazione di rapporti diplomatici di Paesi arabi con Israele e alla quale si sono uniti nel 2020 gli Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Marocco e Sudan”.

SERVE LO SFORZO DI TUTTA L’EUROPA

Più pessimista il sito Público. “I ministri degli Esteri di entrambi i Paesi preparano un viaggio nella regione con l’intenzione di promuovere il dialogo. Forse riusciranno a riattivarlo, ma è impensabile che questa sia la strada adeguata per risolvere il conflitto”, e considera fondamentale il ruolo dell’Europa nella risoluzione del conflitto, “ma non l’ha fatto finora e non c’è nessuna garanzia che lo farà in futuro. Gli attori principali, insieme a Spagna e Italia, dovrebbero essere la cancelliera Angela Merkel e il presidente Emmanuel Macron”.



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