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Parigi nuovo epicentro finanziario d’Europa? Londra contrattacca sulle tasse

Mentre Parigi conquista i nuovi uffici di JpMorgan e Goldman Sachs, Londra punta a un’esenzione sulla minimum corporate tax decisa dal G7, per non far scattare la fuga delle istituzioni finanziarie

Così come negli ultimi anni Barcellona è diventata la nuova destinazione di aziende e startup che hanno abbandonato Londra, Parigi cerca di diventare epicentro finanziario della regione.

La prima banca internazionale a sbarcare nella capitale francese è JP Morgan, inaugurando una nuova sede. La scelta è considerata dagli esperti una vittoria per la Francia, nella corsa dei Paesi europei per attirare i colossi finanziari che lasciano Londra dopo la Brexit. Ad aiutare la Francia è l’efficacia di un piano di agevolazioni fiscali e incentivi per le imprese.

L’agenzia Bloomberg sottolinea che la scelta della banca americana “arriva quando il governo del Regno Unito ha svelato un sistema di supervisione dei sussidi alle aziende, promettendo decisioni ‘più agili’”.

Jamie Dimon, amministratore delegato di JP Morgan, ha confermato che “Parigi è diventata il principale centro commerciale nell’Unione Europea”.

La nuova sede parigina di JP Morgan ha sei piani, avrà 800 dipendenti entro la fine del 2020 e gestirà circa 400 miliardi di dollari ogni giorno.

“Tutto il commercio europeo, cioè azioni, obbligazioni e derivati, passerà qui – ha precisato Dimon -. È il fulcro commerciale”. Secondo Bloomberg, “Dimon sta consegnando a Macron un trionfo in questo momento, mentre le nazioni dell’Ue si contendono parti del centro finanziario costrette a spostarsi dopo la Brexit dal Regno Unito”.

Per il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire “è un’ottima notizia che JP Morgan venga a Parigi, è un’ottima notizia che apra un ufficio a Parigi. Credo sia il segno molto chiaro che Parigi, come volevamo quattro anni fa, è diventata uno dei maggiori snodi finanziari del mondo”.

Ma non solo JP Morgan punta su Parigi. Anche Goldman Sachs Group Inc. ha firmato un contratto di affitto nella capitale francese per una nuova sede.

Intanto, il Regno Unito cerca di garantire un’esenzione per i servizi finanziari dal nuovo sistema fiscale globale concordato dal G7. L’agenzia Reuters ha riferito all’inizio di giugno che il ministro delle Finanze britannico, Rishi Sunak, stava cercando di spingere l’esenzione delle società di servizi finanziari per evitare che le maggiori banche della City di Londra siano costrette a pagare più tasse dopo l’accordo sulla minimum corprate tax.

Secondo il quotidiano Financial Times l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che sta guidando la riforma delle regole fiscali globali per le aziende, ha accettato la richiesta di un equity carve-out, un trattamento di favore. Tuttavia, è molto probabile che quest’esenzione si farà in un processo scaglionato mentre i membri dell’Ocse definiscono dove le più grandi multinazionali dovranno pagare le tasse in futuro.

“Il Regno Unito è pronto a garantire un’esenzione per i servizi finanziari dalle nuove regole globali sulla tassazione delle multinazionali, in una mossa che garantirebbe alle più grandi banche della City di Londra di non pagare più tasse sui loro profitti in altri paesi”, si legge sul FT.



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