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Parte la Space economy italiana. La linea di Tabacci e Saccoccia

Bruno Tabacci, Giorgio Saccoccia, Massimo Comparini, Luigi Pasquali, Giovanni Soccodato, Giulio Ranzo e tanti altri. La Space economy italiana si è ritrovata per discutere del futuro del settore. Ecco i piani nazionali, tra Pnrr e posizionamento internazionale

L’Italia è pronta alla sfida della New Space Economy. È il messaggio lanciato dai protagonisti del comparto nazionale, riuniti in un convegno virtuale dal Sole24Ore nel giorno del contratto assegnato dall’azienda americana Axiom Space a Thales Alenia Space, incaricata di realizzare i moduli abitativi della futura stazione spaziale, tutta commerciale. “Vogliamo rafforzare il nostro posizionamento europeo e internazionale nel comparto aerospaziale, per la rilevanza strategica del settore e gli importanti ritorni economici di tali attività”, ha detto intervenendo all’evento il sottosegretario Bruno Tabacci che ha la delega alle politiche per il settore.

L’ATTENZIONE DEL GOVERNO

“Il governo considera lo spazio come uno strumento efficace per favorire una solida ripresa del Paese e costruire un futuro sostenibile”, ha aggiunto. La strada scelta è duplice. “Il sostegno – ha aggiunto Tabacci – potrà avvenire grazie alla cooperazione internazionale e ad attività nazionali anche nel quadro del Pnrr, il cui supporto nei confronti dello spazio farà compiere al Paese un salto in avanti in termini di competenze, occupazione qualificata, posizionamento e crescita”. Ne è convinto anche Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi): “Il governo ha riconosciuto l’importanza del settore spaziale”, destinandovi “l’1% delle risorse del Pnrr”. Si tratta di “circa 2/3 miliardi di euro”, paragonabili all’ammontare di “investimenti che sono già stati previsti e anche a cifre già investite in programmi europei”. Certo, ha ammonito Tabacci, “con il Pnrr non sarà possibile un uso disinvolto degli investimenti come è accaduto a volte con altri fondi europei”.

LA CRESCITA DEL SETTORE

L’attenzione attribuita allo Spazio nel Piano non è comunque “un fenomeno isolato”, ha notato Saccoccia. Il comparto si presenta d’altronde come “un settore anticiclico e stabilizzante, che fonda le sue radici nella ricerca e nell’innovazione da cui poi si prende spunto per lo sviluppo tecnologico di sistemi innovativi terrestri”. Tabacci ha notato che le stime indicano “una crescita importante per i ricavi generati da attività spaziali nei prossimi anni”. Sono trainate dai numerosi progetti per mega-costellazioni, ma soprattutto dall’ampliamento del perimetro di servizi e applicazioni che possono essere abilitati dallo Spazio.

IL FRONTE INTERNAZIONALE

Ma mentre il settore cresce di valore, in parallelo aumenta la competizione internazionale. L’attenzione italiana è rivolta in prima battuta al contesto europeo, attraversa da una profonda revisione della governance tra Esa e Unione europea, determinata ad avere un ruolo più rilevante. Le due organizzazioni, ha detto Tabacci, “hanno attività distinte e non sono più sovrapponibili”. Per questo il sottosegretario sta promuovendo “un tavolo a tre gambe tra Francia Italia e Germania”, volto anche a bilanciare gli allunghi transalpini. E poi il messaggio sulla postura oltre i confini europei: “Non mettiamo sullo stesso piano americani o cinesi, forse qualche collega europeo la pensa così, ma noi con gli americani abbiamo relazioni intense”, ha ricordato Tabacci. Proprio i privilegiati rapporti con gli Usa (a cui va aggiunto il contratto odierno da Axiom Space per Thales Alenia Space) rappresentano un punto di forza per la collocazione italiana nelle dinamiche del Vecchio continente. “Oggi è stata una giornata importante per Thales Alenia Space e l’industria spaziale tutta”, ha ricordato Massimo Comparini. Gli accordi con Aeronautica militare e Axiom Space “confermano il nostro posizionamento come attore industriale principale nell’ecosistema della New Space nonché l’avvio di nuovi paradigmi di collaborazione pubblico-privata”.

LANCIATORE DEL FUTURO

L’idea del tavolo a tre gambe lanciata da Tabacci pare riferirsi soprattutto al settore dei lanciatori, per cui l’Europa sta soffrendo ormai da anni della competizione spregiudicata dei nuovi attori (SpaceX in testa). “Stiamo lavorando con Asi per identificare nuove tecnologie che ci consentano aumenti di performance nella capacità di lancio e riduzione dei costi”, ha detto Giulio Ranzo, amministratore delegato di Avio, l’azienda di Colleferro che realizza Vega, il lanciatore made In Italy. “Abbiamo cominciato questo percorso già diversi anni fa, investendo sul propellente a metano”, e “tra il 2025 e il 2026 saremo in grado di lanciare una nuova versione di Vega, più capace di quella prevista per febbraio del prossimo anno, basata anche su propulsione a metano”.

LO SPAZIO PER LA TERRA

Ma oltre gli aspetti economici e geopolitici, ci sono quelli sociali. D’altra parte, se la ripartenza deve essere all’insegna di digitalizzazione e sostenibilità, lo Spazio pare “essenziale”, ha spiegato Luigi Pasquali, coordinatore delle Attività spaziali di Leonardo e ad di Telespazio. “I sistemi per l’osservazione della Terra consentono di rispondere ad alcune delle più importanti sfide che oggi abbiamo a livello sociale: grazie allo sviluppo tecnologico dei sensori o alla capacità dei satelliti, possono analizzare determinate situazioni sulla superficie terrestre, fornendo informazioni utili per rispondere ad esigenze specifiche”, ha aggiunto. Si va dalla gestione delle emergenze al monitoraggio del cambiamento climatico, dalla cura del patrimonio artistico alla verifica di infrastrutture critiche.

L’ERA DIGITALE

Sono applicazioni frutto dell’innovazione del settore, ora attraversato dalla rivoluzione digitale. “È sempre più pervasiva nella vita quotidiana e all’interno dell’industria. e il comparto spaziale non vi sfugge”, ha notato Giovanni Soccodato, chief strategic equity officer di Leonardo. “Per questo motivo abbiamo creato i Leonardo Labs, per lo sviluppo di tecnologie innovative da rendere disponibili in tutti i comparti dove operiamo: dall’intelligenza artificiale ai Big data, fino ad arrivare al supercalcolo”. E il Pnrr “rappresenta un’opportunità unica ed irripetibile; dobbiamo saperlo sfruttare per rafforzare le competenze e consolidare le eccellenze che già abbiamo in Italia, ma anche per posizionarci al meglio nei segmenti emergenti e nelle nuove iniziative come la nuova costellazione europea di satelliti che garantiscano servizi di telecomunicazione a banda larga, rafforzando così il proprio ruolo anche nelle future avventure spaziali”. La logica è sempre quella di sistema-Paese. “Lavoriamo a stretto contatto con il territorio e le sue imprese – ha concluso Soccodato – e anche con Università e centri di ricerca per sviluppare capacità e competenze necessarie per affrontare le sfide del futuro”.

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