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Lo Spazio per il futuro della Terra. Colao e Saccoccia aprono il G20

Vittorio Colao: “Vogliamo rafforzare la collaborazione con i partner per affrontare al meglio le sfide future”. Giorgio Saccoccia: “L’economia spaziale produce ricchezza e crea benessere diffuso”. Il nuovo delegato per lo Spazio e il presidente dell’Asi hanno aperto oggi a Roma il “G20 Space economy leaders meeting 2021”. Obiettivi e agenda per fare del settore un volàno della ripresa economica

Lo Spazio è atterrato al G20. Oggi, presso la sua sede romana, l’Agenzia spaziale italiana (Asi) ha riunito i vertici degli enti spaziali dei venti Paesi più industrializzati del mondo, organismi internazionali  e industrie del settore al “G20 Space economy leaders meeting 2021”. A fare gli onori di casa il presidente Giorgio Saccoccia, affiancato per l’occasione dal ministro Vittorio Colao, alla prima uscita internazionale in veste di delegato per lo Spazio, dopo l’assegnazione di fine agosto da parte del premier Mario Draghi. L’obiettivo è fare diventare lo Spazio uno dei temi permanenti del G20.

GLI OBIETTIVI

Tale obiettivo (ci aveva spiegato in un’intervista esclusiva Saccoccia) trova più forza con i tre dossier intorno cui si esplica la presidenza italiana: “People, Planet, Prosperity”. Difatti, ha detto oggi il presidente dell’Asi aprendo i lavori, “l’economia spaziale non solo produce ricchezza, ma crea benessere diffuso; le tecnologie spaziali possono colmare le disuguaglianze, prevenire i conflitti, aiutare a mantenere la pace e la stabilità”. Da qui l’intenzione di sensibilizzare i venti grandi del mondo sui temi dello Spazio, con un meeting andato in scena per la prima volta lo scorso anno, su iniziativa della presidenza saudita. “Vogliamo fare un passo avanti rispetto a quello che è stato fatto lo scorso anno – ha detto Colao – rafforzare la collaborazione nel settore spaziale con i partner per affrontare al meglio le sfide future”. E così l’incontro si tiene con una prima giornata (oggi) dedicata ai vertici delle istituzioni, e una seconda (domani, con Fondazione Leonardo – Civiltà della macchine) all’industria di settore. Tra i contributi odierni anche quello di Simonetta Di Pippo, astrofisica italiana, direttrice dell’Unoosa, l’ufficio dell’Onu per lo Spazio.

LE TRE SFIDE PER LO SPAZIO GLOBALE

Con l’appuntamento odierno si punta a rilanciare il confronto nella comunità internazionale anche sui temi più spinosi. “Abbiamo tre sfide da affrontare nel prossimo futuro”, ha sintetizzato Colao. Primo, “stabilire le linee guida per il traffico satellitare, per contribuire a un uso sostenibile dello spazio”. Secondo, “l’impatto che le attività spaziali hanno sull’ambiente con particolare attenzione rivolta ai detriti spaziali”. Terzo, “regolamentare il settore dell’esplorazione e della colonizzazione spaziale”. L’Italia, ha detto il ministro, sceglie di affrontare “insieme queste sfide attraverso una collaborazione solida nel tempo soprattutto con i Paesi in via di sviluppo” e di “supportare i programmi nazionali internazionali”. D’altra parte, “stiamo aprendo nuove frontiere dell’esplorazione spaziale della ricerca e della tecnologia -e i Paesi del G20 devono promuovere un comportamento responsabile, una visione comune che sostenga le best practice nel settore spaziale. Solo così potremo proteggere l’ambiente e sostenere lo sviluppo nel lungo periodo”.

L’AGENDA DEL G20

“La trilogia del G20: Persone, Pianeta e Prosperità scelta dall’Italia come tema di questa edizione stabilisce una chiara priorità per la comunità del G20, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile”, ha spiegato Saccoccia. “Crediamo che le attività spaziali giocheranno un ruolo chiave negli anni a venire per rafforzare le fondamenta di questi tre pilastri essenziali”. Dunque, ha aggiunto, “facciamo da ambasciatori per lo Spazio anche dei Paesi in via di sviluppo ed emergenti che, magari, non hanno ancora avuto la possibilità di cogliere le potenzialità di questo settore per costruire un futuro sostenibile”.

SPACE FOR PEOPLE…

“Gli esseri umani utilizzano sempre più le tecnologie spaziali nella loro vita quotidiana per viaggiare, proteggersi, monitorare il proprio ambiente, colmare le distanze remote, facilitare l’istruzione e la salute a distanza”, ha notato Saccoccia. “La pandemia di Covid-19 ha contribuito ad ampliare la nostra consapevolezza su come le tecnologie spaziali e le applicazioni e i servizi spaziali possono aiutarci a comprendere meglio i problemi di salute esistenti tra le nostre popolazioni e ad affrontarli”. Dunque, “grazie ai satelliti, gli specialisti nei centri urbani possono fornire rapidamente consulenza medica agli operatori sanitari in aree remote, applicare la telemedicina e fornire istruzione online”.

… FOR PLANET…

E per il Pianeta? “Dopo aver osservato la nostra Terra dallo Spazio, i nostri astronauti ci raccontano la sua fragilità; con i loro occhi tecnologici, i satelliti per l’osservazione della Terra producono dati preziosi per monitorare e mappare il territorio, le aree costiere e le risorse naturali, contribuendo alle attività primarie, alla pianificazione delle infrastrutture e alla gestione delle risorse”, ha spiegato il presidente dell’Asi. Da qui la convinzione che il futuro del Pianeta passi anche dalle capacità spaziali, tema da legare all’altro grande appuntamento dell’anno a (co)presidenza italiana: la Cop26. “Il Regno Unito e l’Italia sono impegnati a porre il cambiamento climatico e l’inversione della perdita di biodiversità al centro dell’agenda multilaterale; la comunità spaziale italiana – ha notato Saccoccia – lavorerà con i partner internazionali per sostenere una ripresa verde e resiliente che promuova crescita e occupazione sostenibili, anche per aiutare coloro che sono più vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici”.

… FOR PROSPERITY

E poi c’è lo Spazio per la Prosperità. “La Space economy genera investimenti pari a 447 miliardi di dollari; il settore è cresciuto del 4,4% nel 2020 e ci aspettiamo che arrivi a 1 trilione di dollari nei prossimi dieci anni”, ha detto il ministro Colao. “Il valore dei dati e della tecnologia spaziali – gli ha fatto eco Saccoccia – non è mai stato così cruciale come oggi, con gli effetti della pandemia che continuano a sconvolgere le società e le economie di tutto il mondo; i responsabili politici si stanno rivolgendo alla scienza, ai dati e alle tecnologie per guidarli in decisioni e azioni difficili; le agenzie spaziali stanno sfruttando le loro risorse spaziali uniche per supportare le sfide globali”. Ora, ha concluso “la democratizzazione dell’uso delle tecnologie e dei servizi spaziali in modo inclusivo e sostenibile può fare la differenza tra i diversi modelli economici”.

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