Ricordano da vicino i cugini americani di QAnon, consumano e diffondono disinformazione su Telegram, flirtano con l’estrema destra di AfD (e viceversa). Ecco chi sono i “pensatori laterali” tedeschi e che impatto possono avere sulle elezioni del Bundestag domenica prossima
Sabato scorso un giovane commesso in una stazione di servizio della Germania occidentale è stato ucciso. A sparagli è stato un quarantanovenne locale, poi arrestato, perché non avendo la mascherina si era visto rifiutare il servizio. Durante la custodia l’uomo ha espresso opinioni antivacciniste e contrarie alle restrizioni anti-Covid. Dal telefono seguiva personalità di estrema destra e diversi canali Querdenken (“pensiero laterale”).
L’evento è stato condannato dai tre candidati favoriti alle elezioni di domenica prossima, su cui incombe l’ombra della disinformazione online. Nel solito mix tossico di contenuti – falsità su Covid-19 e pandemia, retorica estremista e violenta e teorie complottiste più o meno contorte – spiccano dei post dal sapore vagamente trumpiano che spiegano come il voto sia già stato truccato dai padroni del mondo.
Già si sapeva che la Germania non fosse immune a questo tipo di disinformazione. A marzo 2021 una protesta globale anti-lockdown è partita dagli ultrà anti-sistema tedeschi, quelli che oggi si fanno chiamare Querdenker (“pensatore laterale”) e sono assai sovrapponibili ai cultisti di QAnon.
La novità sta nel medium. Nell’ultimo anno le piattaforme social più comuni sono diventate più efficienti nel limitare la disinformazione (specie quella relativa al Covid) ed eliminarne le fonti, specie in seguito agli eventi di Capitol Hill. Questo ha comportato una migrazione di massa dei canali complottisti su Telegram, l’app di messaggistica votata alla privacy e quasi priva di moderazione. Telegram è la “culla” da cui provengono i contenuti Querdenken.
La Germania si è dotata di una delle leggi di moderazione dei contenuti più dure al mondo, NetzDG, che impongono alle piattaforme pubbliche di monitorare, cancellare e mandare proattivamente alle forze dell’ordine i contenuti illegali. Telegram non lo fa perché si presenta come un’app di messaggistica privata, non dissimile da WhatsApp – anche se è difficile definire “private” delle chat di gruppo da 200.000 membri.
Oggi i canali Telegram Querdenken (in lingua tedesca) raggiungono 1,5 milioni di persone sparse tra Germania, Austria e Svizzera, secondo gli analisti di Logically. Ma non è inusuale che i contenuti filtrino altrove. Politico Europe riporta che una notizia falsa – secondo cui la candidata dei Verdi Annalena Baerbock voleva bandire gli animali da compagnia – è circolata così tanto da finire nei media mainstream.
Uno studio di Avaaz stima che le figure più danneggiate dalla disinformazione siano la stessa Baerbock (l’oggetto del 25% dei contenuti Querdenken) assieme alla cancelliera uscente Angela Merkel (13%) e il suo candidato della CDU, Armin Laschet (10%). Il fenomeno è parallelo al movimento americano QAnon, connesso sia agli ambienti antivaccinisti che a quelli dell’ultradestra nazionalista, dove gli accoliti ravvisano nell’ala progressista e nell’establishment politico la presenza dell’oscura élite da combattere.
Queste congiunture ben si prestano per essere sfruttate a fini politici. Come una grossa parte dei repubblicani statunitensi capitanati dall’ex presidente Donald Trump, anche diversi membri del partito tedesco di estrema destra AfD hanno adottato posizioni no-vax e teorie cospirazioniste. Quando AfD ha perso punti alle regionali in Sassonia-Anhalt, la risposta del partito (prima e dopo il voto) è stata trumpiana: le elezioni erano truccate. Da chi? E via, parte la spiegazione che dal broglio arriva fino al presunto Deep State.
Tra i contenuti più virali è emerso un audio falso, registrato da un esponente di AfD, che spiegava come Baerbock fosse stata prescelta da Merkel già ad aprile. Josef Holnburger, co-direttore del Centre for Monitoring, Analysis and Strategy, ha detto al Financial Times che questo audio è stato condiviso oltre 750.000 volte solamente su Telegram.
“Le persone continuano a non prendere sul serio Internet. L’odio digitale può avere conseguenze nel mondo reale”, ha detto l’altro direttore del CMAS, Pia Lamberty, a Politico. Sono le micce come queste che hanno portato alla protesta anti-lockdown del 30 agosto 2020 (organizzata dal gruppo “Querdenken 711”) dove un variegato corteo di manifestanti, tra cui scettici sulla pandemia e ipernazionalisti, ha partorito un tentato assalto al Reichstag e 300 arresti.
Gli studiosi avvertono da tempo dell’esistenza di un confine poroso tra gli ambienti complottisti e l’estrema destra. Le autorità tedesche, dal canto loro, ritengono che la sfera anti-sistema rappresenti un fertile terreno di reclutamento per i neonazisti. La minaccia – che va ben oltre alle prossime elezioni – è sistemica; come negli Stati Uniti si rischia la completa alienazione di una parte sempre più grande della popolazione, una potenziale e massiccia erosione nella fiducia nelle istituzioni democratiche nel cuore d’Europa.