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Italia e Germania unite verso l’integrazione Ue. La promessa di Draghi

In un videomessaggio in occasione del Forum economico italo-tedesco il premier sottolinea i rapporti tra i due Paesi e invoca un’Europa “più forte dal punto di vista economico, diplomatico e militare”. Merkel: “Puntiamo a sostenibilità e digitalizzazione”

“Germania e Italia condividono lo stesso obiettivo strategico: il completamento del percorso di integrazione europea”. È il messaggio chiaro lanciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi in un videomessaggio in occasione del XV Forum economico italo-tedesco organizzato dalla Camera di Commercio Italo-Germanica, presieduta da Monica Poggio, amministratore delegato di Bayer. “Un’Europa più forte dal punto di vista economico, diplomatico e militare è il solo modo per avere un’Italia più forte e una Germania più forte”, ha aggiunto il presidente ricordando anche che i due Paesi sono “il motore manifatturiero dell’Unione europea”: “dalla meccanica ai mezzi di trasporto, siamo spesso un’unica catena del valore – segno tangibile dei vantaggi del mercato unico e dell’unione monetaria”.

Il forum di quest’anno, organizzato in occasione del centenario della Camera, ha al centro i temi della sostenibilità, della digitalizzazione e dell’interconnessione delle due economie. Sfide, ha continuato Draghi, che “l’Unione europea ha deciso di affrontare con uno strumento innovativo: il Next Generation Eu. Entrambi abbiamo destinato circa il 40% delle risorse alla transizione ecologica” per accelerare l’ l’impegno di decarbonizzazione, ridurre le emissioni e puntare su tecnologie all’avanguardia “come l’idrogeno” (nessun riferimento al nucleare dal presidente del Consiglio) ma anche per far sì che lo Stato sia “pronto ad aiutare cittadini e imprese nell’affrontare i costi di questa complessa trasformazione”.

Guardando al futuro, il presidente Draghi non sembra avere dubbi: “Il legame fra le nostre economie è destinato a rafforzarsi”. Cita “il progetto sulla microelettronica” che “ci vede collaborare nel settore strategico dei semiconduttori. Abbiamo già raccolto molte manifestazioni di interesse e intendiamo renderlo un’area di collaborazione di lungo periodo fra i nostri Paesi”.

Prima di quello del presidente del Consiglio italiano, è stato trasmesso il videomessaggio della cancelliera Angela Merkel: “La Camera di commercio italo-tedesca ha fatto tanto affinché i nostri due Paesi crescessero assieme”, ha dichiarato. “Oggi per continuare a farlo puntiamo a sostenibilità e digitalizzazione”.

Entrambi i leader parlano guardando al futuro dei due Paesi e dell’Unione europea. Un futuro che inizierà a delinearsi dopo il voto del 26 settembre prossimo con cui i tedeschi sono chiamati a scegliere il successore di Merkel, che dopo 16 anni alla guida della Germania lascia la politica.

Ma se, come scrive Beda Romano, corrispondente da Bruxelles per Il Sole 24 Ore, con la sua uscita di scena l’Italia perde un’alleata in Europa, forse la sua migliore, ecco che la conclusione del discorso di Draghi assume il senso di un grosso auspicio: questo “è un momento molto favorevole per le relazioni tra Italia e Germania”, “dobbiamo rafforzare i nostri meccanismi di cooperazione all’interno dell’Unione europea”.

E così quando parla di “un’Europa più forte dal punto di vista economico, diplomatico e militare” senza citare però l’autonomia strategica sembra lanciare due messaggi. Il primo è rivolto a Washington, dov’è forte il timore che dietro al concetto di autonomia strategica si nascondano sforzi per rendere l’Europa terza rispetto a Occidente e Oriente. Il secondo, invece, ai partner europei: l’Italia di Draghi c’è – in attesa di vedere l’esito del voto tedesco e di quello di aprile per l’Eliseo in cui Emmanuel Macron, il primo sostenitore di una maggiore autonomia strategica europea, si gioca la conferma alla presidenza della Francia.

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