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Green pass e vaccino obbligatorio. L’annuncio di Draghi piace alla sanità privata. Parla De Rango

Il Segretario Nazionale della CIMOP: “Le aggressioni no-vax sono il frutto malato di un circuito creato ad hoc da disinformatia, paure e uso deleterio dei social. Solo pochi anni fa la medesima crociata contro il vaccino Covid era stata messa in piedi contro le normali vaccinazioni”

“Solo chi ha le spalle larghe può prendersi la responsabilità di scelte gravose e complesse, che hanno una rilevanza nelle vite di milioni di persone”.

Lo dice a Formiche.net la dott.ssa Carmela De Rango, Segretario Nazionale della CIMOP (Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata) a proposito delle parole di Mario Draghi sulle nuove iniziative che il governo intraprenderà contro la pandemia. L’obbligo vaccinale non deve spaventarci, osserva, certa chele aggressioni no-vax sono il frutto malato di un circuito creato ad hoc da disinformatia, paure e uso deleterio dei social.

Carmela De Rango

Sì all’obbligo vaccinale e alla terza dose: la decisione di Mario Draghi va nella giusta direzione?

Si tratta di una primizia credo europea, che non deve in alcun modo spaventarci. Anzi, rappresenta a mio avviso la logica conseguenza di una programmazione credibile e scevra da manipolazioni e da sottovalutazioni. Siamo in presenza di una pandemia, che si è abbattuta sulla salute e sull’economia: la scienza, e non la propaganda, ci indica la strada da seguire. Il premier coraggiosamente non ha atteso altre campane, se non il pragmatismo che lo ha caratterizzato anche nei suoi prestigiosi precedenti incarichi.

Gli Stati Uniti sulla terza dose si sono mostrati più prudenti. L’Italia sembra avere fretta e l’ha indicata per i più fragili. Ha ragione?

Non credo che a giocare un ruolo sia la fretta o la prudenza, quanto la consapevolezza che grandi questioni necessitano di grandi prese di posizione. Le varianti rappresentano un problema di non poco conto. E’ come una maratona: conta vincere e così salvare vite umane. Questa è tra l’altro la differenza tra statisti e semplici burocrati. Solo chi ha le spalle larghe può prendersi la responsabilità di scelte gravose e complesse, che hanno una rilevanza nelle vite di milioni di persone, a maggior ragione per quelle categorie di soggetti fragili che nel nostro paese hanno pagato un prezzo elevatissimo. Draghi lo sta facendo, mentre altri speculano con le paure della gente. Su questo aspetto hanno giocato un ruolo deleterio anche le fake news.

Le aggressioni no-vax intanto hanno coinvolto virologi e giornalisti. Già voi medici denunciavate in passato le violenze contro i professionisti della sanità. Avete paura?

Le aggressioni no-vax sono il frutto malato di un circuito creato ad hoc da disinformatia, paure e uso deleterio dei social. Ricordo che solo pochi anni fa la medesima crociata contro il vaccino Covid era stata messa in piedi ad arte contro le normali vaccinazioni, con il risultato che nel nostro paese numerose malattie che si credevano sconfitte avevano fatto nuovamente capolino in alcune scuole. Occorre una massiccia dose di prevenzione socio-culturale, per impedire di foraggiare questo drammatico contenitore dove trovano spazio tutti i pericolosi controsensi. La fiducia nei dati empirici è la base per ragionare su proposte e programmi. Chi abbaia alla luna contribuisce alla non soluzione del problema e alla svalutazione dolosa di tutte le professioni connesse alla scienza. Non dimentichiamo che il Covid nel nostro paese ha fatto vittime anche tra i medici, poco meno di 400. A loro va un pensiero di ringraziamento, sono stati come soldati al fronte in questa assurda guerra. Io stessa l’ho contratto lo scorso anno nella struttura dove opero.

Scuola e ripartenza in sicurezza: i protocolli sono soddisfacenti?

Il modello delle scuole-sentinella proposto dall’Iss è interessante, perché consente di monitorare la circolazione del virus nella scuola primaria e secondaria di primo grado grazie ad una rete di buone prassi. Certo, se poi nel pomeriggio gli stessi bambini vengono condotti in luoghi iper affollati dove la diffusione del virus è più facile, allora si crea un imbarazzante controsenso. Istituzioni e famiglie dovrebbero procedere di pari passo, per non mortificare gli sforzi fatti in questo anno e mezzo da insegnanti e genitori, messi a dura prova da didattica a distanza e dalle conseguenze psicologiche che purtroppo si sono abbattute su moltissimi bambini.

@FDepalo

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