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L’India manda quattro navi militari nel Mar Cinese. Tensioni tra Pechino e Berlino

Nuova Delhi sceglie di inviare quattro navi a mostrare bandiera in un teatro simbolico per Pechino. Segno di una maggiore disponibilità al coinvolgimento nella partita geopolitica dell’Indo-Pacifico? Intanto l’arrivo di una fregata tedesca fa infuriare i cinesi

L’India sta inviando una task force di quattro navi da guerra nel Mar Cinese Meridionale per un dispiegamento di due mesi che includerà esercitazioni con i partner Quad, l’alleanza composta con Stati Uniti, Giappone e Australia. Le navi da guerra partiranno nei prossimi giorni.

La task force — che comprende un cacciatorpediniere, una fregata, una corvetta antisommergibile e una corvetta lanciamissili — tra le varie attività parteciperà alle esercitazioni navali “Malabar 2021”. La stessa esercitazione lo scorso anno aveva visto per la prima volta muoversi in modo congiunto il gruppo dei quattro alleati che la Cina definisce in modo critico “mini Nato”.

Sebbene l’India finora ha mantenuto la propria neutralità sulla questione della sovranità nelle controversie sul Mar Cinese Meridionale, e con ogni probabilità intenda farlo nel prossimo futuro, recentemente è diventata più attenta e attiva. in particolare dopo lo scontro della Galwan Valley del giugno 2020 tra truppe indiane e cinesi.

Tuttavia, le navi di Nuova Delhi durante il loro dispiegamento saranno impegnate anche in manovre con le marine di Singapore, Vietnam, Indonesia e Filippine. Paesi (a eccezione di Singapore) che hanno controversie aperte con Pechino per il controllo amministrativo di quei tratti di mare — ricchi di pesci, crocevia di rotte commerciali globali, reservoir di idrocarburi. Dimostrazione che la postura anti-cinese dell’India continua a essere comunque in fase di irrigidimento.

Il dispiegamento ha una tempistica interessante: a fine luglio il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, era nella capitale indiana per incontri che avevano come tema di fondo il coordinamento della strategia sull’Indo Pacifico, di cui l’India — con gli altri del Quad — è un nodo cruciale per Washington. Il quadrante (geograficamente enorme quanto politicamente simbolico) viene individuato dagli Stati Uniti come anello di primo contenimento all’ascesa cinese. Nelle prossime settimane, in Vietnam e a Singapore arriverà Kamala Harris: un viaggio con chi la vicepresidente americana promuoverà il messaggio “America is back”, come scrive la CNN.

Parlando durante una visita a Singapore il mese scorso, il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin ha sottolineato l’importanza di una maggiore cooperazione. “Sono particolarmente incoraggiato a vedere i nostri amici costruire legami di sicurezza più forti tra loro, rafforzando ulteriormente la serie di partnership che tengono a bada l’aggressione [cinese]”, ha detto Austin, che aveva richiesto maggiore impegno ai partner regionali sottolineando come invece per gli europei fosse necessario dedicarsi maggiormente alle aree geografiche più prossime ai propri confini.

Nella regione gli indiani troveranno tuttavia anche il principale dei partner esterni al Quad, l’alleato inglese, che vi ha spostato la sua ammiraglia (la “HMS Queen Elizabeth”). Londra e Nuova Delhi hanno un rapporto storico, che con le rinnovante ambizioni della Global Britain si sta rafforzando. Inoltre nelle prossime settimane dovrebbe arrivare la tedesca “Bayern” il cui dispiegamento ha fatto infuriare Pechino.

La Marina di Berlino ha infatti chiesto il permesso per una visita al porto di Shanghai, e il governo cinese si è sentito offeso di questa forma di accondiscendenza davanti a uno spostamento, in un quadrante lontano migliaia di chilometri dalla Germania, che la Repubblica popolare critica perché (sostiene) mosso solo per accontentare Washington.

Il clima nel teatro geopolitico marittimo dell’Indo Pacifico è in fase di polarizzazione, e su questo il classico atteggiamento distaccato indiano potrebbe essere spinto a un maggiore coinvolgimento in certe questioni. Il Mar Cinese sotto quest’ottica è un ambito simbolico dove mostrare bandiera, bacino di carenaggio della Cina globale che per andare a Occidente deve passare lo Stretto di Malacca — su cui Delhi ha forte ascendente.

Il Quad sta cercando di “assicurare che l’Indo-Pacifico sia accessibile e dinamico, governato dal diritto internazionale e da principi fondamentali come la libertà di navigazione e la risoluzione pacifica delle controversie, e che tutti i paesi siano in grado di fare le proprie scelte politiche, liberi da coercizione”, scrivevano in un op-ed sul Washington Post i quattro capi di stato e governo dell’alleanza dopo un summit a marzo.

La dichiarazione indiana sui perché del dispiegamento nel Mar Cinese è perfettamente allineata: “Il dispiegamento delle navi della Marina indiana cerca di sottolineare la portata operativa, la presenza pacifica e la solidarietà con i paesi amici per garantire il buon ordine nel dominio marittimo e rafforzare i legami esistenti tra l’India e i paesi dell’Indo Pacifico”.

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