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Ecco perché il Regno Unito punta a un accordo commerciale con gli Usa

Johnson ne parlerà con Biden a cena. Entrare nel circuito di libero scambio potrebbe alleggerire gli effetti della Brexit e, forse, spostare alcuni equilibri commerciali a favore di Londra

Il Regno Unito è intenzionato ad aderire al United States, Mexico, Canada Agreement (Usmca), l’accordo successivo al Nafta per il libero commercio tra Stati Uniti, Messico e Canada. Il primo ministro britannico, Boris Johnson, potrebbe parlarne già a cena al presidente americano, Joe Biden, secondo i quotidiani Financial Times e The Telegraph.

Johnson ha dichiarato che non ci sono molte speranze di garantire il patto di libero scambio con gli Usa prima delle elezioni generali nel Regno Unito previste nel 2024. E, come ricorda l’agenzia Bloomberg, “un accordo commerciale con gli Stati Uniti è stato annunciato come uno dei premi della Brexit, quindi, Johnson è sotto pressione per dimostrare che il più grande sconvolgimento della politica estera britannica in 50 anni sia valsa la pena”.

Il Regno Unito attraversa molte difficoltà dopo il divorzio dall’Unione europea. Dagli scafali dei supermercati vuoti all’aumento di prezzi tassati, alcuni settori economici patiscono l’uscita di Londra dall’Europa, e sembra urgente siglare nuove alleanze commerciali per alleggerire il mercato e compensare le perdite.

L’America del Nord si presenta come l’opzione più logica, giacché i britannici contano con accordi di libero commercio con il Messico e il Canada. Tuttavia, Johnson sa che dovrà muoversi con cautela. “Rispetto a un trattato di libero commercio con gli Stati Uniti, la verità è che Joe Biden ha molti pesci da friggere – ha dichiarato il premier britannico –. Lui ha un enorme piano di infrastruttura. Vogliamo un accordo commerciale, ma voglio un grande accordo commerciale”.

Il Regno Unito è la quinta economia più grande al mondo, con circa 2,9 trilioni di dollari. L’adesione al Usmca aggiungerebbe 11% alla crescita economica. Il Pil totale dell’associazione sarebbe di 28 trilioni di dollari, mentre l’Ue è di 16 trilioni di dollari e la Cina 15 trilioni di dollari.

Per il Messico, il Regno Unito è il 16° socio commerciale e uno dei sei più grandi investitori nel Paese, come ricorda in un’editoriale il sito messicano El Economista: “Tra il 1999 e il 2020, gli investimenti stranieri diretti britannici rappresentavano poco più di 15 miliardi di dollari, principalmente nei settori bancario, energia e tecnologie dell’informazione”.

E come funzionerà l’accordo allargato al Regno Unito? Si manterrebbero le regole firmate a dicembre del 2018 e a luglio dell’anno scorso. “Possiamo immaginare uno scenario dove si rafforza la centralità degli Stati Uniti – conclude El Economista –. Loro hanno un Pil di 21 trilioni di dollari e rappresentano un mercato al quale tutti vogliono accedere. È difficile, quasi impossibile che si passi a una nuova interazione dove Canada e Messico possano contare sul Regno Unito come un alleato significativo per fare di contrappeso agli Usa. È difficile, ma con i britannici non si sa mai… e neanche con gli Stati Uniti”.

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