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La relazione speciale tra Italia e Polonia all’Economic Forum di Karpacz

Economia, politica, diplomazia culturale, criptovalute, giornalismo: ai panel del XXX Economic Forum di Karpacz si incontrano leader europei, imprenditori, esperti. Gli interventi di Laura Castelli, Emma Marcegaglia, Enrico Moretti Polegato, Aldo Amati

Continuano incessanti i lavori del XXX Economic Forum di Karpacz, che anche quest’anno hanno visto una presenza importante e qualificata della delegazione italiana. Fra i panelist, dei primi due giorni, la Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che ha ribadito l’importanza del Pnrr e ha sottolineato l’importanza degli scambi commerciali fra Roma e Varsavia. Su tale legame, il nostro ambasciatore Aldo Amati, ha notato:

“La Polonia è realtà economica quanto mai forte e per me è essenziale ribadirlo perché siamo il II partner commerciale della Polonia dopo la Germania in Europa. Abbiamo più di 2500 aziende e uno scambio commerciale di 22 miliardi di euro che è più di tutti i Balcani messi insieme. Sarebbe auspicabile avere una maggiore attenzione politica. Ci stiamo lavorando. Avremo presto qua il Ministro della Difesa, avremo una videoconferenza il 15 settembre fra i due ministri delle infrastrutture, e quindi la relazione si sta evolvendo. Speriamo di portare i due primi ministri insieme, prima della fine dell’anno”.

Il senatore Nazario Pagano, Presidente del Gruppo Interparlamentare Italia Polonia, ha allargato alla diplomazia culturale la collaborazione fra i due Paesi. “C’è anche una base culturale e di storia che unisce i due popoli. Tante vicende storiche lo testimoniano, basti ricordare il caso dell’armata polacca, alla guida del generale Anders, a Montecassino, che ha combattuto per la nostra libertà. Da abruzzese, ricordo anche la Brigata Maiella che si unì ai polacchi. L’economia polacca cresce rapidamente e ora la transizione energetica è un momento fondamentale. Penso al contributo che le nostre imprese possono dare nel superare l’economia basata sul carbone. Noi parlamentari dobbiamo lavorare in questa direzione”.

Laura Castelli, vice ministra dell’Economia, è intervenuta in un panel di ministri della UE sul fisco, ribadendo l’importanza del G20 anche in questo ambito e concludendo sul ruolo del digitale per riformare la burocrazia.

Enrico Moretti Polegato, Presidente di Diadora, ha partecipato al panel intitolato Europe in Search of Leadership. “Il post-COVID deve essere un’occasione per l’Europa di tornare a essere un laboratorio di innovazione economica che generi una crescita sostenibile che tenga conto delle nuove sfide tecnologiche, ambientali e sociali che caratterizzano un mondo sempre più complesso e polarizzato – ha esordito – Questo richiede una leadership responsabile dotata di una visione che le permetta di elaborare e di attuare strategie di sviluppo e dell’empatia necessaria alla comprensione dei bisogni, non solo del mercato, ma anche del contesto sociale nel quale operano. L’inclusività è un strumento fondamentale per evitare le diseguaglianze e per garantire una stabilità sociale che impedisca la tentazione di derive autoritarie.”

Francesco Giubilei, come Presidente della Fondazione Tatarella, ha dichiarato: “Nel corso dell’Economic Forum di Karpacz si è discusso della necessità di intensificare la collaborazione tra i conservatori in Europa sia a livello politico sia culturale. L’occasione è stata la conferenza “Alleanza dei conservatori europei – dichiarazione congiunta” in cui sono intervenuti rappresentanti dei principali partiti conservatori in Europa e personalità del mondo intellettuale e culturale conservatore.

Un importante momento di confronto, riprendendo la dichiarazione congiunta siglata dai partiti e sottolineando la necessità di una comune base valoriale con gli interventi di Zdzisław Krasnodębski, (Member of the European Parliament, Poland), Nicolas Bay (Vice-president of the Identity and Democracy Group in the European Parliament, France), Jorge Buxadé Villalba (Member of the European Parliament, Spain), Ján Figeľ (Member of the Board of the European Institute of Innovation and Technology, Slovakia), George Simion (Member of the Chamber of Deputies, Romania) e David Engels, (Senior Analyst of the Institute for Western Affairs, Belgium). Un’iniziativa portata avanti in Italia in seno all’Ecr dalla delegazione di FdI e in particolare dal lavoro del capo delegazione Carlo Fidanza”, ha dichiarato Giubilei.

Fra gli altri interventi, Luca Steinman, giornalista e analista geopolitico di Limes, che ha moderato una Plenaria di grande rilevanza strategica, alla presenza di rappresentanti della Commissione e di vari governi:

“Molto interessante è stato interrogarsi, qui con i governi,  sugli effetti geopolitici del virus: il covid è globale, ma gli effetti che ha variano da area ad area. Ad esempio, il covid non ha rivoluzionato il sistema delle relazioni internazionali, ma semmai velocizzato dei processi che già erano in atto. Pensiamo all’attacco di Trump alla Cina con l’accusa di aver diffuso il virus. O la Russia che cerca di utilizzare il proprio vaccino per estendere la propria sfera di influenza, e l’Occidente che cerca di fermare questo fenomeno.  Un processo di influenza sul virus non sempre nella direzione dell’inasprimento delle relazioni. Penso al processo di normalizzazione fra alcuni Paesi arabi ed Israele. Con la caduta del petrolio a causa del covid, i Paesi arabi si sono spinti verso la già battuta strada della diversificazione delle loro economie,  per superare la dipendenza dal petrolio e per muoversi in direzione dell’acquisto di nuove tecnologie, di cui è fornitore Israele”.

Anche le criptovalute sono state occasione di confronto, con Pietro Azara, presidente della Associazione Italia 4 Blockchain, che ha dichiarato: “Si va verso un’adozione di massa delle criptovalute e tra qualche anno tutti avremo un nostro wallet così come abbiamo oggi un conto corrente. C’è solo bisogno di tanta informazione e formazione per colmare l’asimmetria informativa che c’è sul mercato: questo è lo scopo principale della nostra associazione”.

Dal globale al locale, Alessandro Ingaria, intervenendo sulla migrazione, ha invece ricordato come “Priero in provincia di Cuneo, nel 2017, è stato uno dei pochi ad attivare l’accoglienza gestita direttamente dal comune, in strutture e con dipendenti pubblici, applicando il principio dell’accoglienza diffusa. La sfida del 2021 è di gestire un corridoio umanitario con le stesse condizioni (pubblico e accoglienza diffusa) per creare una buona pratica che possa essere seguita da molti comuni italiani, soprattutto piccoli e montani. La prospettiva è di ben utilizzare i fondi pubblici dell’accoglienza e contrastare il decremento demografico tramite l’insediamento di persone seguite formate e con la certezza di conseguire il permesso di soggiorno per motivi umanitari”.

Formiche, media partner del Forum, ha preso parte a una discussione sul futuro del giornalismo, attraverso un intervento di Alessio Postiglione, che ha ragionato sulle sfide della polarizzazione indotte dai social media, e su come il giornalismo di qualità possa aiutare le democrazie a superare certi pericolosi effetti legati alle cosiddette camere d’eco.



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