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Figli disabili, arriva l’assegno per genitori disoccupati o monoreddito

Dal 1 gennaio 2022 inizierà l’erogazione dell’assegno mensile in favore dei genitori disoccupati o monoreddito. Ecco i dettagli

Il Presidente di Istat Giancarlo Blangiardo in audizione recente ha segnalato che i nuclei familiari dei cittadini disabili sono così composti: il 29% delle persone con disabilità vive sola, il 27,4% con il coniuge, il 16,2% con il coniuge e i figli, il 7,4% con i figli e senza coniuge, circa il 9% con uno o entrambi i genitori, il restante 11% circa vive in altre tipologie di nucleo familiare.

È stato firmato il 15 ottobre dal Ministero del lavoro il decreto che attua la misura prevista dalla legge di bilancio 2021 (comma 365 dell’Art. 1 della legge 30 dicembre 2020, n. 178), la quale stabilisce che “alle madri disoccupate o monoreddito facenti parte di nuclei familiari monoparentali con figli a carico aventi una disabilità riconosciuta in misura non inferiore al 60%, è concesso un contributo mensile nella misura massima di 500 euro netti, per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023. A tale fine è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023 che costituisce limite massimo di spesa”.

Ecco come funziona e quali sono i requisiti per accedere a questa nuova prestazione che attua, dopo quasi un anno, la misura introdotta dalla scorsa Legge di Bilancio. La prestazione, per ora prevista fino al 2023, va da un minimo di 150 fino ad un massimo di 500 euro e verrà erogata dall’INPS ogni mese per un anno intero su domanda del genitore. Passati i 12 mesi la richiesta dovrà essere presentata nuovamente per l’anno successivo. Tra le novità contenute nella manovra dello scorso anno c’è il contributo previsto per i genitori disoccupati o monoreddito con figli con disabilità.

La misura, rimasta in standby fino a ora, entrerà finalmente in vigore da gennaio dell’anno prossimo, così come disposto dal decreto adottato il 15 ottobre. Il provvedimento, sebbene non sia ancora in Gazzetta Ufficiale, è allegato al comunicato stampa con cui il Ministero ne ha annunciato la firma.

L’assegno mensile sarà riconosciuto ai genitori con figli colpiti da una disabilità certificata che presentano i seguenti requisiti: essere residente in Italia, disporre di un valore ISEE in corso di validità non superiore a 3.000 euro. In caso di figlio minorenne l’indicatore verrà calcolato in base alle regole meno stringenti dell’art. 7 del DPCM n. 150/2013.

Parimenti, l’assegno potrà andare a chi è disoccupato, monoreddito o facente parte di un nucleo familiare monoparentale. Nello specifico: per disoccupato si intende la persona priva di impiego o con un reddito da lavoro inferiore a 8.145 se dipendente o a 4.800 se autonomo; per monoreddito si intende una persona che ricava tutti il suo guadagno solo dall’attività lavorativa, sia pure prestata in favore di più datori di lavoro, o che percepisce un trattamento pensionistico assistenziale.

Si prescinde, in ogni caso, dall’eventuale proprietà della casa di abitazione; per nucleo familiare monoparentale si intende una famiglia con un solo genitore. I figli a carico, specifica il decreto, sono coloro che non essendo economicamente indipendenti continuano ad essere di fatto mantenuti dal genitore. Una situazione che per legge si verifica quando ricorrono le seguenti circostanze: il figlio che non ha compiuto 24 anni deve avere un reddito annuo inferiore a 4.000 euro; il figlio che ha un età superiore ai 24 anni deve avere un reddito annuo non superiore a 2.840,51 euro.

L’Inps rilascerà prossimamente la procedura telematica per presentare la domanda e fornirà tutte le istruzioni per la sua compilazione e per il suo inoltro.Il decreto attuativo, però, anticipa alcune indicazioni operative. In particolare, alla richiesta dovrà essere allegata un’autodichiarazione con cui il genitore interessato attesti di essere in possesso di tutti i requisiti richiesti. Qualora però le risorse messe a disposizione per finanziare la misura – 5 milioni di euro all’anno fino al 2023 – risultassero insufficienti per coprire tutte le domande presentate, si darà priorità ai richiedenti con Isee più basso.

Ancora, il decreto attuativo dispone, a parità di reddito Isee, la seguente “graduatoria di priorità” nel caso i fondi non possano coprire tutte le domande. Le prime ad essere favorite saranno le famiglie con minori non autosufficienti; le seconde saranno le famiglie con figli con disabilità grave; le ultime le famiglie con figli con disabilità di grado medio. Una volta ottenuto il riconoscimento, l’assegno verrà erogato dall’Inps ogni mese per un importo pari a 150 euro. Qualora i figli disabili siano due o più, il valore della prestazione sarà rispettivamente di 300 e 500 euro mensili.

Il diritto al contributo si perde qualora vengano meno sia i requisiti sopra elencati (disoccupazione, monogenitorialità etc…) sia per le cause seguenti: decesso del figlio; affidamento del figlio a terzi; decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale. Il genitore dovrà comunicare immediatamente il sopraggiungere di questi eventi e la prestazione verrà interrotta dal mese successivo alla comunicazione. Se all’esito di controlli l’Istituto riscontrerà irregolarità in tal senso, l’erogazione del contributo verrà interrotta e dovranno essere restituite tutte le quote indebitamente ricevute. Infine, in caso di ricovero del figlio, il genitore dovrà ugualmente darne comunicazione a INPS che sospenderà l’assegno per tutto il periodo corrispondente al ricovero.



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