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Competenze, elettrificazione e infrastrutture per sostenere la transizione. La ricetta di Venturini (Enel X)

La mobilità sostenibile e l’innovazione nel settore automotive rappresentano i fattori abilitanti la creazione di valore dell’intera filiera e un’importante leva per il rilancio del potenziale unico dell’Italia. Questo il tema principale del web talk “Rilanciare il potenziale dell’Italia” nel corso del quale Valerio De Luca, presidente di Task Force Italia ha intervistato Francesco Venturini, amministratore delegato di Enel X

La sfida dell’elettrificazione, la mancanza di competenze, le infrastrutture necessarie sono i temi centrali affrontati da Francesco Venturini, amministratore delegato di Enel X nell’intervista con Valerio De Luca, presidente di Task Force Italia durante il web talk del tavolo di lavoro sulla mobilità sostenibile. Tra i partecipanti al successivo dibattito, moderati da Dina Ravera vicepresidente di Task Force Italia, Alessandro Grandinetti, Italy clients & markets leader Emea oil & gas leader, Pwc e Paolo Taticchi, professore di Strategy and sustainability University college London.

L’IMPEGNO PER L’ELETTRIFICAZIONE

L’elettrificazione rappresenta un obiettivo importante che può permettere di cambiare la maniera in cui viviamo. Parola di Francesco Venturini, amministratore delegato di Enel X, che ha spiegato come sia necessario essere in grado di generare elettricità in maniera sempre più pulita, facendo leva su fonti principalmente rinnovabili di modo da avere con l’elettrificazione parte della soluzione ai problemi di inquinamento.

Enel X ha come obiettivo di far tornare un’equazione, che in questo momento gran parte delle persone percepisce come irrisolvibile: il concetto di sostenibilità può essere effettivamente uguale a un uso più efficiente dell’energia, quindi equivale a un minor costo della stessa.

Dietro al motore elettrico e all’elettrificazione in generale c’è un aumento dell’efficienza molto importante, spesso non considerato nella maniera giusta secondo Venturini. Enel X ha come obiettivo di aiutare i propri clienti ad avere un consumo più efficiente e sostenibile delle energie che utilizzano tramite due leve, elettrificazione e digitalizzazione.

La grande transizione a cui ci troviamo di fronte si lega all’esperienza della tecnologia in generale che è estremamente accelerata rispetto al passato. Il termine “elettrificazione” è molto ampio, come il concetto di transizione, ha ricordato Francesco Venturini, e bisogna fare attenzione al modo in cui lo si utilizza.

Che vuol dire elettrificare? Quando ci si riferisce all’elettrificazione si ricomprende tutto, non solo il prodotto ma anche il servizio. È un concetto fondamentale perché altrimenti si corre il rischio di parcellizzare il concetto di elettrificazione e dimenticarsi del resto secondo Venturini. L’obiettivo è quello di portare il consumo di energia elettrica da un numero pari al 20% di usi finali, al 40%, un dato che permetterebbe di spostare l’ago della bilancia in termini di sostenibilità anche ambientale.

INFRASTRUTTURE E TECNOLOGIA

Il problema della priorità tra auto elettrica e infrastrutture per ricaricarla è da sempre irrisolto, secondo l’ad di Enel X, tanto che un’azienda come Tesla ha dovuto fare entrambe e oggi ha l’infrastruttura di ricarica più estesa del mondo. Come si è risolta la questione?

Quando gli attori come Enel si sono resi conto che il primo passaggio per elettrificare è quello della mobilità e si sono quindi impegnati a sostenere la strategia di elettrificazione. Solo con l’infrastruttura giusta si potrà poi andare a sviluppare questo tipo di mobilità, è un passaggio fondamentale per il quale Enel X si è impegnata a garantire un piano nazionale con colonnine di ricarica ovunque per permettere alle persone di muoversi dalla Sicilia alla Valle d’Aosta.

La seconda sfida riguarda la trasformazione della mobilità degli abitanti delle grandi città in qualcosa che sia effettivamente fruibile quindi spostare l’infrastruttura potente all’interno delle città, ha ricordato Venturini.

La digitalizzazione è un tema pervasivo e fondamentale in tutti gli ambiti ormai, la stazione di ricarica è di per sé un pezzo di hardware con tanto software dietro, l’infrastruttura digitale a supporto delle colonnine è molto importante.

CAPITALE UMANO E COMPETENZE

In Italia abbiamo un grosso problema riguardante la forza lavoro, il talento c’è ma il Paese si trova in una situazione di deficit per quanto riguarda le capacità di costruire software importanti ma soffre anche di una carenza di risorse che operino in quell’ambito.

Si tratta di un ritardo imperdonabile, se non si accelera secondo Venturini tra dieci anni ci si troverà incapaci di competere su qualsiasi industria. Non è soltanto nel mondo digitale che manca il capitale umano, non bisogna pensare a colmare solamente alcune competenze, il Paese Italia ha bisogno di tante competenze anche a livelli più semplici. L’importante è avere un sistema che permetta di creare le competenze.

È proprio la gestione del capitale umano e la sua riconversione a essere molto importante da considerare, viste le dimensioni di Enel X e la rapidità con la quale ha agito, come ricordato da Alessandro Grandinetti. Si tratta di un’azienda che nasce da una realtà tradizionale che ha completamente riconvertito e questa attitudine ne fa un esempio di visione strategica, focalizzazione, approccio flessibile e agile.

“Enel X è la più grande startup che c’è in Italia e la visione, l’idea e la caparbietà con cui è subentrata in un mondo di competenze complesse rappresenta la grande spinta di innovazione che ha dato questa azienda sul mercato” ha detto Grandinetti.

PARTNERSHIP PUBBLICO-PRIVATO

Quando Enel X ha iniziato ad analizzare il mondo di Enel ha scoperto una serie di competenze e asset trasversali e interessanti che l’hanno aiutata a costruire un nuovo ecosistema di innovazione dei nuovi modelli di business relativi al mondo Enel. Una di queste competenze trasversali, come rilevato da Paolo Taticchi, è la public-private partnership insita nei modelli di business. Il professor Taticchi ha chiesto quali sono le condizioni necessarie affinché questa partnership funzioni.

In tal senso è necessario trovarsi di fronte una pubblica amministrazione illuminata. È necessario che ci si basi su chi ha voglia di prendere rischi, agire e cambiare le carte in gioco ed è qui che emerge la partnership tra pubblico e privato.

“Le opportunità che l’Italia ha davanti richiedono uno sforzo multidisciplinare, questo è lo spirito di Task Force Italia” ha sottolineato Dina Ravera.



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