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Elezioni in Venezuela, ecco perché la missione Ue barcolla

L’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza avrebbe ignorato un report del suo staff sul rischio di legittimare il regime venezuelano. Mentre da Caracas, invece, si attendono le scuse di Bruxelles e minacciano di non rilasciare l’autorizzazione per la missione di osservatori europei

 

È molto compromessa la missione europea nelle prossime elezioni in Venezuela. Dopo la conferma dell’Unione europea di inviare una delegazione di osservatori per il processo elettorale del 21 novembre, è trapelato un report in cui lo staff dell’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, avverte sui rischi di legittimare il regime di Nicolas Maduro con questa partecipazione.

In un articolo pubblicato dal Financial Times si legge che Borrell avrebbe ignorato questi avvertimenti, rischiando di rovinare la reputazione delle missioni di osservazione elettorale dell’Unione europea.

Borrell aveva confermato l’invio di una delegazione per le elezioni regionali e municipali in Venezuela, per la prima volta in 15 anni (qui l’articolo di Formiche.net). “Tale decisione è arrivata nonostante un rapporto interno visto dal Financial Times, in cui un team di funzionari inviato nel Paese a luglio per valutare la fattibilità di schierare osservatori elettorali, ha avvertito che una tale mossa ‘potrebbe essere contraria alla linea politica dell’Ue’”, precisa il Financial Times.

La presenza della missione europea potrebbe legittimare indirettamente il processo elettorale venezuelano, anche se si registrano irregolarità e pressioni, come accaduto negli ultimi voti. Infatti, il report sottolinea che “al momento non sono soddisfatte le condizioni minime per l’osservazione elettorale”.

Carlos Vecchio, rappresentante dell’opposizione venezuelana a Washington, si chiede se Borrell è pronto a legittimare una dittatura: “Questo report riflette ciò che abbiamo sempre detto, ovvero che non ci sono le condizioni per un processo elettorale in Venezuela. Non serve aspettare il 21 novembre per vedere cosa sta succedendo: oggi i partiti politici sono controllati da Maduro”.

Intanto, il regime di Nicolas Maduro aspetta le scuse di Bruxelles dopo avere dichiarato “in maniera infausta”, secondo il governo di Caracas, che la missione di osservatori europei potrebbe garantire la trasparenza del processo elettorale.

Per il regime, si tratta di un atteggiamento di ingerenza negli affari interni del Paese e questo potrebbe compromettere l’autorizzazione di ingresso alla delegazione. “Signor Borrell, così no – ha dichiarato Jorge Rodríguez, presidente dell’Assemblea Nazionale, sorte di Parlamento parallelo del chavismo -. Se farà così, meglio non venga. Se viene per violare gli standard delle Nazioni Unite e l’accordo che voi stessi avete firmato, allora non venite”.

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