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CPhI Worldwide, il mondo della farmaceutica si dà appuntamento a Milano

Dal 9 all’11 novembre 2021 alla Fiera di Milano si terrà l’evento mondiale più grande dedicato all’industria farmaceutica e chimico-farmaceutica. A presentarlo oggi Letizia Moratti (Regione Lombardia), Luca Palermo (Fiera Milano), Paolo Russolo (Federchimica Aschimfarma), Giorgio Bruno, (Cdmo), Andrea Costa (sottosegretario alla Salute) e Sergio Dompé (Assolombarda, B20)

Il più grande evento mondiale dedicato all’industria farmaceutica e chimico-farmaceutica avrà luogo alla Fiera di Milano, nel centro espositivo di Rho, dal 9 all’11 novembre 2021.

Sergio Luciano, Paolo Russolo, Andrea Costa, Luca Palermo, Giorgio Bruno,
Sergio Dompé

La notizia è stata comunicata oggi, attraverso una conferenza stampa organizzata in Assolombarda da Farmindustria, e nella quale sono intervenuti Letizia Moratti (vicepresidente e assessore al Welfare Regione Lombardia) Luca Palermo (amministratore delegato e direttore generale Fiera Milano), Paolo Russolo, (presidente Federchimica Aschimfarma), Giorgio Bruno, (presidente del Gruppo Cdmo-Specialisti della manifattura farmaceutica di Farmindustria) e Andrea Costa (sottosegretario di Stato al ministero della Salute).

Oltre a sottolineare l’importanza strategica dell’evento per Milano e la Lombardia, posto che si tratta di un riferimento fieristico fondamentale per l’industria farmaceutica globale, gli interventi hanno presentato l’enorme potenziale di networking, di new business, di trasferimento di idee, innovazioni, convergenze e condivisioni di percorsi di crescita integrata.

Nell’ambito CPhI Worldwide, dove vengono presentate sia le molecole sia i prodotti finiti, la ricerca del futuro, infatti, ritroverà un suo orientamento originale e le scelte strategiche di piccoli e grandi attori del mondo del farmaco verranno ricalibrate sulla base delle nuove sfide e a partire dai nuovi traguardi.

Orhan Caglayan, brand director di CPhI Worldwide, ha affermato che dopo la battuta d’arresto della pandemia “le aziende farmaceutiche e biotecnologiche hanno ripreso a pianificare le loro attività sul lungo periodo e sono alla ricerca costante di partner secondari, terziari e persino quaternari. Per la community Cdmo (aziende che sviluppano e producono farmaci “per conto” delle grandi multinazionali), la fornitura di vaccini, unita a una ripresa degli investimenti nella pipeline di sviluppo, indica che i prossimi 12 mesi saranno probabilmente i più redditizi in termini di incontro di nuovi clienti anche per i piccoli player”.

Il settore farmaceutico, come ha ricordato Giorgio Bruno, è un comparto che in Italia vale oltre 34 miliardi di euro, grazie anche a un export crescente (+74% tra il 2015 e il 2020, rispetto al 48% della media Ue) e la Lombardia è la prima regione farmaceutica per presenza industriale, con oltre 100 aziende, 24.000 addetti diretti e oltre 28 mila nell’indotto. Dopo i saluti istituzionali di Sergio Dompé (vicepresidente Assolombarda con delega alle Life Science e chair della task force B20), nei quali è stato ricordato che “lo stesso Mario Draghi, in qualità di Chair del G20, ha pochi giorni fa sottolineato l’importanza della cooperazione tra governi e imprese per garantire la salute dei cittadini”, e quelli di Diana Bracco (componente del comitato esecutivo di Fondazione Fiera Milano), si è a lungo messo in risalto come la ripartenza, e quindi un utilizzo efficace e lungimirante del Pnrr, non sia in alcun modo possibile a prescindere da un serio, mirato e consistente investimento nella ricerca farmacologica.

La salute infatti è un valore, anche economico, che ha bisogno di essere considerato sempre complessivamente. L’on. Costa ha affermato in questo senso: “Investire in ricerca significa migliorare la salute e l’aspettativa di vita dei cittadini, attrarre nuove risorse e talenti per lo sviluppo economico e sociale del Paese. Le conoscenze che accumuliamo oggi saranno alla base dei nuovi farmaci approvati fra 10-20 anni. La creazione di una massa critica di competenze sarà alla base di un ecosistema integrato e sinergico che, valorizzando tutti gli attori coinvolti – pubblico, privato, terzo settore, volontariato e settore farmaceutico – sarà in grado di rafforzare il nostro Sistema Sanitario e renderlo così sempre più universalistico”.

Sulla specificità italiana si è espresso Paolo Russolo: “Qualità e sicurezza nella produzione, attività di ricerca e innovazione superiore alla media manifatturiera, rispetto dell’ambiente sono sempre stati i criteri distintivi dei produttori italiani”.

Sarà certamente un evento di rilevanza mondiale, che da un lato lascia intendere come, citando Luca Palermo, “Milano si appresta nuovamente ad ospitare grandi eventi che metteranno la città sotto i riflettori mondiali”, e dall’altro però, non senza una certa potenza simbolica, parla di un nuovo inizio per Milano e per il Paese, che parte proprio dal farmaco, un settore del quale – come ha avuto modo di dire Letizia Moratti – “Milano si conferma ancora il cuore pulsante”.


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