Un augurio esteso a tutti i docenti che sono alle prese con le riunioni, i Collegi, i Dipartimenti: non sterile burocrazia, ma incontri di persone unite dal desiderio di pensare, di progettare, di ideare percorsi di apprendimento rivolti ai giovani che saranno loro affidati nelle classi, in uno scambio intergenerazionale di cultura e di valori. La lettera di Suor Anna Monia Alfieri
La scuola riparte. Ed è un dato di fatto. Bando alla nostalgia per il tempo delle vacanze: è ora di ripartire e di impegnarsi. E alla grande! Negli ultimi 19 mesi di lockdown in tanti sono scesi in campo per voi. Negli ultimi mesi, ancora più alacremente, tutti abbiamo lavorato, perché lo slogan “scuola in presenza” non rimanesse solo uno slogan ma divenisse una realtà.
Noi adulti abbiamo rinnovato la consapevolezza che la scuola è il luogo del sapere, il luogo dove gli studenti sviluppano la capacità di riflettere. A scuola non si imparano nozioni, ma si apprende ad argomentare, a vivere in una necessaria dimensione relazionale. Ecco che, allora, si ritorna a puntare la sveglia, a preparare lo zaino, i libri, a spuntare le materie del giorno, ritorna l’emozione di una interrogazione, di una verifica impegnativa. Si ritorna alla normalità.
Penso a voi e vorrei che viveste l’emozione dell’inizio di un nuovo anno scolastico, con tutte le attese che ognuno di noi porta nel cuore. A tutti e a ciascuno: buon anno, nella gioia di apprendere contenuti sodi, nel desiderio di intessere relazioni sane! Ecco il cuore dell’educazione… In una buona scuola pubblica, statale o paritaria!
Un augurio esteso a tutti i docenti che sono alle prese con le riunioni, i Collegi, i Dipartimenti: non sterile burocrazia, ma incontri di persone unite dal desiderio di pensare, di progettare, di ideare percorsi di apprendimento rivolti ai giovani che saranno loro affidati nelle classi, in uno scambio intergenerazionale di cultura e di valori.
Un pensiero va ai genitori, nella consapevolezza che la responsabilità educativa, per essere esercitata, ha bisogno di libertà. Ma è sempre responsabilità: quindi domanda adulti dalla volontà formata e solida. Quanto bisogno abbiamo di adulti veramente tali! Mi auguro che la ripartenza della scuola sia per tutti un appello per una scuola più giusta e più equa: questo dipenderà dalla nostra capacità di chiedere il completamento del percorso “autonomia, parità e libertà di scelta educativa”. I cittadini si riscoprono così più liberi, perché si riscopre un valore: il senso civico, al servizio del bene di tutti. Un valore, quello del senso civico, che solo la scuola in presenza può contribuire a farlo diventare realtà di tutti i giorni.
In questi tempi di ripartenza, mi ritorna spesso alla mente quel brano del Vangelo in cui Gesù invita i discepoli affaticati, dopo gli affanni di una pesca infruttuosa, a gettare nuovamente le reti. Pietro, nella cui umanità ciascuno di noi si può riflettere, seppur anche lui allo stremo delle forze, risponde al Maestro: per totam noctem laborantes nihil cepimus, in verbo autem tuo laxabo retia. Ecco, tutti noi abbiamo faticato a lungo: ora è il tempo di gettare le reti in mare e raccogliere una pesca abbondante fatta di cultura, impegno, buona volontà, desiderio di essere utili alla società.