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Chi era Vitaly Shishov, l’oppositore bielorusso trovato morto a Kiev

Il giovane attivista era scomparso lunedì. Lavorava con una delle principali organizzazioni per proteggere chi fugge dalla repressione di Lukashenko. Il sospetto di un’operazione del Kgb in Ucraina

Poche ore dopo la storia dell’atleta Krystsina Tsimanouskaya, costretta a lasciare la gara alle Olimpiadi di Tokyo per avere criticato il regime bielorusso (qui l’articolo di Formiche.net), un altro caso accende l’allarme contro Aleksandr Lukashenko. Il giovane attivista Vitaly Shishov è stato trovato morto in un parco a Kiev.

La notizia è stata confermata dalla polizia ucraina, in seguito alla scomparsa di Shishov denunciata ieri dal suo compagno: “Il cittadino bielorusso Vitaly Shishov, scomparso ieri a Kiev, è stato trovato oggi in uno dei parchi della città, non lontano dalla sua abitazione”. Le autorità hanno aperto un’indagine per omicidio e ha detto che valuta “tutte le possibilità”, inclusa l’ipotesi di un suicidio simulato.

Attualmente, la polizia ucraina controlla tutte le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza nella zona e ha chiesto ad amici e conoscenti di Shishov di fornire dati e informazione sul suo stato di salute mentale.

Secondo il quotidiano The Guardian, l’organizzazione bielorussa di difesa dei diritti umani Viasna sostiene che il giovane attivista sarebbe stato seguito da ignoti negli ultimi giorni mentre faceva jogging. Alcuni esperti indicano che agenti bielorussi della Kgb operano in piena libertà in Ucraina, Polonia e Lituania e l’attacco contro Shishov potrebbe essere opera loro.

Questi tre Paesi sono diventati i principali destinatari dei bielorussi che fuggono dalla repressione del leader del regime in Bielorussia, Alexander Lukashenko. Infatti, il marito dell’atleta Tsimanouskaya si trova a Kiev.

Shishov guidava l’organizzazione no-profit Belarusian House, con sede a Kiev, che aiuta i cittadini bielorussi a fuggire dalle persecuzioni.

Per l’ong non ci sono dubbi che la morte dell’attivista bielorusso sia “frutto di un’operazione pianificata da cekisti (agenti, ndr) delle forze di sicurezza per liquidare un bielorusso pericoloso per il regime. Continueremo a lottare per avere la verità sulla morte di Vitaly […] Siamo stati avvisati ripetutamente sia da fonti locali che dalla nostra gente in Bielorussia che il regime ricorre ad ogni tipo di provocazione, fino al rapimento e all’omicidio. Vitaly trattava questi avvertimenti stoicamente e con senso dell’umorismo”.

Dall’Austria al Regno Unito, la comunità internazionale si sta mobilitando per chiedere un immediato chiarimento sulla morte dell’attivista.

L’Organizzazione per le Nazioni Unite ha chiesto un’indagine rigorosa sulla morte del dissidente: “Speriamo che le autorità conducano un’indagine rigorosa, imparziale ed efficace su ciò che è accaduto e stabiliscano se si è trattato di un suicidio, di un omicidio o se c’è un legame con la sua attività”, ha detto la portavoce dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Marta Hurtado.

Stessa richiesta dall’Europa. “Sappiamo che le autorità ucraine stanno indagando su questo caso – ha dichiarato il portavoce della Commissione dell’Unione europea, Nabila Massrali – e ci aspettiamo che aiutino a capire le ragioni di questa morte molto, molto sfortunata”. Per David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, la morte di Vitaly Shishov “è orribile. Come capo della Casa bielorussa in Ucraina, ha aiutato coloro che fuggivano dalla persecuzione. Il fatto che gli attivisti bielorussi siano presi di mira in Paesi terzi è una grave escalation”, si legge su Twitter.

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