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Chi sbuffa per la liason tra Cina e Uruguay

Il Paese sudamericano si allontana sempre di più dal gruppo Mercosur. E il governo cinese sfrutta il momento per raggiungere un nuovo accordo per il libero commercio

Sono sempre più stretti i legami del governo cinese con alcuni dei Paesi alleati in Sudamerica. L’ultima alleanza è un importante accordo commerciale chiuso ieri con il governo dell’Uruguay. Il presidente uruguaiano, Luis Lacalle Pou, ha annunciato l’inizio del processo per la firma definitiva di un Trattato di Libero Commercio. Alla riunione per definire le condizioni hanno partecipato rappresentanti parlamentari di tutti i partiti politici dell’Uruguay.

Secondo il quotidiano spagnolo El País, Lacalle Pou ha confermato di avere ricevuto una lettera dal governo cinese che esprime la volontà di andare avanti nello studio di fattibilità per raggiungere il Trattato di Libero Commercio. La stampa locale invece sottolinea i problemi che questa intesa con Pechino potrebbe provocare nei rapporti tra Uruguay e gli altri Paesi membri dell’organizzazione di mercato comune dell’America meridionale, Comunità Andina, Comunità Caraibica e al Sistema di integrazione centroamericana, Mercosur.

Il Brasile e l’Argentina, per esempio, hanno un settore industriale più sviluppato dell’Uruguay. E non vedono di buon occhio un aumento del flusso di beni e prodotti cinesi nella regione. Infatti, il governo del Brasile mantiene una retorica molto aggressiva nei confronti della Cina.

La Cina è il principale mercato delle esportazioni dell’Uruguay. Nei primi otto mesi del 2021, le esportazioni hanno prodotto circa 1,5 miliardi di dollari, più del 63% rispetto allo stesso periodo del 2020. Il principale prodotto di esportazione è la carne bovina, che è aumentata del 205%.

È previsto che entro la fine del 2021 ci sarà un ulteriore approfondimento nei rapporti commerciali tra Uruguay e Cina. “Confidiamo nel lavoro degli uruguaiani, nell’eccellenza che producono – ha dichiarato Lacalle Pou -. Dobbiamo abbassare le barriere doganali che ci hanno imposto per diventare competitivi in parità di condizioni. Con questo campo aperto gli uruguaiani andranno benissimo”.



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