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Dona e ti sarà dato. Ultimo scandalo (russo) alla Corona britannica

Il direttore della fondazione del Principe Carlo costretto alle dimissioni dopo avere accettato centinaia di migliaia di dollari da un banchiere russo che voleva in cambio la cittadinanza britannica. Con tanto di ringraziamento da parte del futuro Re. Ma questo non è l’unico caso…

Non c’è fine agli scandali che sconvolgono la Corona britannica. Questa volta nel mirino c’è la Prince’s Foundation, fondazione creata dal principe Carlo. Il direttore dell’organizzazione, Douglas Connell, è stato costretto a dimettersi dopo le ultime rivelazioni del caso.

Secondo il quotidiano Sunday Times, la Prince’s Foundation, con sede in Scozia, aveva ricevuto 100.000 sterline, ma il comitato etico respinse la donazione in seguito alla preoccupazione sull’origine dei fondi.

Infatti, il Scottish Charity Regulator, organismo indipendente che regola le attività delle organizzazioni benefiche in Scozia, aveva deciso di aprire un’indagine dopo la pubblicazione di alcuni articoli in cui si diceva che il principe di Galles ringraziava il banchiere russo Dmitry Leus per avere donato più di 500.000 sterline alla fondazione l’anno scorso. Nella lettera, il principe Carlo suggeriva di incontrare il donatore dopo l’allentamento delle misure anti- Covid 19. Si presume che, in cambio della donazione, Leus voleva agevolazioni per ottenere la cittadinanza britannica.

Il direttore dimissionario della fondazione, Douglas Connell, si è detto “sorpreso e costernato per le informazioni della stampa che su presunte attività disoneste dentro e fuori della fondazione […] Né io né gli altri membri del consiglio di amministrazione eravamo a conoscenza di tali attività, per cui abbiamo avviato un’indagine rigorosa e indipendente”.

“La mia opinione è che la persona che presiede qualsiasi organizzazione dovrebbe assumersi la responsabilità se sembra che all’interno di essa possano aver avuto luogo gravi illeciti – ha concluso -. Credo che la linea d’azione corretta sia che il presidente accetti tale responsabilità e si dimetta dal ruolo. Ecco perché oggi mi dimetto da presidente della Prince’s Foundation”.

Questa però non è l’unica ombra sulle donazioni della fondazione del futuro Re del Regno Unito. Dieci giorni fa, un assistente di vecchia data di Carlo si è dimesso “temporaneamente” dall’incarico dopo l’inizio di un’altra indagine che riguarda un imprenditore saudita.

Michael Fawcett, amministratore delegato della fondazione, avrebbe usato la propria influenza per aiutare l’imprenditore saudita Mahfouz Marei Mubarak bin Mahfouz, donatore delle organizzazioni benefiche della monarchia britannica, secondo il Sunday Times e il Mail on Sunday.

Mahfouz avrebbe ricevuto un CBE (Commander of the Order of the British Empire, ndr) da Carlo in una cerimonia privata nel 2016, secondo il Sunday Times, dopo aver pagato “decine di migliaia di sterline a faccendieri legati al principe che gli avevano detto che potevano assicurarsi l’onore”.

Una portavoce della Prince’s Foundation ha dichiarato a Sky News che le accuse si stanno prendendo “molto sul serio”, con un’indagine e una revisione indipendente in corso da parte di un contabile forense esterno. Allo stesso tempo, il ministero degli Esteri britannico ha affermato che tutte le nomine onorifiche sono soggette allo “stesso esame rigoroso e controlli di integrità per valutare i meriti di ciascun caso”.

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