Roma crocevia di spie, Guerra fredda, intrighi fra canoniche e segreterie di partito. “Il Tesoriere” (Mondadori), il nuovo romanzo di Gianluca Calvosa, è una storia di ieri che racconta molto di oggi. La recensione di Maria Antonietta Calabrò
Rileggere la storia d’Italia attraverso un romanzo e attraverso il flusso dei soldi. Adesso si può grazie a “Il tesoriere” (Mondadori), prova di esordio di Gianluca Calvosa.
Utile per chi quella storia che inizia dopo la Seconda Guerra mondiale la conosce. Utile per chi non la conosce a partire dai Millennials. Ma anche strumento (con quella libertà dei romanzi per cui “qualsiasi analogia con fatti, luoghi e persone, vive o scomparse, è assolutamente casuale”) magari per interpretare il futuro che è già cominciato.
Visto che indubbiamente il mondo è entrato in una nuova Guerra fredda. Non più contro l’Urss ma contro la Cina. Roma, come allora, al centro della linea di faglia, con L’Italia e il Vaticano (nel romanzo ambientato tra il ‘72 e il ‘76 la CIA, il KGB o IOR , un riconoscibilissimo Marcinkus, le Brigate rosse, il progetto di rapire Aldo Moro, un fiume di soldi che arrivava da Mosca). Oggi, con gli accordi commerciali della “Belt and road” e l’adesione della Santa sede all’accordo sia pure provvisorio per la nomina dei vescovi.
Nel frattempo la Brexit ci ha riportati all’Italia e all’Europa degli anni ‘70 e ‘80. Infatti oggi come allora l’Europa, con l’uscita di Londra, è sganciata totalmente da UKUSA, con i conseguenti problemi di sicurezza. Ma l’Italia, in parte, a livello tecnico, c’è stata sempre in qualche dentro, grazie alla cosiddetta “antenna Martini”, dal nome dell’ammiraglio Fulvio Martini, capo del Sismi (predecessore dell’AISE) uno dei principali protagonisti della Guerra fredda.
Senza quell’antenna a Cerveteri UKUSA non avrebbe potuto trasmettere dalla Norvegia a Cipro fino in Australia nel sistema dei Five Eyes cui oppurtunamente Enrico Borghi ( membro pd del Copasir) ha chiesto, adesso che ce n’è l’opportunità, di unire l’Italia.
Per questo ”Il tesoriere” ( Mondadori ) è da leggere non solo in un’ottica storica. Con un suggerimento a Calvosa per un suo prossimo romanzo: se esiste, chi è oggi il nuovo “tesoriere”?