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Giubileo 2025, Roma sia la smart city dell’arte mondiale. Scrive Delle Site (Ucid Giovani)

Di Benedetto Delle Site

Roma deve ritrovare la propria vocazione universale: oggi la Capitale d’Italia e della Cattolicità mondiale, non solo è il primo polo universitario europeo ma anche la seconda area del Paese per numero di start-up innovative, molte delle quali espressione del talento e dell’ingegno tipico dei giovani. L’intervento di Benedetto Delle Site, presidente nazionale Movimento Giovani Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti)

L’ultimo rapporto pubblicato a Roma della Banca d’Italia mostra un quadro assai critico per la Capitale: la pandemia ha colpito duramente le presenze turistiche (-81%) e inciso negativamente sulla spesa dei turisti stranieri (-75%). Ne hanno risentito in modo drammatico il commercio, la ristorazione e il settore alberghiero ma il Covid ha dispiegato i propri effetti regressivi praticamente in ogni settore e la minore presenza sul territorio dell’industria manifatturiera rischia anche di rendere più lenta la ripresa economica rispetto ad altre regioni.

In questo quadro, anche in vista delle elezioni amministrative, come Movimento Giovani dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti crediamo che il Giubileo 2025, in combinazione con gli aiuti economici del Recovery Plan, rappresenti non solo un evento di importanza mondiale per la Cristianità ma anche una sfida da cogliere senza esitazioni da parte delle classi dirigenti locale e nazionale, chiamate a gestire e destinare ingenti risorse.

Le scelte amministrative, in questo scenario, avranno un impatto di lungo periodo: il Giubileo 2025 è una grande opportunità per rilanciare il turismo e trainare la ripresa economica in una fase delicata come quella che ci aspetta nei prossimi mesi e anni, in cui conciliare la vita sociale ed economica con la permanenza del virus, non lasciando indietro le fasce più fragili della popolazione.

Roma deve ritrovare la propria vocazione universale: oggi la Capitale d’Italia e della Cattolicità mondiale, non solo è il primo polo universitario europeo ma anche la seconda area del Paese per numero di start-up innovative, molte delle quali espressione del talento e dell’ingegno tipico dei giovani. Non ci sono solo indicatori di segno negativo: l’information technology e il settore aerospaziale sono comparti in cui il Lazio esprime eccellenze in grado di avere ricadute molto positive se correttamente stimolate.

Per questo la fase del Next Generation Eu è strategica: occorre investire in infrastrutture digitali e nella trasmissione dell’innovazione delle università al mondo delle imprese. I grandi eventi sono da sempre occasione per attrarre capitali stranieri, far lavorare imprese locali, rimettere in moto l’economia. Dobbiamo decidere ora il volto che Roma avrà nel 2030.

Noi giovani imprenditori e dirigenti cattolici, proponiamo un meccanismo virtuoso di sussidiarietà circolare che veda coinvolti tutti gli attori (Governo locale e nazionale, mondo produttivo, università, società civile, Chiesa locale): è per questo che, come Movimento Giovani Ucid, siamo al tavolo con il sindaco di Roma insieme con le altre organizzazioni di categoria giovanili (da Unindustria a Coldiretti, passando per Federmanager). Proprio dalle nuove generazioni del mondo produttivo può nascere un nuovo tipo di concertazione che guardi all’impatto futuro delle scelte odierne, superando l’ottica del breve periodo. Su questo terreno vogliamo spostare il confronto con le forze politiche.

Roma può essere la smart city dell’arte mondiale e quale migliore occasione per una città che esprime un patrimonio straordinario in termini di storia, di arte e di fede e una vocazione giovanile all’innovazione digitale e tecnologica in ambito imprenditoriale? Siamo chiamati a progettare un nuovo tipo di turismo, che sia resiliente alla pandemia. Oggi è possibile dare vita a nuovi canali di fruizione e di accesso digitale all’arte e alla cultura della Capitale, che potremmo sperimentare già nel Giubileo.

Come cristiani, abbiamo il dovere di impegnarci affinché la nostra Capitale sia un laboratorio per il Paese e l’Europa grazie al contributo delle nuove generazioni, alla vocazione della Città eterna e agli investimenti a lungo disattesi e che il Pnrr rende finalmente possibili.

 

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