Il Copasir ha audito oggi il professor Paolo Savona, presidente della Consob. Nel corso dell’audizione durata oltre un’ora, ha comunicato il presidente Adolfo Urso, sentore di Fratelli d’Italia, si è in primo luogo posta l’attenzione sull’assetto del sistema bancario italiano, anche in riferimento alla presenza di partecipazioni di capitali stranieri, e sulla efficacia dei meccanismi di monitoraggio e vigilanza rafforzati anche in seguito all’impulso prodotto dalla relazione al Parlamento resa dal Copasir a conclusione della indagine conoscitiva sulla tutela degli asset strategici nazionali nei settori bancario e assicurativo, approvata nel novembre 2020. Ciò alla luce pure dei processi in corso volti anche ad un’ulteriore crescita dimensionale in una realtà che ha attraversato già processi di aggregazione e fusioni, con livelli significativi di capitalizzazione.
LA RELAZIONE
Il documento conclusivo dell’indagine (affidato al deputato Enrico Borghi e al senatore Francesco Castiello) conteneva anche due appendici sulle penetrazioni russa e cinese. Su questa materia, “il Comitato ha segnalato di voler proseguire la propria attività di monitoraggio delle operazioni di acquisizione e accorpamento che coinvolgano i principali istituti bancari e assicurativi del Paese, nella convinzione che la tutela della sicurezza e degli interessi nazionali, nell’attuale contesto globale si debba perseguire anche sul terreno delle strategie economiche e finanziarie”, si legge nella relazione.
IL RAPPORTO MEDIOBANCA-GENERALI
Nel corso dell’audizione di Savona, si è esaminato anche il rapporto tra Mediobanca e Generali con riferimento alla ipotesi che si possano configurare le condizioni per un ingresso di capitali stranieri in realtà che costituiscono importanti asset strategici per il nostro Paese. A tal proposito si è anche esaminata l’opportunità di un aggiornamento della disciplina legislativa che regola la materia, con elementi che il Copasir approfondirà anche in successive riunioni. È di fine settembre la notizia dell’assist francese a Mediobanca: è Bnp-Paribas la controparte del prestito titoli che ha permesso all’istituto guidato da Alberto Nagel di aumentare al 17,2% i suoi diritti di voto in Generali in vista dell’assemblea che la prossima primavera dovrà rinnovare il consiglio: in scadenza c’è anche l’amministratore delegato Philippe Donnet.
L’AFFARE BORSA-EURONEXT
Infine, aggiunge la nota diffusa, ci si è soffermati sull’esame dell’acquisizione di Borsa Italiana da parte del consorzio francese Euronext e dell’avanzamento del relativo Piano di integrazione e sviluppo la cui attuazione è elemento fondamentale per garantire autonomia ed efficienza al sistema. Il Comitato continuerà a seguire l’evolversi del processo di integrazione e delle sue ricadute sul sistema finanziario del Paese, ha assicurato il presidente Urso. Proprio di Urso è una mozione presentata al Senato a marzo, e ancora aperta, che impegna il governo Draghi a “evitare tagli e razionalizzazioni”, ad “assicurarsi che non siano previsti veti e clausole volti a escludere che al vertice di Euronext siano nominati amministratori delegati di nazionalità italiana e anzi vi sia la possibilità di creare un’alternanza” e ad “assumere tutte le iniziative di competenza necessarie per preservare la sovranità economica e la stabilità finanziaria dell’Italia, dei nostri titoli pubblici e la sicurezza degli asset strategici, anche attraverso il corretto e tempestivo utilizzo delle norme sul golden power”.