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Green pass obbligatorio, le regole Paese per Paese

In Francia è necessario presentare il certificato per entrare in qualsiasi locale di ristorazione (all’aperto o al chiuso), mentre in Spagna le regole sono decise da ogni regione autonoma. Ecco tutte le informazioni aggiornate sulle varie misure in vigore

Dal 1° luglio è entrato in vigore il Certificato Digitale Covid Europeo, anche chiamato passaporto Covid-19 o Green Pass. L’utilizzo di questo documento è stato approvato dal Parlamento Europeo con 546 voti a favore, 93 contro e 51 astenuti.

Il Green Pass dunque è in vigore in tutti i Paesi membri dell’Unione europea e i Paesi che hanno aderito, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera e più recentemente Ucraina, Turchia e Macedonia del Nord.

L’obiettivo del certificato è facilitare i movimenti dei viaggiatori dentro l’Unione europea, per proteggere la sicurezza e salute della popolazione, e frenare la diffusione del Covid-19.

Le persone che transitano via aerea, marittima o terrestre, devono mostrare il codice QR del certificato (sia di vaccinazione, guarigione o test). Ma non solo, molti Paesi utilizzano il Certificato Digitale Covid Europeo per altri fini, come per esempio l’accesso a locali di ristorazione, cinema o musei.

FRANCIA

In Francia, è richiesto il certificato Covid-19 (Pass Sanitaire), compatibile con il formato EU Digital Covid Certificates (EUDCC), per accedere a tutti gli eventi culturali o ricreativi, tenuti al chiuso o all’aperto, nonché per accedere a musei, cinema, caffè, ristoranti, centri commerciali, ospedali, pensioni e per viaggiare a lunga distanza in aereo, in treno o in autobus. Il documento sarà necessario per le persone dai 12 anni a partire dal 30 settembre, mentre i bambini sotto i 12 anni non hanno bisogno di un certificato Covid-19.

AUSTRIA

In Austria, è richiesto il certificato per accedere agli stabilimenti della “gastronomia notturna” (club di ballo, discoteche, ecc.). Un test PCR negativo, la prova della vaccinazione completa o la prova del recupero negli ultimi 180 giorni sono accettati come prova di basso rischio epidemiologico. A livello regionale però possono essere applicate misure più rigorose.

SPAGNA

Come accade in Spagna, dove le regole sull’utilizzo del green pass sono decise dalle regioni. Le regioni autonome sono le autorità competenti che regolano l’accesso ai luoghi e potrebbero richiedere il certificato dell’Ue per il Covid per accedere a bar e club interni.

GERMANIA

In Germania è in vigore una norma nazionale (detta “delle tre G”) che richiede uno dei seguenti elementi per accedere alle strutture al coperto: prova della vaccinazione, prova di guarigione dal virus o test negativo (un test antigenico rapido effettuato entro 24 ore o un test PCR effettuato entro 48 ore). Questo vale per le visite a strutture al coperto, tra cui ospedali, case di cura, ristoranti e strutture di ristorazione, alberghi e alloggi turistici, eventi e attrazioni, attività sportive e strutture di cura personale come i parrucchieri.

CHI NON LO USA

Tuttavia, Paesi come Ucraina o Bulgaria, non usano il green pass per altri fini oltre gli spostamenti internazionali.

L’Unione europea consiglia di consultare il sito ufficiale Re-Open, dove sono spiegate le regole e le limitazioni Paese per Paese. Re-open fornisce informazioni sulle varie misure in vigore aggiornate frequentemente e disponibili in 24 lingue.

Didier Reynders, commissario europeo per la Giustizia, ha spiegato che “durante quest’estate abbiamo visto che i cittadini possono viaggiare in sicurezza grazie al green pass dell’Ue. Questa è una situazione in cui tutti vincono: i cittadini possono godere del diritto alla libera circolazione e le imprese, così come il settore del trasporto, può cominciare a compensare le perdite degli ultimi mesi”.

Ad oggi hanno aderito al circuito del green pass 42 Paesi – 27 Paesi membri e 15 che non appartengono all’Ue -, confermando l’efficacia di questo documento standard internazionale nella lotta contro il virus.

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